…e riprendi il cammino

…e riprendi il cammino

Manco avessi perso…il NO che difendevo ha vinto ed ha stracciato le velleità dei difensori del SI.

Certamente sia tra i sostenitori dell’una sia tra quelli dell’altra scelta vi erano “pasdaran” a prescindere dal merito o persone di bocca buona che si “ammoccavano” tutti gli slogan che venivano lanciati da entrambe le parti; non mancavano di certo coloro che “avevano studiato” sia le ragioni del SI che quelle del NO e si impegnavano a diffonderle.

Non nego affatto che “ragioni” vi possano essere state in ognuna delle due scelte: io sono fatto così, anche se – propendendo per una delle due parti – non venivo compreso e rispettato dai sostenitori dell’altra e nel contempo apparivo poco rispettoso del pensiero altrui.

La frattura che si è creata ha delle responsabilità “alte” nel Presidente emerito della Repubblica, tale Giorgio Napolitano e nell’ex Presidente del Consiglio, tale Matteo Renzi: hanno condotto una campagna referendaria alzando (e permettendo che si alzassero) i toni della contesa, come se da quelle scelte dipendessero le sorti del nostro Paese, esasperando gli animi e lo scontro. IO LA PENSO COSI’ : se avessero mantenuto un livello basso e moderato il risultato sarebbe stato diverso, quasi certamente più favorevole alle “ragioni” del SI. L’esasperazione da “battaglia campale” (o la va o la spacco) ha mosso dal profondo le acque anche quelle paludose e tranquille ed ha creato la “marea” del 60% che ha travolto i “buoni” propositi che pure erano espressi ma non completamente nella proposta referendaria: tentativo di abolizione del Senato “indotto” ad un’eutanasia passiva – abolizione “non soppressione” (brutto questo termine!) del CNEL – progressivo risparmio dei costi della Politica (da attuare con successivi interventi legislativi). Ma la “foga”, la “cattiveria”, la “proterva arroganza” del leader che farebbe bene a studiare Machiavelli più che Sabino hanno fatto comprendere a tantissimi la “pericolosità” di fornire ad un uomo ed al suo gruppo di fedeli (l’oligarchia che Scalfari non vuole riconoscere) delle armi possenti per giochi di potere che potevano tendere a pericolose chine.

E’ accaduto ciò che possiamo accomunare ad una vera e propria NEMESI di riflesso ed ha evidenziato la incapacità ad interpretare la storia, anche quella più recente, da parte dell’attuale classe dirigente “egemone”.
Nel 2014 alle Elezioni europee i sondaggi davano PD ed il Movimento 5 Stelle molto vicini; ma poi gli esiti furono diversi ed il PD sfondò il 40% dei consensi, pur di fronte ad un abbassamento della partecipazione poco superiore al 57%. La campagna elettorale delle opposizioni al PD (M5S, FI e Lega) fu esasperata ed antieuropeistica e questo quasi certamente indusse all’exploit del PD, da quel momento cavalcato ed osannato ad onta della “verità” da parte di Renzi. Il quale in questa occasione ha creato lo stesso effetto “riflessivo”: ha esasperato i toni e gli elettori lo hanno punito. Non ha ancora capito che la vera rivoluzione italiana è nella “moderazione”. Gli italiani sono stanchi dei demagoghi: lo imparino anche i fautori del M5S!

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