IL CORAGGIO CHE NON C’E’ – il commento di Luigi XXXX e le mie riflessioni

Un amico commenta il mio post del 27 agosto, nel Blog dove metto a disposizione tutto me stesso per evidenziare il profondo imbarazzo che da alcuni anni mi coglie quando devo scegliere (a proposito, quello slogan “lettiano” così netto non ha in me un impatto positivo; non è un dolce invito, è quasi un’imposizione, un comando imperioso, forse “disperato”).  Ancora una volta di una cosa sono certo: “non voterò per il Partito Democratico”. Ho davvero difficoltà ad esprimermi in modo netto e non per tattica su quella che sarà il mio “voto” il 25 settembre; ad oggi potrei essere anche tentato di non partecipare o astenermi nel momento della “scelta”. Ciò a causa dell’inadeguatezza dell’offerta “politica” molto più al di sotto di quelle precedenti, che lasciavano intravedere “speranze”. E non mi fa “paura” la Destra: chi continua a sventolare quel “bau bau” offende – forse consapevolmente – l’intelligenza degli stessi “potenziali” elettori cui intende rivolgere la sua offerta. E quel Centro sinistra (C maiuscola e s minuscola a decretare le reali misure) è intriso di “ipocrisie” anche quando finge di essere contrario al “presidenzialismo” ma inneggia al “metodo Draghi” che rappresenta un anticipo di “presidenzialismo” finanziario e non solo, di cui non abbiamo bisogno. Per quanto riguarda la Destra o il CentroDestra, cui afferisce anche parte del Centro indistinto, per capirci la Ditta Calenda & Renzi, propone soluzioni demagogiche per noi inapplicabili, a meno che non si voglia preparare una vera e propria catastrofe sociale, umana. Sono degli “irresponsabili”.

Riporto il commento con un preambolo breve: Caro Luigi, concordo anche io su quel che scrivi e proseguirò a riflettere su quel che è accaduto e ciò che accade. E mi batterò per riunire le parti Sinistre che siano disponibili al dialogo. Non c’è altra strada!

Sei stato chiarissimo e condivido tutto, ma non è solo questione di coraggio e di senso di responsabilità, ma anche e soprattutto di mancanza di un’identità. Un partito in cui le varie correnti pensano solo al loro orticello non la si può ricostruire. Si dovrebbe ripartire dal recupero della natura popolare del PCI e DC, per amalgamarla con lo spirito che animò per qualche tempo l’Ulivo e proiettare il tutto nella realtà di oggi. La vedo difficile, quasi impossibile, a maggior ragione quando sento evocare i fantasmi del fascismo e la battaglia contro le destre. Se il programma è questo, hanno poco da sperare quanti non potranno pagare le bollette del gas e dell’energia elettrica, quanti troveranno le fabbriche chiuse perché non possono affrontare i costi, quanti non potranno curarsi perché la scelta è tra il pasto o il farmaco, quanti investimenti verranno a mancare in l’Italia se invece di far calare il peso fiscale, si parla di patrimoniale e di tasse sulle successioni. L’Italia è ormai una mucca senza latte o come si dice dalle mie parti, a cui sei sempre legato, in Italia “è morta zia pagnotta”. Ora il Re è nudo e non lo vedono nudo solo i bambini. P.S.: Un abbraccione.