NESSUN ACCORDO TRA LE SINISTRE E IL PARTITO DEMOCRATICO

NESSUN ACCORDO TRA LE SINISTRE E IL PARTITO DEMOCRATICO

“Un senso” – Diamine, se lo chiedeva anche Vasco Rossi. Ma quella è un’altra cosa: sono solo canzonette! Utili ad aprire un discorso che dovrebbe essere serio! Ma negli ultimi tempi la Politica è sempre più una cosa poco seria!
Di norma, si costituisce un nuovo soggetto (un Partito, un Movimento, una lista civica o civica e politica allo stesso tempo) quando se ne avverte il bisogno ideale o “materiale” e non se ne può più di affidarsi a strumenti che non corrispondano più alle sensibilità di chi fa Politica per passione o per mestiere, “bischeri” i primi “furbi” i secondi ma questo è quel che passa il convento delle convenienze, per l’appunto “ideali” o “materiali” così come si rappresentano i “venditori” di turno.
Da bambini si sarebbe fatto a gara ad essere considerati come i “secondi”, cioè “fuuurbi”; ma io mi accredito come appartenente alla prima categoria, quella dei “bischeri” che corre dietro alle proprie “ubbie” politiche, cercando di non piegarsi a compromessi in un agone sempre più difficile a confortarmi con un rapporto sempre più condizionato da chi non si nasconde nemmeno troppo di voler essere “furbo”, o perlomeno non riesce nemmeno a nasconderlo a se stesso, se davvero credesse di essere in linea con la propria coscienza.
E quindi per non menar troppo il can per l’aia e non tirarla tanto pe le lunghe diciamola con chiarezza: non si costituisce un nuovo soggetto qual esso sia (v. sopra) con molti trasmigrati da una forza politica per poi continuare a dialogare con essa. Se si esce dal PD non si può pensare di proseguire ad avere rapporti con esso come se non fosse accaduto nulla: ci deve pur essere un senso di coerenza che accompagni il nostro viaggio nuovo. La scelta non può essere considerata un modo come un altro di poter poi “contrattare” posizioni o chiedere garanzie, anche se la Politica dei “furbi” pratica queste strade. Il rischio che si corre se si stringono accordi aperti o segreti è molto più alto per la Democrazia di quanto non si riesca a percepire: l’unità tra le forze che diconsi di Sinistra e l’attuale PD, nella sua interezza, non porterebbe ad una somma di voti “a Sinistra” ma ne aggiungerebbe alla Destra, al M5S ed all’astensionismo.
Non è questo il momento della malinconia, dei rimpianti, dei pentimenti anche se parziali (e qui accredito buonafede ai dirigenti della lista LeU ex PD), ma è invece quello della chiarezza, della coerenza e dell’assunzione di responsabilità. Il rischio è che una parte di quelli che verrebbero a considerarsi “bischeri” non voterebbero per una lista che in primis rappresenta una volontà di alternanza e poi nei fatti si accorda con chi dovrebbe invece apertamente competere per sostituirvisi.
Altra cosa è, di fronte ad un successo elettorale e ad un tracollo (o come vogliamo chiamarlo? Un “non successo”!) del Partito Democratico, aprire un confronto a 360° con quel Partito per ragionare sui motivi che hanno portato a tali conseguenze: certamente il rischio è alto e nessuno lo può negare! Le destre avanzano, i populisti e demagoghi pure e potremmo ritrovarci ad avere un Governo con questi “figuri”. Ma ci sono stati cinque anni durante i quali le “insofferenze” verso chi criticava scelte governative inimmaginabili per una compagine che dichiarava di avere caratteristiche “anche” di Sinistra sono state costanti (i “gufi”, i “rosiconi”, l’”accozzaglia” sono solo esempi gentili!) e si è preteso di decidere e scegliere in conventicole molto ristrette (il “cerchio magico”) per interessi oscuri, mortificando il rapporto diretto con gli stessi organismi diffusi. Ora ci si richiama al “senso di responsabilità”. Ma siamo seri!

Joshua Madalon

2004-07 (lug)

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