UN PAESE POVERO —- UN’OPPOSIZIONE PER NIENTE CREDIBILE NON AIUTA LA CRESCITA IN UN PAESE DOVE ANCHE GRAN PARTE DEL GOVERNO NON GODE DI ALTA CREDIBILITA’

file

UN PAESE POVERO

UN’OPPOSIZIONE PER NIENTE CREDIBILE NON AIUTA LA CRESCITA IN UN PAESE DOVE ANCHE GRAN PARTE DEL GOVERNO NON GODE DI ALTA CREDIBILITA’

Ho criticato in modo costante una delle parti – particolarmente “una” – che formano l’attuale maggioranza di Governo. Ho criticato soprattutto quella “parte” a me più vicina, anche se – negli ultimi anni – sempre più distante.
All’attuale Governo riconosco il “coraggio” di aver voluto intraprendere un viaggio improbo, costellato, come non mai, di enormi difficoltà. A partire dai problemi sociali, del Lavoro in primo luogo, per andare a quelli economici, la strada è resa ben più difficoltosa rispetto agli ultimi anni: la divaricazione tra ricchezza e povertà è aumentata in modo vertiginoso.
In un contesto di crisi si mettono da parte le differenze e ci si aiuta; è accaduto in tante altre occasioni. E ciascuno ha potuto mantenere la propria integrità ideologica, anteponendo per un breve periodo gli interessi comuni a quelli di parte.
Non è possibile, invece, oggi, con questa opposizione che pure vorrebbe accingersi a prendere il posto di chi governa. Non lo è in modo netto e chiaro, perchè alla fine dei conti, a Salvini e Meloni non interessa il bene del Paese. Nelle loro affermazioni a volte farneticanti perchè postideologiche e semplicistiche non vi sono soluzioni reali ai problemi del Paese. La stessa Lega ha fatto saltare il banco in pieno Agosto non perché intendeva lucrare nuove e più comode posizioni in un’ imminente contesa elettorale, ma semplicemente perché non era in grado di sopportare scelte impopolari nella imminente Legge Finanziaria.
Quel che scrivo è incontrovertibile: non una parola propositiva, non un’idea alternativa utile a migliorare le condizioni del Paese, della parte più debole di esso.
E tutto questo rende ancor più pericolosa l’ascesa “irresistibile” di quella parte nell’elettorato, che appare destinato ad un “cupio dissolvi” collettivo davvero pieno di incognite.
Ciò che preoccupa è d’altra parte l’inconsistenza progettuale del M5S. Ne avevo accennato benevolmente nei tempi passati, assegnando loro il beneficio dell’innocenza e la giustificazione di un’impreparazione dovuta al “destino” che li aveva portati in alto troppo in fretta. Ed è ora inevitabile la loro crisi progressiva, collegata purtroppo ad un’incapacità nell’affrontare collettivamente tutta una serie di problematiche urgenti, vista la mancanza di un vero e proprio collante ramificato nei territori.
Il Partito Democratico d’altra parte non sembra in grado di risollevarsi dai danni al suo “corpo” inflitti dalla ascesa e dal crollo del “renzismo” che ha desertificato i Circoli e mortificato le competenze e le passioni “storiche” dei militanti. Dovrebbe mostrare una “reazione” sia verso la scelta dell’ex leader nel voler formare un nuovo soggetto sia verso le scelte di coloro che, pur essendo stati strenui e convinti sostenitori di Renzi, non hanno deciso di seguirlo, mostrandosi scaltri “tartufi” opportunisti.
Quella parte di Sinistra che è dispersa in mille rivoli come “il volgo” manzoniano “disperso che nome non ha” mostri l’orgoglio di poter essere protagonista di una rinascita civile rinunciando alla parcellizzata identità molecolare ed avvii un percorso “costituente” ricco dei valori comuni di Democrazia, Uguaglianza, Libertà elementi fondamentali da difendere strenuamente, tutti insieme.

Joshua Madalon

cerbero_inferno_barbieri