POST PRIMARIE PD(R)

POST PRIMARIE PD(R)

C’era qualcuno che ci chiedeva di partecipare, rinnegando il nostro biasimevole pensiero; qualcuno c’è cascato ed ha fatto crescere la partecipazione: niente di male!
E’ importante che la “democrazia” proprio quando non ci fa comodo accettarne gli esiti possa essere praticata. Ma così è! la tornata delle Primarie del 30 aprile proposta dal PD è stata suonata e cantata, nell’ottica di un vero e proprio “teatrino” della vecchia Politica. E indubbiamente ha fatto chiarezza profonda sulle caratteristiche di quel Partito che non ha “nulla” a che vedere con quell’altro precedente che tanti come me hanno fondato. Quelli che non riconoscono questa modificazione genetica se in buona fede è perchè non sono in grado politicamente di valutare tali cambiamenti; se in mala fede è perchè si adattano, si acconciano per raccogliere gli oboli del potere.
Accade spesso così e basterebbe aprire i libri di Storia per riconoscere i “conformisti” di sempre, quelli che non ci arrivano e quelli che accettano consapevoli che in quel modo riusciranno a barcamenarsi tra quelle onde. Lo avevamo anche detto di fronte agli inviti: vi aspettiamo dopo, venite via; se lo farete tardi servirà a poco la vostra scelta. Là dentro manca l’aria, non c’è abbastanza ossigeno in un ambiente dove c’è chi ne consuma tre quarti ed un quarto è da dividerlo in due. Si rischia l’asfissia. Venite via; non vi fate intimidire dalle offese di coloro che continuano a dire che sarà “vostra”, solo vostra, la responsabilità di un tracollo. L’ambizione ha reso cieca quella parte, che utilizza la vittoria con arroganza, che non ascolta le idee che vengono dalla parte sinistra e strumentalmente accoglie invece formule di Destra allo scopo di aggregare elettorato reazionario. Venite via, la strada della Sinistra è sempre più sgombra, c’è bisogno di voi: se sono vere, ed oggettivamente lo sono, le divisioni nel campo delle Sinistre, con fin troppi personalismi, con distinzioni allo scopo di poter contare quel briciolino che consenta di collocarsi semmai alla testa del gruppo, aiutateci a metterle da parte. Una Sinistra unita potrebbe aspirare ad un consenso a due cifre (quelle intere, per intendersi) purché sia in grado di comprendere la necessità costitutiva, non quella tattica ma quella strategica che faccia davvero ben comprendere alla gente che un’alternativa è possibile, un’alternativa di vera SINISTRA.

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