PER LA NUOVA SINISTRA – appunti 2

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PER LA NUOVA SINISTRA – appunti 2

Molti dei problemi più seri e importanti potrebbero essere condotti in via di soluzione con la CULTURA.
Parlo della diffusione della CONOSCENZA attraverso interventi sostanziali che permettano un salto di qualità nel corpo vivo della nostra società. Quando avverto l’indifferenza montare in maniera progressiva tra noi e quando sento astio ed insofferenza per chi è considerato “diverso” sia per ragioni politiche sia confessionali sia per il colore della pelle e per la sua lingua sia per lo stato di più o meno indigenza così come per le scelte di carattere sessuale mi sento profondamente colpevole per non essere riuscito a far prevalere la “ragione” rispetto al bestiale istinto; ed avverto colpevolezza maggiore allorquando scopro di trovarmi davanti a persone conosciute sulle quali evidentemente non sono riuscito ad avere un influsso positivo.
La Scuola è stata un’arena nella quale si è combattuta una battaglia meramente appiattita sulle questioni retributive e alle stabilizzazioni progressive ad ondate del personale. Anche gli interventi a favore degli studenti (in modo particolare ai portatori di handicap) sono stati orientati all’assunzione di un numero superiore di personale; ma non si è tenuto conto, se non in modo marginale, del valore della Conoscenza: purtroppo chi vive nella Scuola, che sia un operatore o un utente, conosce molto bene queste dinamiche ma pian piano per ragioni di assuefazione e condizionamento apatico vi si è abituato e non è più in grado di comprendere ciò che è davvero necessario per la crescita dei nuovi giovani. Formiamo così, accanto a poche eccellenze martoriate da un mondo che poi difficilmente riesce a valorizzarle, una massa di persone culturalmente impreparate che sono facili prede di demagoghi d’accatto. Ne è prova il rapporto sempre più ampio tra quanti accedono all’Università e quanti ne escono laureati (basterebbe contare perlomeno quelli della fase triennale) in un lasso di tempo che giustifichi pure un’attività lavorativa contemporanea di sostegno. Onore e merito a questi ultimi che dimostrano l’umiltà necessaria anche all’ottenimento di un impegno lavorativo continuativo.
La SCUOLA deve costruire un ponte verso il futuro; non può limitarsi alle nozioni del passato, non può essere esclusivamente “nozionistica”. Allo stesso tempo non è pensabile di prolungare l’esperienza della Scuola – Lavoro così come l’abbiamo conosciuta: appare più che altro una sorta di “lotteria”. Penserei molto seriamente ad un’inversione dei termini costruendo un progetto di Lavoro-Scuola con l’incontro dei lavoratori (e non degli imprenditori) con gli studenti. Organizzerei semmai visite guidate anche nell’ambito delle tradizionali “Gite d’istruzione” annuali a grandi complessi industriali per conoscerne le “storie” e per comprenderne le problematiche. Utili i rapporti di questo tipo anche con le organizzazioni sindacali.

Joshua Madalon

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