COSA PASSA IL CONVENTO – a partire da quello che si vede, si legge e si sente a Prato
QUATTRO SALTI DI GRILLO a Prato
Ieri i cittadini pratesi hanno avuto l’onore di ricevere la visita del nuovo Ministro della Salute, Giulia Grillo. Alfiere del cambiamento pare si sia presentata utilizzando un tweet e comunicandolo attraverso Facebook ai suoi diretti sostenitori. “Pare” ma non ne sono di certo sicuro allorché leggo che ad accoglierla all’Ospedale Santo Stefano c’erano, oltre ai “suoi” anche alcune personalità istituzionali di alto prestigio: oltre al Prefetto, ovviamente avvertito dagli uffici preposti alla Sicurezza di un qualsiasi Ministro, e oltre al Direttore Amministrativo forse anche avvertito dallo stesso Prefetto, che ha compiti istituzionali di collegamento c’era l’Assessore Regionale di riferimento. Il codazzo di sostenitori politici (M5S uber alles e Lega) non mancava ed è strano che “invece” in nome del cambiamento così strombazzato si voglia negare che vi sia stata una “passerella” classica come quelle delle altre edizioni di “Repubblica”. Oh Dio, mancava il Sindaco, il quale si è lamentato di non averne saputo nulla “in tempo”! Ormai Biffoni ci ha abituati a questo stile e ce ne stiamo facendo una ragione. Indubbiamente se non fosse stato avvertito si tratterebbe di una sgrabo istituzionale di cui chiedere conto allo stesso Prefetto. Sarebbe stato perlomeno logico, se d’altra parte si fosse saputo di questa visita, peraltro riservata anche a Firenze, di fronte ad impegni improrogabili (Biffoni ne ha tantissimi), fosse stato inviato un ViceSindaco o l’Assessore alle Politiche Sociali. Invece si è preferito polemizzare e basta.
Certamente questo Governo “nuovo” presenta delle differenze anche nei livelli culturali e di rispetto istituzionale (lo si è compreso in varie occasioni) ma tocca a chi possiede superiori qualità politiche mostrarle coram populo. Assentandosi non si fa di certo il bene della città.
Detto questo, ben poco c’è da attendersi da questo Governo in tema di politiche sanitarie. Diciamocela tutta: quella di ieri a Prato (lo si voglia riconoscere o no) è stata una vera e propria PASSERELLA “pe ‘ffà verè”.
Joshua Madalon