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RIPRENDIAMO A PARLARE DI SAN PAOLO di Prato – un reloaded

Ripubblico il mio intervento di un paio di mesi fa. Nulla è cambiato! E’ assolutamente necessario che la popolazione di San Paolo (e non solo quella di San Paolo) si mobiliti. STANNO DISTRUGGENDO LA SANITA’ PUBBLICA CON LA COMPLICITA’ DI PRESUNTI DEMAGOGHI DI SINISTRA IN COMBUTTA CON LE STRUTTURE PRIVATE che trarrebbero enormi vantaggi dalle scelte antipopolari della Regione Toscana. In tutto questo vi è l’inazione della POLITICA locale che finge di non avere alcuna possibilità di praticare strade che consentano soprattutto ai ceti più deboli (ed in essi – a parte il reddito – inserisco i bambini e gli anziani) di poter di poter disporre di strutture adeguate: è un diversivo quello che ci viene raccontato da tempo sull’inadeguatezza e l’inidoneità del Distretto di via Clementi; tutte le promesse non tangibili sono inutili. In pratica l’unica soluzione attuale è quella di mantenere in piedi la struttura di via Clementi e ricercare immediatamente “in loco” una nuova sede. TUTTO IL RESTO E’ “FUFFA” che fa rima con “truffa”.

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Un Paese iniquo perché i loro “leader” sono tendenzialmente iniqui non può essere “riformato”.
La parola “equità” è semplicemente un “boccone avvelenato” offerto al popolo assetato di giustizia. La si prepara come fosse una “torta” per propinarla agli affamati; soprattutto gli ultimi Governi – da Monti a Renzi – hanno utilizzato come arma impropria il timore di interventi “esterni” sull’Economia per andare ad intaccare nel profondo più di quanto sia necessario il “welfare” soprattutto quello della “povera gente” sempre più povera e sempre più affollata (anche la classe media è toccata dalla crisi economica). I detentori della “ricchezza” sono sempre più ricchi; prevale la furbizia della “legalità”, ovverosia la capacità di utilizzare a proprio vantaggio le pieghe delle leggi sempre più costruite a favore dei “potenti” dai loro fedeli servitori. Di fronte agli scandali miliardari che hanno caratterizzato la storia recente e nei quali sono state coinvolte in maniera diretta donne ed uomini che della Politica hanno fatto il loro unico e redditizio “mestiere” si è voluto diffondere l’unico obiettivo di stringere i cordoni della borsa pubblica ma non si è proceduto nel contempo ad una vera e propria moralizzazione. Le forze politiche cui quegli “illustri” esponenti facevano (e fanno) riferimento non hanno per niente avvertito il dovere di operare un reale cambiamento al loro interno ma si sono impegnati fortemente ad intervenire sulla “spesa pubblica” tagliando le risorse ad essa destinate, sostenute in verità in questo loro intento da un’ opinione pubblica passionalmente sospinta nella richiesta di “giustizia ed equità”. Di fatti sta accadendo che gli interventi sulla “spesa pubblica” finiscono per mortificare gli onesti mantenendo inalterata la forza dei disonesti. Ne è prova certa l’intervento sulla Sanità che riducendo gli spazi “pubblici” per la Medicina di base e preventiva incentiva l’intervento “privato” anche per quelle fasce di reddito medio-basse, escludendo del tutto e relegandole verso le agenzie e gli organismi caritatevoli quelle sulla soglia ed oltre della miseria.

E’ quello che accade dappertutto ed un esempio ne è la scelta scellerata della Regione Toscana. In nome della “spending review” si chiudono alcuni Distretti sanitari ed il caso di Prato sollevato da questo BLOG ne è l’esempio. Qui di seguito quello che scrivevo l’11 novembre; subito dopo alcuni cittadini membri di un’Associazione locale ed altri membri del CIRCOLO ARCI di via Cilea si sono impegnati a raccogliere delle firme per una petizione.

Venerdì 6 febbraio alle ore 21.00 presso il Circolo ARCI Borgonuovo in via Lorenzo da Prato ci sarà un’iniziativa dei cittadini per chiedere che la Regione faccia TOTALMENTE marcia indietro.

SMANTELLIAMO IL SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE in nome e per conto dell’Austerity
– PRATO DUE ESEMPI LOCALI –

Capita, e sì che capita, che in una certa parte della nostra vita si abbia più bisogno di cure, analisi, medicine e via dicendo, si abbia maggior bisogno della Sanità. E di certo ne hanno ancor più bisogno coloro che non sono vissuti negli agi e nella ricchezza; coloro che hanno tribolato, arrancato nelle loro attività lavorative e si trovano nella parte discendente della loro vita, semmai rinunciando ai costosi mezzi di trasporto personali, con difficoltà progressive nella deambulazione. La società anziana e sempre più povera con la crisi crescente subirà nuovi attacchi alla qualità della sua vita con altri interventi che si assommano a quelli già in atto. Per quel che riguarda la Toscana e Prato utilizzo due esempi concreti sui quali intenderei avere anche sostegni e risposte.
Il primo riguarda ciò che è già in atto e che appare un vero e proprio attacco al Servizio Sanitario Nazionale; non so se quel che accade qui in Toscana avvenga anche altrove, ma capita che per tantissime persone, sia per la mancanza di servizi adeguati sulla diagnostica (soprattutto radiografie, TAC e Risonanza Magnetica) sia per i costi, sia maggiormente conveniente servirsi di strutture private. In questo modo si profila il depauperamento del SSN ed il conseguente arricchimento dei “privati”.
Il secondo esempio ha caratteristiche locali. A Prato, a breve, il Distretto Sanitario Prato Ovest in via Clementi – San Paolo chiuderà i battenti. Qualcuno potrebbe dire che da pochi mesi a due passi c’è il “nuovo” Ospedale, ma già si sentirebbero opporre la certezza che quella struttura, per ampiezza (si fa per dire; è più piccolo di gran lunga rispetto al “vecchio”) e per competenze esplicate non ha alcuna possibilità di supplire alla operatività del Distretto di via Clementi. Qualcun altro potrebbe dire che gli ambienti di via Clementi sono angusti ed inadatti ad ospitare tali funzioni; bene! se i politici e gli amministratori si fossero guardati meglio intorno si sarebbero accorti che vi sono decine, forse centinaia di capannoni inutilizzati proprio in quell’area e che, dunque, prima di decidere lo smantellamento dei servizi, si attivassero sullo stesso territorio di San Paolo a trovare soluzioni utili per la collettività.
Il territorio di San Paolo e zone limitrofe è abitato densamente da una popolazione anziana e la chiusura del Servizio Sanitario di via Clementi apporterà un ulteriore arretramento della loro “qualità della vita”.
Il Circolo ARCI San Paolo di via Cilea si fa promotore di una raccolta firme a sostegno del “provvisorio” mantenimento dei servizi sanitari di via Clementi in attesa che venga reperito uno spazio più ampio e dignitoso dove espletarlo in futuro.

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DONNA CREOLA E GLI ANGELI DEL CORTILE di Floriana Coppola – edizioni “La vita felice”

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Semplice vuol dire lineare, sciolto, chiaro, comprensibile, adatto anche ai giovani lettori. E tutto questo per me che sono stato a contatto con giovani di diverse età e generazioni vale un apprezzamento estremamente positivo. Il libro si legge bene dalla prima all’ultima pagina, anche se a quel punto, quell’ultimo punto, appaiono irrisolte molte delle problematiche avviate e relative a qualche personaggio, ad esempio Ercole, per il quale si avverte la necessità di un ampliamento; non sono affatto un patito della meticolosità e della pignoleria ed apprezzo perciò la sintesi e la possibilità che viene offerta ai lettori di elaborare percorsi personali, ed anche per i grandi personaggi della letteratura la cui vita non si estingua con la parola “fine” non è dato di sapere cosa accada di loro. E d’altra parte trovo doveroso rispettare l’impegno dell’autrice del romanzo (ah, già, sono a commentare “Donna Creola e gli angeli del cortile” di Floriana Coppola, edizioni La vita felice) perché la creazione le appartiene e noi abbiamo il compito di valutare ed apprezzare quel che ci propone. In molte pagine si respira la predilezione lirica di Floriana, che rende fortemente emotiva e gradevole la lettura. La narrazione è diretta e riesce a far emergere una speciale capacità di entrare in sintonia con chi legge. Non conoscendo la prima stesura del romanzo pubblicata dieci anni fa, essendone quest’ultima, a detta della stessa autrice, una riscrittura “più fluida e comprensibile” non sono in grado di darne conto nel commento. Conosco, però, la sua poesia e ne rilevo un assaggio di alto valore nei versi che precedono l’avvio del romanzo, “Dolceamaro / il tuo sapore in me…”, nonché in quelli che ella lesse all’interno della Dragonara il 28 settembre scorso nel reading di poeti in occasione di “Letteraturainfestival Libri di mare libri di terra”. Ricordo anche di averla incontrata in una delle mie prime re-incursioni partenopee ad “Evaluna – Libreria delle donne” in Piazza Bellini in occasione della presentazione del libro “Le donne della cattedrale” e di averne scritto come di autrice di versi poetici e collage di poesia verbovisiva. “Donna Creola” è un personaggio centrale in questo percorso di formazione che vede protagonista il piccolo Lino alle prese con gli interrogativi esistenziali tipici dell’età post-infantile e pre- adolescenziale. E’ Lino il narratore delle vicende che coinvolgono ed intrecciano le “storie minime” di un comune condominio; sono storie di solitudini tragiche, che noi tutti cogliamo nelle nostre osservazioni, inserite in un tempo indefinito e fuori da contesti storici evidenti. Insieme a lui troviamo mamma Rosa, levatrice, che custodisce terribili segreti sul concepimento del figlio Lino; la signora Gina che vive con il marito Agostino, ubriacone e traditore con un debole verso donna Creola, ed il rozzo figlio Beppe; il professor Farnese, misogino assoluto ed intransigente; l’avvocato Ettore Siano, bello ed elegante, e l’infelice moglie Concetta con le figlie gemelle Elisa ed Elvira; Tina Sacchi , altra donna infelice ed insoddisfatta, ed il marito, disoccupato che si dà da fare in mille mestieri, e le loro figlie Titina e Melina, amiche di Lino (in questo contesto all’improvviso appare un nuovo “angelo”, Cesarino). Le vicende si snodano e si intrecciano contribuendo a creare un “idillio” complessivo all’interno del quale si compone la “Storia” di una piccola comunità, che metaforicamente ne rappresenta la Forma universale della Vita, la nostra Vita, quella che più di tutti conosciamo.

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TRAMEDIQUARTIERE E METANARRAZIONE – mettiamoci alla prova!

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Pubblico solo un avvio della “cronaca di una giornata di lavoro”, quella del 19 gennaio 2015 come esempio di “metanarrazione” a partire da fatti reali o “presunti tali”.

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Quella parte della macchina fotografica che inquadra il soggetto – o l’oggetto? – che decidi di riprendere collocandolo in un suo attimo eterno di fissità assoluta non poteva essere chiamato in maniera così distante dalla sua concreta essenza. L’ “obiettivo” è infatti ciò che più lontano non può essere rispetto alla reale “obiettività”. Tutto è fuorché “obiettivo”!
E, pur volendo rappresentare la realtà, la verità, non può che rappresentarne, sulla linea infinita del tempo, una minima minuscola infinitesimale parte di esso.
La dimostrazione pratica di quel che si scrive è data dalla impossibilità di fornire un’unica spiegazione logica “obiettiva” di qualsiasi fotografia.
Ecco, dunque, quel che accade quando ci troviamo, come persone comuni, di fronte agli oggetti che vogliamo fotografare: anche l’attimo che scegliamo e che riusciamo ad ingabbiare, che impropriamente chiamiamo “istantanea”, è inevitabilmente successivo a quello che avremmo voluto fermare. In questo caso l’obiettività ricercata sfugge a noi stessi che la intendevamo invece accogliere come unico ed essenziale punto di vista.

I ragazzi hanno percorso le strade di San Paolo. I ragazzi – ma sono soprattutto ragazze – che seguono il Progetto delle Trame li abbiamo indirizzati ed accompagnati ed hanno così potuto interrogare le varie realtà del quartiere con i loro strumenti, a partire da quelli fisiologici, gli occhi e le menti. Tutto è, dunque, relativo: al momento, alla persona che inquadra ed a ciò che viene inquadrato. Il momento della giornata, delle stagioni e del clima diverso, della luce che cambia. Ed anche le contingenze storiche e sociali di una minima realtà condizionano sia i risultati che le loro interpretazioni in modo emotivo. Diversamente.
Dal Circolo di via Cilea partiamo e chissà perché mi vengono in mente Pirandello ed Imperiali, in particolar modo quella storia “pirandelliana” che quest’ultimo narra ne “La fontana del Comune”. Sarà un presagio? Sarà un presagio!
Un gruppo va verso il “pallaio”, luogo di incontro soprattutto di anziani ( ma i giovani non mancano anche se sono una eccezione)che giocano o solo osservano giocare a bocce e mentre trascorrono il loro tempo al coperto ed al riparo dalle intemperie discorrono sulle malefatte dei Governi e su qualche maldicenza locale.
Accompagno Valeria alla CONADDE mentre Gino e Siria con gli altri, una parte se ne è già andata subito dopo pranzo, va verso l’area Baldassini. C’è un grande giardino attrezzato ed una quinta di archeologia industriale di esaltante bellezza, tanto è che l’urbanista, lo storico ed il costruttore difficilmente condividerebbero un unico pensiero.
Con Valeria corriamo, le chiedo se il mio passo sia troppo rapido per lei: lo faccio anche per marcare il mio segreto desiderio di non essere considerato quel che oggettivamente sono, un anziano troppo spesso rammollito e pantofolaio. Parliamo; in verità parlo soprattutto io per tutto il tempo, chissà che non annoi come fanno con me alcuni. Ma siamo veloci a ritornare dopo pochi minuti. E ci ricongiungiamo al gruppo, dopo aver scartato , solo in parte, l’incontro con uno strano tipo che, chissà perché, aveva sbagliato il tempo di un appuntamento con Saverio, il nostro coordinatore di Circolo Piddì, e mi tampinava. Bye Bye, gli dico, e fatti rivedere un altro giorno. Mi sento un verme, ma non sono in grado di essere migliore se mi si limita.

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reloaded dedicato a “MICHELE SOVENTE” E LUNEDI’ 2 FEBBRAIO ORE 16.15 – LIBRERIA GIUNTI VIA BUOZZI 22 PISTOIA – CONSEGNA DEL PREMIO ALLA PRIMA CLASSIFICATA PER LA SEZIONE ILLUSTRAZIONI – III EDIZIONE PREMIO “MICHELE SOVENTE” A RITA MASI

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SI TRATTA DI UN VECCHIO ARTICOLO E DI UN’AGGIUNTA NUOVA, QUELLA APPENA QUI SOTTO, RELATIVA ALLA CONCLUSIONE DI UNA PARTE DEL NOSTRO VIAGGIO – LUNEDI’ 2 FEBBRAIO CONSEGNEREMO IL PREMIO ANCHE A RITA MASI DI PISTOIA E LO FAREMO A PISTOIA – QUESTO IL SINTETICO COMUNICATO:

La pistoiese Rita Masi si è aggiudicato il primo Premio per la Sezione “Illustrazioni” al Concorso intitolato a “Michele Sovente” ( un poeta che nel 2001 ottenne il Premio Viareggio-Repaci ).
“Letteratura in Festival nei Campi Flegrei – Libri di mare libri di terra” nel cui ambito è inserito il Premio è organizzato dall’Associazione “Il diario del viaggiatore” di Angela Schiavone e Giuseppe Maddaluno; l’iniziativa viene sostenuta dalle città di Bacoli, Monte di Procida e Pozzuoli inserite nel complesso dei Campi Flegrei.
La premiazione verrà effettuata da Giuseppe Maddaluno ed avverrà presso la Libreria “Giunti” di Pistoia in via Buozzi 22 lunedì 2 febbraio 2015 alle ore 16.15

QUI DI SEGUITO QUELLO CHE SCRIVEVO A SETTEMBRE 2014

Dal 26 al 28 settembre si svolgerà nei Campi Flegrei il Festival della Letteratura – tra Pozzuoli, Bacoli e Monte di Procida scrittori e critici artistici e letterari si confronteranno – è prevista anche l’assegnazione di Premi (in particolare il Premio Sovente dedicato al poeta scomparso nel 2011) – qui in calce troverete il Bando per la partecipazione al Concorso. Con questo “post” intendo contribuire alla conoscenza di Michele Sovente, di cui sono stato amico negli anni del Liceo Classico (lui era in Seminario, io frequentatore laico). Ci siamo allontanati (in verità, sono stato io ad andare via dai Campi Flegrei nel 1974 per lavoro) ed io l’ho incontrato nuovamente nel 2001 alla presentazione di uno dei libri di Ernesto Salemme , “Sogno di un teatro” al Cinema “Sofia”.

Per consentire ai nostri lettori di avere un’idea su quale fosse il livello della poesia di Michele Sovente, utilizzo alcuni video.

 

http://festivaldellaletteraturalibridimarelibriditerra.wordpress.com/bando-di-concorso/

Un supplemento di premiazione per “Il diario del viaggiatore” a PISTOIA lunedì 2 febbraio – SEGUI il BLOG

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Andremo anche a Pistoia, in questo “viaggio” per premiare in diretta presso la LIBRERIA GIUNTI in via Buozzi 22 la vincitrice del primo Premio “Michele Sovente” per la Sezione Illustrazioni (vedasi in evidenza il disegno vincitore), Rita MASI di Pistoia.
L’incontro sarà esclusivamente riservato alla consegna del Premio che le Amministrazioni di Bacoli, di Monte di Procida e di Pozzuoli hanno sostenuto nell’organizzazione dell’Associazione culturale “Il diario del viaggiatore” della vulcanica professoressa Angela Schiavone (vedi foto).

Andiamo avanti!!!
G.M.

AL CIRCOLO MATTEOTTI DI PRATO IL DIARIO DEL VIAGGIATORE ED ALTRE ASSOCIAZIONI CON VINCENZO GAMBARDELLA – PREMIO MICHELE SOVENTE – CONSEGNA TARGHE AI VINCITORI PER LA NARRATIVA E PER L’ILLUSTRAZIONE

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Vincenzo Gambardella

UN RINGRAZIAMENTO SPECIALE ALLE CITTA’ DI BACOLI E DI MONTE DI PROCIDA ED AL COMUNE DI POZZUOLI

SEGUI IL BLOG

VENERDI’ 30 GENNAIO ore 21.00 AL CIRCOLO GIACOMO MATTEOTTI IN VIA VERDI 30 A PRATO SARA’ PRESENTE LO SCRITTORE VINCENZO GAMBARDELLA AUTORE DEL BELLISSIMO LIBRO “VINICIO SPARAFUOCO DETTO TOCCACIELO” edito da “Ad Est dell’Equatore”

Durante l’iniziativa verranno consegnati i Premi del Concorso “Michele Sovente” a Cristina Giuntini per la NARRATIVA ed a Rita Masi per l’Illustrazione.

Giuseppe Maddaluno leggerà un saluto di Angela Schiavone, presidente dell’Associazione “Il diario del viaggiatore”

L’iniziativa NASCE DALLA COLLABORAZIONE COLLABORAZIONE DI più ASSOCIAZIONI, dall’Associazione Dicearchia 2008, all’Associazione “Il diario del viaggiatore” all’Associazione “Laboratorio di via del Cittadino”, al Circolo “Matteotti” all’Associazione “Altroteatro” ed all’Associazione “Succede a Prato”

POTETE RICHIEDERE IL LIBRO direttamente al sottoscritto GIUSEPPE MADDALUNO 346 5259722

È la storia di una compagnia di fuochisti campani che ha inizio negli anni Settanta e si sviluppa fra gli anni Ottanta e Novanta fino ad arrivare ai nostri giorni. Vinicio Pierro, don Blandino – prete fuochista, il suo chierichetto e poi Michele (un lombardo che si aggiungerà al gruppo) sparano fuochi artificiali per le feste. Vinicio ha un sogno: sparare per un re, e don Blandino ha ideato uno spettacolo d’invenzione straordinaria, inedito nel suo genere. La vicenda, ambientata inizialmente in Campania, si sposterà su in Lombardia e poi in Germania, per concludersi di nuovo al Sud, in Costiera Amalfitana. Incontri e storie si intrecciano significativamente, alternando visionario al drammatico, realistico al picaresco. Gambardella ha scritto una storia di grande personalità ricorrendo a un linguaggio denso e impreziosito da rare gemme dialettali. Densi sono anche i personaggi, ricchi di un calore palpabile grazie al quale riescono ad affrontare la vita travolgendola nell’impeto di un fuoco d’artificio, una forza naturale che viene dalla terra e si trasfigura in cielo, quasi come una lettera d’amore mandata a Dio e all’Umanità.
La scrittura di Gambardella è capace di farsi visionarietà nella parola essenziale e nitida dei suoi personaggi
(Corriere della Sera)
Vincenzo Gambardella è nato a Napoli nel 1955 e vive a Milano. Suoi racconti sono apparsi sulle riviste letterarie Nuovi Argomenti, Il Racconto, clanDestino oltre che su alcune antologie di nuovi narratori italiani. Ha pubblicato “Seduto sulla tempesta”, 2006 e “Il cappotto istriano”, 2008, entrambi editi da Marietti.

L’ALTRA MEMORIA -OMOFOBIA E CULTURA DELLE DIFFERENZE – POZZUOLI – Palazzo Toledo – mercoledì 28 gennaio ore 16.00 – mio intervento per interposta persona

Giulia e le altre

Ho molto piacere di parlare in modo indiretto – rimanendo io a Prato – a coloro che oggi si incontrano per riflettere sulle aberrazioni compiute da uomini su uomini in tutto il secolo scorso.
Nel 1998 a Prato costruii insieme a colleghi ed allievi un collage di brani, immagini e musiche un Documentario che intitolammo “Appunti per un videofilm sull’umana follia del XX secolo”. Fu una follia che coinvolse il popolo ebraico, gli oppositori ai regimi dittatoriali, gli handicappati, gli zingari, gli omosessuali. Quella follia non si è fermata. Ed il rischio che si ripeta anche in realtà molto vicine a noi o da noi non si è mai attenuato. In quell’occasione – il 1998 – cooperò alla realizzazione un collega con cui ancora oggi lavoro, Antonello Nave che, utilizzando “Le Troiane” di Euripide come testo di riferimento collegato ad un antico esempio di deportazioni (le donne troiane fatte prigioniere) e di genocidio (l’uccisione crudele del piccolo Astianatte),ne riscrisse appositamente per noi parte del testo. Lo apposi all’inizio del videofilm e per il finale scrissi di getto il seguente monologo di Andromaca che, come ombra, cammina su un tappeto di lumini accesi.

(Nel video il monologo viene accompagnato da un Coro nella migliore tradizione teatrale greca)
Andromaca:
Io,
io – non posso tacere gli orrori
non posso tacere l’umana perversa follia
non posso tacere le infinite tragedie delle guerre che chiamano “civili”
non posso tacere l’arrogante presunzione dell’animo umano.
Non posso tacere l’ottusa intolleranza
non posso tacere le umiliazioni, le torture,
la volontà di annientamento totale dell’avversario
le “pulizie etniche”, il fanatismo ideologico e religioso
non posso tacere la stupidità di chi, senza mai dubitare,
consente.
Non posso tacere gli orrori di questo secolo che si spegne.

Quella “follia” purtroppo non si è fermata! Siamo qui anche per ricordarcelo!

Buon lavoro!
Giuseppe Maddaluno – Associazione di Cultura e Politica Democratica “Dicearchia 2008” – attiva a Prato

Sul set del videofilm con Pippo Silieci nella ripresa della scena finale all’interno del complesso “Magnolfi” di Prato (1998)

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L’ALTRA MEMORIA – OMOFOBIA E CULTURA DELLE DIFFERENZE – POZZUOLI PALAZZO TOLEDO 28 GENNAIO ORE 16.00

L’ALTRA MEMORIA – OMOFOBIA E CULTURA DELLE DIFFERENZE – POZZUOLI PALAZZO TOLEDO 28 GENNAIO ORE 16.00

riporto integralmente per diffonderlo dal mio BLOG il comunicato di Vincenzo Crosio

“L’Altra Memoria”

Omofobia e cultura delle differenze

Il giorno 28 gennaio alle ore 16.00

Biblioteca di Palazzo Toledo in Pozzuoli,

“L’Altra Memoria” ‘ Omofobia e cultura delle differenze’.
Il giorno 28 gennaio alle ore 16.00 si terrà, nella sala della Biblioteca di palazzo Toledo in Pozzuoli, una conferenza dibattito su ‘Omofobia e cultura delle differenze’ a cura dell’associazione flegrea “Il diario del viaggiatore” ,che nella persona della sua presidentessa prof.ssa Angela Schiavone, si è dedicata con passione all’organizzazione della conferenza.

La conferenza è stata pensata per affrontare un tema di attualità come quello dell’Omofobia dilagante,contro ogni forma di razzismo e intolleranza contro le minoranze,per una cultura della differenza e delle differenze, per un rispetto dei diritti civili e politici in occasione del giorno della memoria, in ricordo cioè dello sterminio ad opera della follia scellerata del III Reich contro ebrei, rom,omosessuali e altre diversità ontologiche.

Paurosamente sta dilagando di nuovo, alimentate da forze retrograde, da tradizionalismi religiosi e culturali, un clima di intolleranza e aggressività contro ogni forma di diversità culturale, religiosa e di scelta sessuale. In particolare l’omofobia apre alla discussione aspetti di grande riflessione teorica e pratica.

Introdurrà la prof.ssa Angela Schiavone Presidente dell’Associazione Il Diario del Viaggiatore

interverranno: Prof.ssa Matilde Iaccarino, storica e scrittrice, il prof.Vincenzo Taigaku Crosio, storico della conoscenza e teologo, il direttore responsabile di “www.ulixes.it Giuseppe del Rossi, Luca Marano, scrittore e giornalista, Antonello Sannino Presidente Arcigay Napoli

Ci saranno più voci come quella di Lady Marion, come quella degli interventi sopra descritti per dare quanto più possibile una pluralità di punti di vista, di una valutazione spesso antistorica e menzognera sulla sessualità, sulle differenze di genere, sulle opportunità che offre la conoscenza di ogni altro che non siano il noi.

Dunque la serata si ripromette anche in forme ironiche di smantellare pregiudizi, fobie psicotiche ed atteggiamenti intolleranti contro tutto un mondo che inopportunamente spesso viene definito marginale e differenziato in ghetti esistenziali e culturali che non hanno niente di veritiero e niente di autentico.
Vincenzo Crosio

>PRATO VENERDI’ 30 GENNAIO 2015 ORE 21.00 CIRCOLO MATTEOTTI VIA VERDI 30 PRATO”VINICIO SPARAFUOCO DETTO TOCCACIELO” di Vincenzo Gambardella – edizioni ad est dell’equatore

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“VINICIO SPARAFUOCO DETTO TOCCACIELO” di Vincenzo Gambardella – edizioni ad est dell’equatore

Si tratta di un testo sorprendente nel quale viene rappresentata l’epopea “popolare” di un gruppo di persone semplici. L’autore li segue dalla fine degli anni Settanta del secolo scorso più o meno fino ai giorni nostri.
La prosa è viva, scoppiettante, ritmata mai incline alla retorica, è naturale non ricercata – una prosa teatrale scandita dagli scoppi dei fuochi artificiali, una prosa musicale. Il dialetto si mescola con l’italiano sia nel lessico che nelle strutture grammaticali e sintattiche e ne emerge una lingua popolare ma colta profondamente, tanto da accreditarla a Gambardella come “gambardelliana”, alla stregua dei più grandi autori come Gadda, Calvino, Pasolini e come lo stesso Eduardo.

PRATO VENERDI’ 30 GENNAIO 2015 ORE 21.00 CIRCOLO MATTEOTTI VIA VERDI 30 PRATO

La presenza di Vincenzo Gambardella avrà un momento pubblico la sera alle ore 21.00 presso il Circolo “Giacomo Matteotti” in via Verdi 30 sempre a Prato. Il libro sarà presentato da Giuseppe Maddaluno rappresentante dell’Associazione Dicearchia 2008 e de “Il diario del viaggiatore” con il coordinamento di Alessandro Michelozzi ed il supporto di Michele Del Campo, Nicola Verde, Lucio La Manna e di Antonello Nave che curerà in particolare alcune letture. Durante la serata verranno consegnati i primi Premi assegnati dalla Giuria de “Letteratura in Festival nei Campi Flegrei – Libri di mare libri di terra – Premio Michele Sovente” alle Sezioni Narrativa e Illustrazioni-Grafica che sono andati alla pratese Cristina Giuntini ed alla pistoiese Rita Masi. Per motivi diversi non era stato possibile consegnarli prima di oggi (l’iniziativa si era conclusa il 28 settembre). L’organizzazione ha informato le Amministrazioni di Prato e di Pistoia della lieta occasione e le ha invitate ad essere presenti.
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Giuseppe Maddaluno

Opera vincitrice della Sezione Illustrazione – Grafica (tema “Nutrirsi di Cultura”) – RITA MASI di Pistoia

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A PRATO LA PREMIAZIONE DEI VINCITORI TOSCANI DEL FESTIVAL LETTERATURA NEI CAMPI FLEGREI – Prato 30 GENNAIO 2015 ORE 21.00 CIRCOLO MATTEOTTI

La presenza di Vincenzo Gambardella avrà un momento pubblico la sera alle ore 21.00 presso il Circolo “Giacomo Matteotti” in via Verdi 30 sempre a Prato. Il libro sarà presentato da Giuseppe Maddaluno rappresentante dell’Associazione Dicearchia 2008 e de “Il diario del viaggiatore” con il coordinamento di Alessandro Michelozzi ed il supporto di Michele Del Campo, Nicola Verde, Lucio La Manna e di Antonello Nave che curerà in particolare alcune letture. Durante la serata verranno consegnati i primi Premi assegnati dalla Giuria de “Letteratura in Festival nei Campi Flegrei – Libri di mare libri di terra – Premio Michele Sovente” alle Sezioni Narrativa e Illustrazioni-Grafica che sono andati alla pratese Cristina Giuntini ed alla pistoiese Rita Masi. Per motivi diversi non era stato possibile consegnarli prima di oggi (l’iniziativa si era conclusa il 28 settembre). L’organizzazione ha informato le Amministrazioni di Prato e di Pistoia della lieta occasione e le ha invitate ad essere presenti.
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Lo scrittore e docente di Storia dell’Arte Vincenzo Gambardella che, originario della Campania, vive da trenta e più anni a Milano dove insegna sarà venerdì 30 gennaio a Prato ospite della FIL Centro per l’Impiego della Provincia di Prato e di un gruppo di Associazioni culturali (Dicearchia 2008 – Circolo Matteotti – Il diario del viaggiatore – Succede a Prato – Laboratorio di via del Cittadino e Altroteatro).
Nel pomeriggio a partire dalle 15.00 presso l’Aula Magna IPSIA “Guglielmo Marconi” a cura del Centro per l’Impiego della Provincia di Prato – FIL srl si svolgerà un incontro con l’autore di “Vinicio Sparafuoco detto Toccacielo” che si incardinerà sull’ esperienza del percorso di orientamento e rimotivazione al lavoro attraverso il metodo della scrittura autobiografica e creativa che è in atto da alcuni mesi in quella sede. Potranno parteciparvi tutti gli interessati che desiderano scoprire come il raccontare possa divenire una forma per manifestare alcuni aspetti di sé, di relazione con il mondo e di motivazione al lavoro. Il romanzo di Gambardella è apparso sin dal primo momento il più adatto per un confronto sulla scrittura come forma tecnica ed espressiva per raccontare di sé, per il bisogno di comunicare, di scrivere e raccontare il lavoro.

L’incontro riservato agli iscritti ai corsi di scrittura creativa della FIL è gratuito ed è gradita la prenotazione all’indirizzo orientamento.fil@centroimpiegoprato.it specificando nome, cognome, anno di nascita e recapito telefonico o telefonare al numero 0574/613228
Ref. Servizio Orientamento del CPI Angela Lombardi

Con questa mail invitiamo le SS VV all’iniziativa di venerdì 30 gennaio ore 21.00 c/o Circolo Matteotti – via Verdi 30 PRATO – per ogni altra informazione potete telefonare al 346 5259722

Giuseppe Maddaluno

Opera vincitrice della Sezione Illustrazione – Grafica (tema “Nutrirsi di Cultura”) – RITA MASI di Pistoia

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