SECONDO INDIZIO – L’OVVIETA’ E LA PAURA – seconda parte CAMPAGNA ELETTORALE QUI PRATO, TOSCANA, ITALIA, EUROPA E MONDO – 14 CON PRATO IN COMUNE

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SECONDO INDIZIO – L’OVVIETA’ E LA PAURA – seconda parte
CAMPAGNA ELETTORALE QUI PRATO, TOSCANA, ITALIA, EUROPA E MONDO – 14 CON PRATO IN COMUNE

Ognuno di noi ha il suo personale punto di vista, fatto da tanti elementi molto particolari, legati alle esperienze di una vita, alle letture, alle amicizie, agli eventi più recenti che condizionano nelle scelte. A Prato, dove con un gruppo di persone provenienti da varie storie politiche ma non solo ho partecipato a costruire un nuovo soggetto politico, PRATO IN COMUNE, abbiamo assistito negli ultimi tempi ad una serie di eventi che potrebbero, anche se non ce lo auguriamo ma lo temiamo e ci attrezziamo per scongiurarne gli esiti peggiori, essere “profetici” in relazione ad un’avanzata delle Destre nelle prossime contese elettorali locali, nazionali ed “europee” (il 26 maggio si vota per il Governo locale e per l’Europa).
Il 23 marzo Forza Nuova programma di svolgere una manifestazione nazionale senza neanche tanto nascondere l’obiettivo che è quello di commemorare la nascita dei fasci di combattimento a 100 anni da Piazza San Sepolcro a Milano. Lo stesso giorno i consimili di Casa Pound avevano organizzato una manifestazione di uguale segno a Milano. A Prato un numero che avrebbe dovuto essere considerato impressionante per la quantità di adesioni tra organizzazioni antifasciste, associazioni democratiche e singole persone chiede alla Prefetta ed al Questore di impedire quela manifestazione, segnatamente caratterizzata dalla volontà di richiamarsi al Partito fascista e dunque costituzionalmente illegale. La stessa cosa contemporaneamente avviene a Milano, dove in breve tempo le autorità ne vietano l’effettuazione.
A Prato invece accade che la Prefetta si avvalga di una forma di garantismo dell’illegalità disconoscendo a pieno la validità della Legge Scelba n.645 del 20 giugno 1952 e la Legge Mancino n.205 del 25 giugno 1993 ed avvalendosi curiosamente dell’art. 21 della Costituzione che concede libertà di pensiero. E autorizza la manifestazione di Forza Nuova. In quello stesso giorno, però, non può non autorizzare la contromanifestazione delle forze democratiche costituzionali antifasciste. Da quell’evento tuttavia viene a crearsi un baratro tra le masse popolari e le Istituzioni governative cittadine (Questura e Prefetto) che si concretizza nel corso della manifestazione del 25 aprile – laddove non solo i rappresentanti delle associazioni come l’ANPI e delle forze politiche della Sinistra contestano in modo sonoro i due esponenti – ed in occasione dell’arrivo in città del Ministro dell’Interno sotto la veste tuttavia di leader di una forza politica, allorquando si impedisce in un’area vasta, molto più ampia rispetto a quanto necessitato per i normali motivi di sicurezza, l’effettuazione della normale propaganda elettorale da parte delle forze politiche. Sempre più lontani dunque dal cuore della città!

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Tra l’altro in mezzo a queste due occasioni, il 25 aprile ed il 4 maggio, c’è la farsa della minaccia da parte del Questore di denunciare coloro i quali avevano fischiato in piazza. Una ridicolaggine assoluta, e non richiamo il saggio Presidente della Repubblica Sandro Pertini, l’appellarsi all’oltraggio verso la Repubblica italiana (che tuttavia era stata ben offesa dai neofascisti il 23 marzo, su autorizzazione proprio di costoro che avvertivano di essere destinatari dei fischi).
Tutto sommato, assegnando a Prefetta e Questore un riconoscimento di essere anche un po’ furbi, potrebbe anche trattarsi di un escamotage per allineare sulla “libertà di pensiero e di espressione” Forza Nuova e contestatori, anche se questo abbinamento paritario è ancor più offensivo della dignità di chi si richiama ai valori della Costituzione e dell’antifascismo, che dovrebbero essere punti di riferimento essenziali ed indiscutibili di tutte le Autorità pubbliche dello Stato italiano.

….secondo indizio (prosegue)…..

Joshua Madalon

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