A PRATO NON SI STA MAI FERMI – un workshop organizzato da TRAMEDIQUARTIERE – UN PARCO AGROURBANO con Michela Pasquali e David Fanfani 23 E 24 APRILE presso la Polisportiva Aurora in via Ciardi 20 a San Paolo

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A PRATO NON SI STA MAI FERMI

Il gruppo di lavoro di TRAME DI QUARTIERE – racconti dei luoghi e degli abitanti di san paolo e Macrolotto Zero organizza

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WORKSHOP UN PARCO AGROURBANO PER SAN PAOLO E MACROLOTTO ZERO

IL WORKSHOP PREVEDE UNA PARTE CONOSCITIVA E UNA PARTE PROGETTUALE: VOGLIAMO DISCUTERE, SCRIVERE, RACCONTARE, IMMAGINAREQUESTO NUOVO E POSSIBILE SPAZIO PUBBLICO con MICHELA PASQUALI e DAVID FANFANI presso la POLISPORTIVA AURORA IN via Ciardi 20

 

E’ un’iniziativa del Progetto Prato – Regione Toscana – PIN Polo Universitario Città di Prato – IRIS

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PRATO – VENERDI’ 17 APRILE ORE 18.00 AL CIRCOLO MATTEOTTI – MELANIA PETRIELLO e PRESENTAZIONE “AL MIO PAESE. SETTE VIZI UNA SOLA ITALIA”

con un video che vi mostra diverse bellezze che “forse” vi fanno comprendere alcuni dei motivi per cui Joshua Madalon (Giuseppe Maddaluno) ogni tanto torna in quell’area dei Campi Flegrei nella quale partecipa a – e li organizza – eventi culturali….

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PRESENTAZIONE “AL MIO PAESE. SETTE VIZI UNA SOLA ITALIA”

E’ un libro da leggere ad alta voce dalle primissime pagine

In un pomeriggio di ordinaria (auto)sopportazione, ho aperto il cassettodei sogni possibili: l’ideificio che avete in mano è la prima cosa balzata fuori.
Al mio Paese è il viaggio dell’occhio che guarda per raccontare, utilizzando il filtro della lingua, della catarsi, della identificazione.
Della dissomiglianza. Della coralità.
È uno sforzo. Un rigurgito. Il ticchettio delle lettere sulla tastiera. L’abat-jour che fa compagnia perché scaccia lo spettro del buio.
Il paradigma della frattura tra ricerca e giornalismo, che attiene alla necessità storica di ricontestualizzare la memoria. E che abbiamo il dovere di raccontare, per vincere la resistenza della demagogia e della disaffezione.
La cultura è la sola risposta. Magari altra. Magari molteplice. Magari capovolta.

Io sono l’Italia dice Melania ed io le faccio “coro”
“noi” le facciamo coro io io io
noi noi
NOI

C’è un PROLOGO di Franco Di Mare nel quale si tratta il sottile divario tra “vizio” e “virtù” tra quest’ultima e il primo.
Ed in esso ritroviamo l’incerto riconoscimento di una VERITA’ ASSOLUTA
E C’è UN POST-PROLOGO NEL QUALE FA CAPOLINO L’impunita’, DESIGNATO POI COME L’ottavo vizio, QUELLO PEGGIORE, PERCHé è QUELLO CHE PERVADE LA societa’ DEI VIZI.
E via via poi fra un’anticipazione-presentazione della Melania ed un testo prodotto da “belle penne”, belle e giovani penne “Una rosa di vizi in un giardino di grigie virtù” o forse il contrario.
E così all’AVARIZIA viene dedicata la “narrazione” di Luca Maurelli, “CAPO DI GABINETTO” (dove la parola “GABINETTO” è ambigua! Volutamente ambigua!) un sordido ritratto di “funzionario grigio” nel quale le parole agiscono come “vetriolo”.
E dopo l’Avarizia è l’IRA ad essere oggetto di un intermezzo di Melania, che ha colpito l’attenzione del nostro Antonello Nave per il suo riferimento ad un’icona specialisima del “meridionalismo” asse centrale della grande CULTURA sociologica storica e politica del nostro PAESE.

…continua…