I GIOVANI ma non solo

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I GIOVANI ma non solo

le donne, gli anziani e i bambini

Concludevo il mio post di ieri parlando di “giovani”. E penso che abbiate compreso che non considero, quella dei giovani, una categoria politica da confinare in una – fosse anche la prima – parte ben distinta dell’apparato programmatico. Non lo sono allo stesso tempo le donne, nè tantomeno gli anziani o i bambini. Ciascuno per sua parte ha bisogni che afferiscono ai temi dell’Ambiente, del Sociale, della Cultura e della Conoscenza, del Lavoro e del Tempo Libero.
I giovani non sono soltanto interessati ad una fruizione più ricca ed immediata del Tempo Libero, ma mirano ad ottenere un riconoscimento delle loro qualità sia nei percorsi di studio che in quelli lavorativi; la Cultura li arricchisce facendo veicolare idee innovative e creando prospettive nuove al passo dei tempi; una migliore qualità della vita in un Ambiente non soffocato da modernismi eccessivi, tecnologicamente disumanizzanti e generatori di nuovi modelli di solitudine involontaria, consentirebbe di progettare in autonomia con maggiore serenità la loro esistenza; una società che riesca a ridurre al minimo le differenze potrebbe essere aiutata a consolidarsi attraverso patti generazionali interconnessi. Parafrasando una frase ormai famosissima, potremmo affermare che “Una società migliore è possibile”.
Si può sognare di realizzarla, passo dopo passo, partendo intanto dalla certezza che a costruirla e definirla debbano essere “donne ed uomini nuovi” ricchi degli antichi ideali della Fratellanza, della Libertà e dell’Uguaglianza.
A livello locale questo è più difficile perchè molte variabili (apparati legislativi e reperimento delle risorse economiche) appartengono a strutture amministrative extraterritoriali, ma è anche reso più facile perchè si può contare sulla professionalità e la passionalità – elementi inscindibili – della gente a partire dalle giovani generazioni.

Joshua Madalon

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