una “storia” apparentemente lontana – I CONTI NON TORNA(VA)NO parte 20(per la XIX vedi 13 gennaio)

I CONTI NON TORNA(VA)NO parte 20

20.La buona volontà a livello personale io l’ho messa proprio tutta, e devo dare atto all’Assessore Cardillo che ha dato la sua disponibilità sempre (ma la cosa devo dire con il senno di poi mi sembra addirittura peggiorativa), e così ho chiesto un incontro con i tecnici, ovverosia con l’ingegner Bartalini, alla presenza anche dell’arch. Bertini. I tecnici hanno entrambi detto che così come è, con uomini e cose (aule normali, speciali, uffici ecc…), il “Dagomari” nel “Gramsci” non ci sta.  Dopo di che hanno aggiunto che con qualche aggiustatina qua e là si potrebbe risolvere il problema, mettendo aule, Laboratori, Uffici, Palestra. Non la Biblioteca perché ce ne sarà una favolosa centrale nel secondo Lotto(qualcuno mi deve spiegare intanto se conosce in che modo funziona la Biblioteca in una scuola, dopodichè forse cominceremo a ragionare), non la mensa perché ne faranno una comunitaria sempre nel secondo Lotto(sarei curioso già fin da ora di sapere quante persone potrà servire nell’orario canonico che va dalle ore 13.30 alle 14.00), non l’Aula Magna perché ci sarà il grande Auditorium.

Avevo già fatto i conti ed ahimè ero davvero in difficoltà. Eppure c’era qualcosa che non mi tornava. E così ho detto ai tecnici che, a mio parere, mancavano comunque non meno di 1000 mq, suscitando (ma è logico, io non sono un tecnico) anche un po’ di compassione. Guardate bene, invece, mancano proprio 1009 mq soltanto per mantenere lo “statu quo” dello spazio effettivamente utilizzato.

Ho fatto presente anche che sarebbe stato comunque necessario avere dello spazio in più, come dire  uno spazio vitale, uno spazio per crescere. E  questo, ha provocato uno scatto nell’Assessore, quasi a dire ancora una volta che io non capivo niente e che diavolo di questioni ponevo se i Tecnici erano destinati a calare. E no, Assessore. Mettiamoci d’accordo: le questioni non si pongono così. La scuola non cresce soltanto con quei numeri aridi che sono riportati in quei grafici: questo è un altro segnale che chi si occupa della scuola non conosce nella realtà quello di cui parla. Ecco perché c’è chi si batte per segnalare l’importanza del legame continuo con uno specifico territorio; ecco perché tanta gente non capisce quello che si va facendo come se fosse un bene per questa città. Così si distrugge e non si crea un bel niente. Sembra quasi che si vogliano creare condizioni tali per ridimensionare (altro che dimensionamento) il “Dagomari”, perché solo con 500\600 allievi potrebbe allogare agevolmente, sul piano dei numeri e dello spazio, in quel luogo. Si distrugge quello che di buono si è creato in tanti anni di rapporti con la realtà realizzati a partire proprio dal fatto di possedere “spazi vitali”. Ma quel che sottolineerò non avrà a che vedere con questo ricco “surplus”.

Il bel “Gramsci” possiede una portineria che è la metà di quella dell’attuale “Dagomari”; l’atrio del “Gramsci” è poco più di una quarta parte del corrispettivo del “Dagomari”; la Presidenza più la Vicepresidenza è quasi uguale, ma quelle del “Dagomari” è più grande. Gli uffici di segreteria sono di gran lunga più piccoli al “Gramsci” ed andranno leggermente ampliati. Con qualche aggiustamento necessario sull’attuale planimetria mancherebbero tuttavia, senza contare ciò che l’Assessore promette all’esterno, ancora non meno di 1000 mq che posso, se volete, dimostrare immediatamente, a richiesta e che illustrerò alla stampa.