28 febbraio – ESTATE 2020 – parte 11 Baratti Populonia e verso Castagneto (per la parte 10 vedi 13 febbraio)

ESTATE 2020 parte 11 BARATTI – Populonia e verso Castagneto

Eravamo stati già un paio di altre volte a Baratti; in una di queste avevamo anche partecipato ad una visita guidata agli insediamenti archeologici etruschi, una classica necropoli (della civiltà etrusca poco più si conosce e molti riferimenti di tipo sociale ci appaiono dalle urne e dagli arredi funerari); in quell’occasione eravamo in campeggio tra Donoratico e Marina di Bibbona e approfittammo di una serie di proposte riservate ai “turisti” per conoscere meglio la zona: non eravamo ancora diventati “toscani” e la ricognizione estiva serviva anche a cercare un nido più caldo e accogliente. Avevamo in quel tempo per un po’ pensato di trasferirci a Volterra, dove eravamo stati in un’altra escursione,  tanto ci era piaciuta.

Non c’è tempo per ripetere quella visita nè di salire su verso Populonia dove da qualche anno, dopo che ci si era stati solo per una visita lampo al minuscolo borgo, ci sono stati dei ritrovamenti di epoca romana di notevole interesse. “Ci ritorniamo più in qua” ci siamo detti, andando poi a piedi verso la spiaggia attraverso la pineta. Ci colpisce un’indicazione di tipo turistico che indica di proseguire sulla destra delle dune per un sentiero abbastanza ampio. “Casa Saldarini” c’è scritto. Non se ne ha cognizione; in nessuna guida viene riportata; ma la curiosità, anche se il tempo stringe, è molta e ci si addentra. In fondo, dopo alcune casette tipicamente turistiche estive, c’è un recinto un po’ più alto ed elegante. Ci avviciniamo e su una delle ante del cancello di metallo c’è un’altra insegna: “Casa Dinosauro” c’è scritto. Attraverso le inferriate del cancello si intravede una struttura a dir poco originale.  Ci sono anche dei manufatti abitativi a palafitte ed alcuni spazi coperti da una sorta di manto preistorico con scarse aperture. Ad aver tempo sarebbe bello visitarlo, ma rinunciamo attendendo altri giorni più lunghi e liberi. E’ ad ogni buon conto una sorpresa e qualcosa che non si conosce. Tornati sulla piazzetta di fronte al Golfo salutiamo il mare e riprendiamo la navigazione via terra. Torniamo sulla strada principale, quella detta della Principessa, andando verso sinistra (a destra si va verso Piombino, ma abbiamo idea di ritornarci un altro giorno) percorrendo tutta la strada che attraversa il Parco naturale costiero di Rimigliano ricchissimo di elementi sia faunistici che floristici e che arriva nel cuore del centro di San Vincenzo. Abbiamo escluso di cercare qui un appartamento; troppo affollato ed in questo tempo di pandemìa non ci sembra del tutto adatto: detta così  non è neanche vero, perchè non ci è mai piaciuto stare nel carnaio.

Ed è così che alla prima rotonda che ci riporta verso l’Aurelia svicoliamo. La  nostra idea è andare all’interno: verso Castagneto Carducci. Un luogo, anche questo, alto da cui dominare il paesaggio. C’eravamo stati in un paio di altre occasioni, in una delle quali avevamo soggiornato con i figlioli ancora molto piccoli a Marina in un appartamento circondato da alti pini e dalla macchia mediterranea. Il mare non ci era molto piaciuto: troppo alto ed insidioso. Ma di sera si giravano i borghi dove fervevano proposte culturali di un livello più che dignitoso.