I REGALI DI NATALE – parte 7

Questa serie di post ha un titolo che difficilmente può essere spiegato se non si comprendono le ragioni primarie che li hanno ispirati.

Recupero un estratto dall’ introduzione (vedi 10 gennaio e 26 febbraio)

Scendere giù per Natale, da Prato a Pozzuoli (ecco il motivo del riferimento al bradisismo), dopo un’assenza di circa 22 mesi, un anno e tredici mesi a dir la verità, ci ha posto davanti ad una condizione inattesa, anche se avremmo potuto prevederla: il vecchio apparecchio televisivo era “off” per le “ovvie” ragioni che tutti dovrebbero ormai sapere, collegate al passaggio al digitale terrestre. A dir la verità, l’antenna aveva sempre mal funzionato ma una decine di canali fino al gennaio 2020 riuscivamo a intercettarli, e ci bastava per seguire le vicende del Paese e del Mondo. E poco più.

Cerco di recuperare con una deviazione doverosa:

Tra le mie passioni della vita c’è il Cinema; anche su questo Blog ne troverete indizi. E quasi sempre quando viaggio per un periodo medio lungo porto sempre con me qualche film. Di solito poi me ne vedo una parte solo “in solitario”, recuperando anche la “memoria” classica.

Ma questa volta con la penuria di immagini ho poche soluzioni; una di queste, al di là dei dispositivi drive compatti, è il cellulare attraverso il quale collegarsi con la Rai e con qualche network privato come La7 per vedere o rivedere qualche programma. Lo utilizzo io la sera quando si è a letto per seguire le principali vicende che si sono verificate: ancora la pandemia fa da protagonista. Pur tuttavia c’è qualche bella promessa come ad esempio una nuova serie de “La penisola dei tesori” condotta da Alberto Angela. E’ annunciata la prima puntata della quarta stagione, dedicata in buona parte all’isola di Procida (anche questo tema, lo sa chi mi segue, mi è molto caro) e non vogliamo perdercela.

Guardare un programma sul cellulare è una fatica immane. Resistiamo giusto il tempo nel quale si tratta della nostra isola, quest’anno che verrà (il 2022) capitale italiana della Cultura. Poi pensiamo che potremo rivedere quella puntata con più calma a casa a Prato quando torniamo.

Ma in una delle serate successive non demordiamo e quindi vado a pescare un altro prodotto. Si tratta dell’opera originale di uno straordinario operatore culturale, un giovane che ha già realizzato molti programmi di grande qualità. La serie “Caro marziano” ne è un esempio. Si tratta di Pierfrancesco Diliberto, del quale ho apprezzato anche “La mafia uccide solo d’estate” e “In guerra per amore”. Ma non avevo ancora visto il nuovo “E noi come stronzi rimanemmo a guardare”.

Una nota “contemporanea” alla stesura del post (oggi 13 marzo): trovo il titolo “profetico”, disarmante e disperato.

Proseguirò nel prossimo blocco…..

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *