UN SECOLO FA – Appunti, parole e immagini a cento anni dalla Rivoluzione – MONTEMURLO 6 – 13 E 20 NOVEMBRE 2017

UN SECOLO FA – Appunti, parole e immagini a cento anni dalla Rivoluzione – MONTEMURLO 6 – 13 E 20 NOVEMBRE 2017

UN SECOLO FA a Montemurlo

Come si svolgeranno le due serate dedicate alla Rivoluzione russa (nel centenario della Rivoluzione d’Ottobre – 7/8 novembre 1917) organizzate dal Comune di Montemurlo Biblioteca Comunale “Bartolomeo Della Fonte” nei giorni 6 – 13 novembre?
Preparate e condotte dal prof. Giuseppe Maddaluno con la collaborazione di Altroteatro Firenze del prof. Antonello Nave vedranno la presenza di quattro giovani (in ordine alfabetico: Serena Di Mauro, Davide Finizio, Serena Mannucci e Bianca Nesi) che si alterneranno nel ruolo di “tessitori” e “lettori”. I primi saranno impegnati nella narrazione degli eventi mentre i secondi utilizzeranno letture e testimonianze collegate ad essi. La scelta dei materiali è del prof. Maddaluno mentre quella delle immagini è di Chiara Gori, che ha enucleato alcuni passi tratti da documentari e film sul tema.

La prima serata è quella di lunedì 6 novembre ore 21.00 presso il Centro giovani in Piazza don Milani 3 a Montemurlo e seguirà le vicende nell’Impero russo dal 1861 (abolizione della servitù della gleba) al 1905 (prima rivoluzione russa); la seconda serata è prevista pe ril 13 novembre, sempre ore 21.00 e stesso luogo, riguarderà la partecipazione della Russia alla prima guerra mondiale e analizzando le vicende che condurranno alle due rivoluzioni del 1917, quella di febbraio con la caduta dello zar e quella di Ottobre ( per il calendario giuliano – Novembre per quello gregoriano).

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Verranno proiettati, tra gli altri, alcuni brani da “REDS” di Warren Beatty che nel 1982 ottenne tre premi Oscar e segue la storia del giornalista statunitense John Reed, l’unico americano ad essere sepolto sotto le mura del Cremlino; da “Lenin in Ottobre” che è un film di propaganda sovietico del 1937, diretto da Mikhail Romm e Dmitriy Vasilev. Il film narra l’attività politica di Lenin seguendolo dal suo ritorno dall’esilio svizzero nell’aprile del 1917 fino alla presa del potere nel Palazzo d’inverno di Pietrogrado; da “La corazzata Potemkin” di Sergej Michajlovič Ėjzenštejn. Si tratta di una delle più note e influenti opere della storia del cinema, ingiustamente maltrattata dalla comicità di Paolo Villaggio e anche per questo poco conosciuta dalle giovani generazioni.

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E’ poi prevista una terza serata il 20 novembre –ore 21.00 stesso luogo – con la presentazione del libro “1917 L’Anno della Rivoluzione” del prof. Angelo d’Orsi, che sarà presente. In quella occasione Altroteatro leggerà dei brani dal libro.

Joshua Madalon

DOCUMENTI per la città – come interpretarla da SINISTRA

DOCUMENTI per la città – come interpretarla da SINISTRA

Una nuova piattaforma per la città.
Il rilancio di Prato deve partire dalla valorizzazione della propria unicità. L’immigrazione è la caratteristica principale dell’attuale storia della città che nell’arco dei decenni ha cambiato il volto e i contenuti del nostro vivere quotidiano. Dobbiamo dare ad essa la centralità che merita nell’ambito del cambiamento generale, non più da subire, ma da studiare, analizzare e sfruttare in senso positivo per noi e per gli altri. Gli altri in questo caso non sono i nostri immigrati, che devono appartenere per ragioni logiche e territoriali alla categoria del “noi”, ma il resto del mondo, l’Europa prima di tutto. Questo riferimento è necessario per attivare il nostro modo di pensare intorno a un’idea che potrebbe diventare “esperimento sociale” da sottoporre al Governo nazionale come alla commissione europea. Prato potrebbe e deve diventare il centro europeo di sperimentazione più avanzata delle politiche di integrazione e ricevere per questo massicci finanziamenti da parte delle istituzioni. Tali istituzioni dovranno riconoscere lo status della nostra città come fattore unico di sviluppo delle relazioni integrative e come tale agire per una sorta di bene comune. L’urbanistica in questo senso avrà una grande importanza, al pari della scuola e della cultura. Creare le condizioni che questo avvenga sarà il ruolo della politica che altrimenti diventerà sempre più un terreno arido, finalizzato a chiudere semplicemente un ciclo in cui la stessa politica non ha trovato le risposte necessarie per sopperire ai propri deficit. La politica si salva con una nuova utilità anche sui territori di competenza, dove oggi i cittadini stentano a rinnovare la propria fiducia in essa. Non possiamo permetterci la fine della politica. Questo documento deve avere l’onere di alzare il dibattito sulla città e individuare, con l’ausilio di tutti coloro che vorranno partecipare, tematiche coerenti con il rilancio di Prato.

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