riflessioni del 5 gennaio 2017

E’ trascorso poco più di un mese dal giorno del referendum confermativo sulle proposte governative di riforma costituzionale, e tutti sanno com’è andata!

Ritorno brevemente a trattare di quelle questioni. Ed in modo particolare sul quesito relativo al superamento del bicameralismo paritario confrontato con l’art.70 modificato.

Alla domanda rivolta ai tanti – alcuni illustri – sostenitori del SI su come avrebbe potuto funzionare un Senato siffatto molti dribblavano e glissavano con le diecimila parole inutili del “politichese”. Qualcun altro forse più onesto forse più scaltro e solo un po’ meno ipocrita si appellava alla “prassi”. Nobile lemma, indubbiamente, che fa rivoltare i nostri Padri – Marx e Gramsci (di cui però – a parziale giustificazione dei nostri interlocutori odierni – questi ultimi ignorano sia il nome che il cognome) – nelle loro tombe.

Eh sì, la “prassi”!!! forse quella stessa che non ha consentito fino ad oggi che venisse applicata correttamente la prima parte della Costituzione, quella che non si può per fortuna cambiare!
E cosa voleva significare, ordunque, la “prassi”? Avrebbero creato delle fratture, degli sconquassi; in poche parole, il Senato non avrebbe “per prassi consolidata (dopo un periodo di rodaggio: e si sa che è il periodo più difficile sia per le macchine che per gli uomini)” potuto funzionare.
Avrei da ri-dire su tutto il resto, così come ho fatto per mesi da questo Blog, ma voglio sottolineare un primo aspetto, che è relativo alle donne ed agli uomini che ancora hanno la forza ed il coraggio di rimproverarci, chiedendoci di operare e proporre. Lo fanno con la stessa protervia con cui ci offendevano prima: noi donne ed uomini liberi abbiamo fermato questo tentativo di riforma costituzionale che aveva molti aspetti chiaramente (o, ve lo si concede, potenzialmente pericolosi per il futuro della Democrazia). Abbiamo detto con grande chiarezza cosa ci preoccupava e quali erano i motivi del nostro dissenso. Non tocca a noi nè proporre nè intervenire in merito. Chi si occupa di Politica ad alto livello, anche “altissimo”, ha ascoltato la volontà del popolo. Ne vuole tener conto? Ad esempio, ci accusate di non volere risparmi considerevoli come quelli che avrebbe ottenuto il passaggio della Riforma, di non voler accelerare l’iter legislativo, di voler mantenere in piedi il CNEL. Chi ci accusa sa molto bene che non è così; e se non lo sa, o non lo ha capito o non lo vuole capire, ed allora forse è il caso che lasci stare, che si occupi di attività diverse da quelle “politiche”.
Un consiglio da persona che si occupa di problematiche culturali e/o politiche al Partito Democratico.
Sappia ripartire dagli “errori”, non li neghi, soprattutto da quelli presenti nella proposta referendaria bocciata che a grande maggioranza ha difeso; in modo particolare quelle parti che tantissimi fra i sostenitori del Si che si turavano il naso (usque tandem?) affermavano non essere proprio del tutto gradite e che, nel sostenerle, si affrettavano anche a dire che si sarebbero poi impegnati per modificarle successivamente (quando? come? Erano forse promesse vane atte a convincere i recalcitranti di bocca buona a votare per il SI?). Tanti di loro lo hanno fatto anche per una ipocrita autogiustificazione allo scopo di mantenere le acquisite posizioni vantaggiose. Altri esprimevano in tal modo una sorta di senso di colpa per questa loro intima frattura, questa loro doppiezza.
A chi ha ancora voglia di rimproverare noi sostenitori del NO da Sinistra perchè non si impegna a proporre alternative a quella proposta bocciata contrappongo l’assordante silenzio del Partito Democratico. Saranno le feste? Può darsi! Ho tuttavia il timore che si voglia far perdurare questa “palude” e che si tenti di lasciare ancora per un po’ tutto nel dimenticatoio e quale risposta mi appresto a sentire ancora una volta la classica affermazione per evitare che possa partire “dal basso” il giusto necessario dibattito: “Non è il momento! State fermi!”