La buona volontà non mi manca, ma il tempo stringe

La buona volontà non mi manca, ma il tempo stringe

La buona volontà non mi manca, ma il tempo stringe e probabilmente assumerà un ruolo da “implacabile tiranno”! Continuo ad essere ottimista, ma non riesco ad essere convinto che lo rimarrò ancora a lungo. E ben al di là di una convinzione che la mia adesione – la “mia” – sia straordinariamente importante, non posso non rilevare che il mio travaglio – “il mio” – non appartenga a dieci, cento, forse più di cento altre individualità che si sono poste alla ricerca di un nuovo soggetto di Sinistra che interpreti l’immenso disagio di tante cittadine e cittadini di questo sempre più dilaniato Paese.
Perchè scrivo queste parole? In queste ore vedo la debolezza della proposta di “Libereguali” verso la quale, confermando quel che ho già espresso, ho un’attenzione vigile (paragonabile a quell’attività di tipo poliziesco allorqunado vi sono dei “sospetti” da seguire) nell’attesa di avere una conferma chiara e precisa, più o meno definitiva che si tratti di un soggetto che voglia assumere la guida di quel mondo della Sinistra – un vulgo disperso – squassato da innumerabili divisioni, ma diffuso sul territorio.
Molti sono stati i dubbi in questi giorni, ai quali ho contrapposto giustificazioni stiracchiate: a partire dalla fretta con cui si è proceduto alla scelta del leader, forte per la sua storia ed il rilievo morale ma debole dal punto di vista dell’appeal – e non certamente quello così caro al Cavaliere o allo stesso Renzi ma quello squisitamente “politico” che genera empatia al primo impatto. La sua prima apparizione in scena ha fatto emergere il suo imbarazzo, attenuato dalla grande volontà da parte dei presenti di sostenerlo (anche io l’ho fatto), ma ho compreso che se lui era lì per accettare la proposta rivoltagli dalle tre forze politiche che avevano deciso di dare una svolta alla palude politica mancina era ovvio che non si fosse del tutto preparato a svolgere quel ruolo ed aveva sciolto le riserve con quel “Io ci sono!” leggermente teatrale cui è seguita una standing ovation abbastanza spontanea.
Sullo stesso nome scelto verticisticamente (non vi è peraltro stato un benchè minimo coinvolgimento nemmeno dei “delegati” in alcuna scelta) ho espresso i miei dubbi, che permangono tutti, a partire dalla preoccupazione che alla base vi sia una sorta di “damnatio memoriae” intorno al termine “SINISTRA” che non precludendo l’ingresso a chi “non è” di Sinistra rischia di rovinare in partenza l’idea che questa nuova formazione – pur non portandone il nome – possa essere davvero di Sinistra.
L’altro giorno al Circolo San Paolo dove avevo invitato alcune compagne ed alcuni compagni ad aprire una prima discussione intorno alla prospettiva di aderire a “Libereguali” sono emerse varie riflessioni su quel che è necessario fare, a partire dai territori, per coinvolgere quanta più gente possibile nel corso dei prossimi giorni ed in vista della campagna elettorale politica imminente. Ho espresso preoccupazioni su alcuni livelli nazionali in relazione alle scelte che hanno prodotto in Parlamento a favore di leggi – come l’abolizione dell’art.18, il Job’s Act, la Buona Scuola – approvate nella corrente legislatura, o come la modifica dell’art.81 della Costituzione con il pareggio di bilancio, approvata all’inizio del 2012 dal Governo Monti. A quei parlamentari che sono progressivamente poi usciti dal PD ed ora essendo confluiti in MdP-Art.1, sono parte del nuovo soggetto promotore di questa lista “Libereguali” chiederei perlomeno di formalizzare un “ravvedimento operoso”.
Scherzi a parte, ho chiesto però di poter esaminare le linee programmatiche che tra domani, sabato 16, e domenica 17 dicembre verranno focalizzate in sei incontri attraverso assemblee tematiche. La buona volontà non mi manca, ma il tempo stringe

Joshua Madalon