PER LA NUOVA SINISTRA – appunti

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PER LA NUOVA SINISTRA – appunti

Quando i “filosofi” troveranno ascolto tra coloro che si candidano a governare o a scrivere programmi per il “buon Governo” di una città o di un Paese forse avremo trovato la soluzione agli annosi problemi nei quali ci dibattiamo. Ovviamente non basta essere o essere creduti o sentirsi “filosofi” per potersi accreditare all’interno del consesso “politico” e non nego che alcuni veri “filosofi” prestati come costruttori di progettualità alla Politica abbiano dato cattiva prova di sè nel secolo scorso. Non potrei – per l’appunto – negarlo. E per togliere il vino dai fiaschi sottolineo che non scrivo quello che segue sentendomi un “filosofo”: quindi non mi propongo come tale ai miei interlocutori “provvisori” (“provvisori” come è giusto che sia: nessuno di noi è “eterno”). Allo stesso tempo non risparmio le mie energie e proseguo ad esprimere il mio parere su quanto sia necessario fare nei prossimi mesi.
Mi sarebbe piaciuto che tra i dieci punti iniziali del percorso costruito al “Brancaccio” lo scorso giugno ve ne fosse uno esclusivamente dedicato alla “CULTURA” e se fosse stato il primo dei dieci ancora meglio.
Il tema della “CULTURA” può essere declinato in numerose varianti e rimanere il minimo comune multiplo del PROGRAMMA DI GOVERNO di un Paese e di una città. C’è una CULTURA ambientale, una CULTURA sociale, una CULTURA sanitaria, una CULTURA urbanistica una CULTURA economica, una CULTURA del Lavoro, una CULTURA internazionale, una CULTURA tout court (e non credo di avere esaurito l’elenco).
Essendo necessaria la “sintesi” proseguo in quel lavoro di ricerca delle contraddizioni profonde nelle quali si dibatte la nostra SINISTRA, mostrando a volte la sua indole conservatrice a difesa di diritti a volte necessariamente discutibili (il welfare del nostro Mezzogiorno, ad esempio, si avvale di una distribuzione “a pioggia” di benefici a vantaggio di falsi invalidi: lo difendiamo? Spesso accade che alcuni operatori inadempienti in modo illegale sotto molti punti di vista vengano difesi dai Sindacati che appartengono idealmente alla nostra storia: li difendiamo anche noi? La Sanità è nelle mani di persone incompetenti a tutti i livelli, da quello amministrativo a quello professionale specifico: non facciamo nulla? Nel percorso dell’Immigrazione troviamo molti aspetti di illegalità: cosa proponiamo?). Ecco; è necessario avanzare proposte serie che non abbiano teste tra le nuvole ma piedi saldamente ancorati a terra, a nche a costo di smentire il “noi stessi” di “ieri” (un “ieri” simbolico).
Ecco dunque la CULTURA della LEGALITA’, ma non chiacchiere a vuoto!
Mi soffermo nuovamente – l’ho già scritto circa un mese fa il 26 agosto sul mio Blog -http://www.maddaluno.eu/?p=6226 – sul tema dell’Immigrazione e del “razzismo” che viene diffuso.
E – lo ripeto – molto è da addebitare allo scarso livello “culturale” presente nel nostro Paese (sarà peggio o sarà meglio “altrove” poco deve importarci). Abbiamo il dovere di porci di fronte alle problematiche evitando isterismi e cercando soluzioni impostate nel massimo rispetto dei nostri valori costituzionali. Questi “giovani” stranieri arrivano da terre povere e martoriate da guerre e cataclismi di vario genere; vengono sparsi in realtà diverse e sconosciute senza che vi sia un vero e proprio progetto di accoglienza (non mi riferisco ad un “tetto” e al sostentamento vitale, ma alla provvisoria integrazione in un tessuto sociale alieno dal loro: vengono considerati “numeri” portatori di “benessere economico per una parte di noi” ma non più di questo). Se vi sono delle falle nella legislazione, se sono necessari interventi “sociali” in quella, dobbiamo sentirci parte attiva anche per evitare che “forme di schiavismo larvato sotterraneo” si diffondano (a chi interessa mantenerle? A noi di certo no!). Chi arriva da noi dopo quel viaggio tremendo sui “barconi” fatiscenti non può pensare che troverà ospitalità a scrocco del nostro Paese , dunque, nulla impedisce alle istituzioni governative lo stabilire che, in cambio dell’ospitalità, questi assolvano compiti determinati con la massima precisione, ad esempio, nel settore dell’Ambiente urbano ed extraurbano. Si eviterebbe di assistere a gruppi di giovani migranti ciondoloni per la città, possibili prede di malviventi e di approfittatori e si eviterebbe allo stesso tempo il diffondersi di sentimenti razzistici, soprattutto se operatori sensibili e preparati si adoperino per costruire un raccordo tra gli immigrati ed i residenti, tendente a far conoscere in modo reciproco le “storie” delle vite degli uni e degli altri.

Joshua Madalon

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