CINEMA – 1946 – parte 29

Sempre nel 1946 due di questi registi, Frank Capra e Howard Hawks, saranno gli autori di due capolavori di genere diverso tra loro, “La vita è meravigliosa” e “Il grande sonno”. Il primo fa parte di quella particolare predilezione del cinema americano dei buoni sentimenti che si innesta nella condizione umana in un ambiente piccolo borghese nel quale il protagonista agisce quale esemplare del self made man che, operando in contesti provinciali e dotato di un grandissimo senso etico nei confronti della famiglia e dei suoi compaesani, si ritrova in un momento di profonda crisi, fino a meditare di togliersi la vita. Il film fa percorrere la “storia” di George Bailey, interpretato da un grande James Stewart in piena ascesa, grazie ad un escamotage narrativo, attraverso il quale un angelo, inviato da Dio per sostenere moralmente il protagonista affinché rinunci al proposito di suicidarsi, viene informato da San Giuseppe su tutte le buone azioni di cui George si è distinto. Il film non ebbe un grande successo di critica nell’immediato ma ancora oggi è uno dei film più presenti nelle programmazioni festive dei nostri canali televisivi, pubblici e privati.

L’altro film si collega al genere del giallo poliziesco noir che tanto lustro renderà alla produzione statunitense. Basato su uno dei romanzi del prolifico Raymond Chandler con protagonista il detective Philip Marlowe, “Il grande sonno” è interpretato da una coppia di attori che sarà a lungo molto presente sulla ribalta cinematografica, Humphrey Bogart e Lauren Bacall, che si erano conosciuti da poco sul set di “Acque del Sud”, diretti dallo stesso Hawks. L’interpretazione del detective Marlowe da parte di Bogart sarà memorabile e segnerà per sempre nel ricordo dei cinefili e degli appassionati dei libri polizieschi (solo in Italia vi è la dizione “gialli” collegata al colore delle copertine della produzione mondadoriana.

Un altro film americano che segnerà il destino anche dell’inteprete è “Gilda” di Charles Vidor. Si tratta di un’altra grande diva, Rita Hayworth, che in questo film, sempre accreditabile al genere “noir”, fa coppia con un altro importante protagonista del Cinema quale è stato Glenn Ford. La grande attrice, reduce da una serie di riconoscimenti soprattutto da parte dell’esercito americano impegnato in Europa, incarna in “Gilda” una delle icone indelebili della produzione filmica, dando un’interpretazione superba aiutata non solo dalle forme sinuose ma dalla capacità di fare spettacolo grazie alle sue performance canore, quali “Put the Blame on Mame” e “Amado mio”, nelle quali mostra anche abilità straordinarie sia nelle danze che nella sua vocalità.

Nel prossimo blocco ci dedicheremo a trattare del cinema italiano che nel 1946 raggiunge le massime vette anche sul palcoscenico internazionale.

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