Grazie Tsipras; grazie popolo greco!

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Grazie Tsipras; grazie popolo greco!

Ieri sera nei giardini del “Fabbrichino” stavamo allestendo la “prima” di “FULMINI RONDINI E COLIBRI’” (a proposito, è andata molto ma molto bene!) e, mentre attendevamo l’arrivo di Chiara De Luca cercavamo di sapere (erano ormai le 19.30 passate) cosa stava accadendo in Grecia. Eravamo rimasti ai sondaggi degli ultimi giorni con la previsione di un “testa a testa” sbilanciato verso il “Sì” e già i primi exit-poll con un 52 % per il NO ci facevano moderatamente gioire….
Ma ovviamente – come tutti sanno – il bello doveva ancora venire. E allora di fronte ai risultati ormai accreditati come definitivi superiori al 61% a favore del NO ecco emergere il teatrino della Politica con il contraltare al ragionevole e metitato giubilo di chi era stato protodifensore del NO del “lo avevamo detto già da tempo che questa Europa non andava bene, che occorreva meno rigore e più interventi per la crescita” da parte di alcune “mezze figure” della corte dell’Infante.
In un post di qualche giorno fa evidenziavo alcune motivazioni sottese alla campagna di discredito del Governo Tsipras ed alle minacce di fare sfracelli nel caso in cui avesse vinto il NO. Intanto andatelo a rileggere e possiamo confrontarci su quello che considero un vero e proprio “disegno” politico contro l’unico Governo chiaramente di Sinistra (che nessuno “bestemmi” affermando che acnhe in Italia ve ne sia uno!) in Europa. Il Governo greco ha fatto strabene ad indire il referendum; ne ero convinto prima e ne sono ancor più convinto ora con il risultato in saccoccia; e quel risultato non parla solo ad una parte dell’Europa ed è molto utile ed eloquente soprattutto per la Germania che agisce da “padrona” e non lo fa soltanto per i temi economici greci: non dimentichiamoci, cari “scordarelloni”, quel che è appena accaduto (e non è stato ancora portato a soluzione) sulle questioni dell’immigrazione. E pensate anche a tutte le leggi ed i regolamenti che la Germania fa approvare in Europa e che limitano la nostra creatività e le nostre produzioni alimentari. Bene dunque ha fatto Alexis Tsipras a voler fronteggiare avvalendosi degli strumenti “democratici” simili avversari. Questi modi non li possiamo chiedere a “donabbondiorenzi” leccapiedi dei potenti, soprattutto in quanto non rappresenta la Sinistra, la quale nel nostro Paese ha ancora molto da imparare, malata di protagonismo e di solipsismo come ella è. E dunque alla Sinistra occorre rivolgere un appello perché si occupi di quel “rinnovamento” annunciato da qualcuno (ma si sapeva già in partenza che era un semplice “escamotage” per convincere i “gonzi”, che in Italia purtroppo abbondano) e mai realizzato: un rinnovamento sui “metodi” che si riversi poi sulla scelta dei “talenti” e delle “competenze” e non dell’affidabilità servile. In giro si vedono troppi leader: abbiano il gran coraggio di lanciarsi nell’agone ma di farsi da parte impegnandosi nella ricerca di gente nuova, non necessariamente giovane dal punto di vista anagrafico ma di certo fresco dal punto di vista politico. Non vi allarmate, non parlo nè di me nè di altri come me: noi abbiamo già dato e la “rottamazione” ha solo messo da parte qualche utile competenza scevra da richieste di impegno diretto; ma lo si sa questa “nuova classe dirigente” a partire da quella locale teme il confronto semplicemente perché – e questo potrebbe addirittura essere un elogio nei loro confronti- è pienamente consapevole della propria “pochezza”; se non fosse così, vuol dire che sono nella maniera più assoluta “incapaci” di capire il mondo che li circonda. Voglio propendere per la prima ipotesi e mantenere un lumicino di fiducia per il futuro, che è ancora da giocare, che è nelle nostre mani. Grazie Tsipras; grazie popolo greco!
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