Ci vuole pazienza, ancora un po’ prima che finisca!
Indubbiamente ci vuole pazienza, poi ci vuole una dedizione massima che ci faccia dimenticare i nostri specifici – e perciò “miseri” – interessi ponendo come priorità quello degli altri, che sono altrettanto “personali” ma appartengono a persone più deboli, meno tutelate dalla fortuna e dalle vicissitudini del contesto in cui sono vissute. in questo senso, la pratica politica può somigliare anche a quella religiosa che ha tuttavia un limite, che è quello di affidarsi, consultandola continuamente, ad una entità ignota, invisibile, difficilmente riconoscibile. Ciascuno, però, degli operatori politici, sia aspiranti sia praticanti di medio o lungo corso, vive la sua storia centripeta, senza mai allargare il proprio raggio d’azione oltre gli steccati del territorio che si è costruito intorno.
E’ anche per questi motivi che non si è compreso ancora che, non essendo mai soli, si ha il bisogno urgente di aprirsi anche a coloro che la pensano in maniera diversa: perchè il mondo non è mai stato come ora, un granitico monolita compatto. E si ha un grande bisogno di collegarsi a competenze che non siano solo quelle strettamente imparate nell’agone politico, sterile platea di compromessi mortiferi.
Joahua Madalon