VECCHIA POLITICA – deprimente!

La classe dirigente

VECCHIA POLITICA – deprimente!

Facce serie, silenzio diffuso interrotto solo da sintomatologie catarrose invernali e urla esterne dei giocatori di briscola: tutti all’ascolto dei cahiers de doleances, vergati da prevedibili sentenze. Questo il parterre numericamente ricco dei concorrenti ad essere orfani del Partito che “quasi tutti” hanno contribuito a fondare. Uno dopo l’altro i “big” presenti esprimono il loro disappunto per le scelte non condivise in relazione alle “liste”! si accenna “anche” ad un malessere diffuso preesistente ma è un “anche” che non emerge in modo particolare.
Non c’è “sintesi”: le parole fluiscono numerose ma non creano partecipazione. C’è e interviene anche il segretario provinciale, più grigio e buio del solito: avrebbe potuto, e forse dovuto, già essere fuori, dimissionato senza una comunicazione ufficiale.
Ma è ancora lì, forse per poco.
Lo schiaffo non solo morale lo dovrebbe avere sentito: un territorio così importante (Prato è – e qualcuno lo sottolinea – la seconda città dell’Italia centrale per popolazione, ma forse non se ne accorge più nessuno, piegata e mortificata da più fronti) senza un “suo” rappresentante e con presenze inquietanti.

Le parole si sprecano in un profluvio che non tocca la sostanza “politica”: non c’è un solo riferimento ai problemi del Lavoro, della Istruzione, della Sanità, del Welfare nel suo complesso.

Niente di niente!

L’incontro appare semplicemente come uno “sfogatoio” delle amarezze contingenti, condite con attestazioni di “fede”, di attaccamento comunque alla “ditta”; l’incontro serve a mantenere una coesione che possa essere utile alla bisogna per qualcuno. Vecchia Politica: nulla di più. Deprimente.

Joshua Madalon

ghosts-006