DUE INDIZI – L’OVVIETA’ E LA PAURA prima parte – CAMPAGNA ELETTORALE qui Prato, Toscana, Italia, Europa e Mondo – 13 con PRATO IN COMUNE

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DUE INDIZI – L’OVVIETA’ E LA PAURA prima parte

CAMPAGNA ELETTORALE qui Prato, Toscana, Italia, Europa e Mondo – 13 con PRATO IN COMUNE

In queste ultime ore a Prato sono accadute un paio di cose che inducono ad avviare una riflessione più attenta e profonda di quanto non sia finora avvenuto.
Un illustre storico esponente forzaitaliota di questa città, uno di quelli che ambiscono giustamente per l’esperienza accumulata ad ottenere riconoscimenti nazionali, ed a buon diritto li hanno conquistati, ha deciso di lasciare il gruppo politico del partito berlusconiano per confluire, credo provvisoriamente, nel Gruppo Misto. La motivazione è abbastanza curiosa anche se rivelatrice di un qualcosa che è per me una conferma di “indizio”:

“Non accetto più di sentirmi dire dagli amici e sostenitori di una vita che su molti temi, siamo diventati come il Pd, testuali parole”. E proseguendo: “Amici cari, con tutto il rispetto, metà di noi oggi incarnano una linea che assomiglia più a quella di Matteo Renzi che non a quella che, con impegno e dedizione, impostammo insieme ormai oltre un decennio fa, quando eravamo noi a trainare la coalizione del centrodestra e non a esser trainati….”.

Parlavo di “indizio” e mi riferisco essenzialmente al fatto che alcuni di noi, come me, quel ragionamento che oggi (4 maggio 2019) fa Giorgio Silli lo avevano già da un altro punto di vista, da SINISTRA, avviato alcuni anni fa. Lasciare il PD inserendosi in una ”terra di mezzo” è stata una scelta inevitabile, quando abbiamo cominciato ad essere convinti che le scelte di quel Partito così faticosamente fatto nascere non si distinguevano da quelle di un Centro-Centrodestra-Destra più abituato a costruire progettualità fortemente a favore dei ceti potenti e ricchi lasciando a ceti medi e poveri le briciole di una caritatevole benevolenza. Un cumulo di errori che ha in definitiva prodotto la distruzione della Sinistra, ridotta ai margini per l’incapacità di reagire razionalmente affidando la propria azione essenzialmente ai capisaldi ideologici improduttivi e dunque anch’essa colpevole del disastro che ha condotto oggi una forza della Destra ad essere considerata capace di interlocuzione proprio con quella parte più debole e negletta del Paese.
Dunque, Silli dalla sua parte (solo) oggi riesce a comprendere come Forza Italia e PD siano simili.
Capisco sempre meno quelle compagne e compagni (le/i chiamo ancora così) che continuano a sostenere quelle scelte che anche a Prato il Partito Democratico ha continuato a percorrere rincorrendo la Destra per ottenere consensi attraverso scelte ambigue in ogni senso, dal ni o so all’Aeroporto (per non scontentare nè i Comitati nè gli imprenditori nè tantomeno i colleghi di Firenze), agli annunci di un Piano operativo come ambientalista ma allo stesso tempo infarcito di promesse verso gli imprenditori edili incapaci di riconvertire la propria attività, alla gestione disastrosa della Sanità e del Sociale le cui responsabilità non possono essere solo accollate alla Regione, alla mancanza di un Piano per l’Edilizia pubblica semmai concordato con i proprietari di centinaia di immobili invenduti e sfitti. E l’elenco potrebbe continuare.
La scelta del deputato azzurro pratese potrebbe diventare un elemento di riflessione per coloro che non hanno ancora operato quel collegamento che già qualche anno fa ho compiuto.
Benvenuto Silli nella “terra di mezzo”.

Io, però, l’ho già lasciata per quel progetto di recupero di una Sinistra capace di rivedere i propri errori e le proprie contraddizioni basate su letture solo ideologiche e costruire un futuro anche qui, in questa città, con “PRATO IN COMUNE”.

…fine prima parte….(il primo indizio)…..

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