I CONTI NON TORNANO settima parte (vedi 9 maggio per parte sesta)

I CONTI NON TORNANO settima parte (vedi 9 maggio per parte sesta)

Come annunciavo, contemporaneamente ai testi ufficiali che esprimevano le diverse posizioni, riporterò alcuni dati anch’essi ufficiali, davvero sorprendenti, in quanto dalla realtà alle supposizioni erano paradossalmente molto lontani dalla realtà. La realtà va riferita ai dati numerici degli iscritti nel 1998, le supposizioni sono invece riferite al trend negativo per le iscrizioni negli anni a venire. Quella “previsione” era tutta sballata e ne denunciammo la falsità. Quella previsione siffatta tendeva a dimostrare che non ci sarebbe stata alcuna difficoltà a contenere nelle “nuove” sedi gli Istituti interessati agli spostamenti. Voglio qui ricordare che i parametri prescritti dalla normativa sul “dimensionamento” erano non meno di 550 non più di 900 allievi per Istituto.
Nel 1998/99 erano fuori norma per mancanza di allievi l’Istituto “Marconi” con 444 allievi, l’Istituto “Gramsci” con 452, il “Cicognini” di via Baldanzi con 477, il “Rodari” con 285, il Liceo Scientifico “Livi” con 541, il Convitto “Cicognini” con 406; lo erano poi fuori norma, per surplus di iscritti, l’Istituto “Datini” con 1389 allievi, il “Buzzi” con 1100 ed il Liceo “Copernico” con 1127 allievi. Il “Keynes” (888) ed il “Dagomari” (887) erano in perfetta linea con le indicazioni ministeriali.
La prima cosa da fare, dunque, per una mente razionale sarebbe stata spostare una parte dei nuovi iscritti al “Copernico” dell’anno successivo 1999/2000 verso il “Livi”: poteva essere a tale proposito utilizzata per il “Copernico” la sede del “Gramsci” che si sarebbe spostata di 50 metri nelle aule del “Keynes”. Ciò avrebbe evitato spostamenti da una parte (EST) all’altra (SUD) della città per il “Dagomari”. Per il “Copernico” in cerca di una sede, da sempre mancante, non sarebbe stato un problema; per il “Gramsci” ancor più; per il “Dagomari” anche; il “Livi” sarebbe uscito dalla lieve incongruità.
La seconda previsione ipotizzava il calo di iscrizioni progressive, dovuto al calo dei residenti dai 14 ai 18 anni, elaborato su dati previsionali che tuttavia non tenevano in alcun conto l’afflusso sempre più intenso di extracomunitari giovani, soprattutto – anche se non solo – di nazionalità cinese. In pratica si passava dai 10656 accertati nel 1998 ai 9857 previsti nel 2003 con un calo di circa 800 unità.
Riprendo ora il documento redatto dal Dirigente scolastico del “Copernico” nel 1999.

…cioè gli spazi disponibili erano e sono sovrabbondanti rispetto alle esigenze organizzative e didattiche dell’Istituto stesso. Nella Conferenza dei Presidi (16.11.98), presente il Capo d’Istituto del Dagomari, si ipotizzò, in prima istanza, di non spostare l’Istituto Dagomari, ma di spostare invece, dentro al medesimo contenitore utilizzato, anche l’Istituto Gramsci….
La proposta tuttavia non ebbe accoglienza, in quanto il “Gramsci” non ritenne di poter utilizzare in modo adeguato alle sue esigenze gli spazi residuali del “Dagomari”.

Allo stesso tempo nel “Rapporto circostanziato” del Dirigente del “Copernico” si evince che gli spazi di via Reggiana (ex “Gramsci” e parte del “Keynes”) sarebbero stati eccessivi per il “Copernico” (per dare un’idea, parlando solo delle aule: 76 aule per 48 classi). Da rilevare che con un “Gramsci” che si sposta negli spazi liberi del “Keynes” (cosiddetto “terzo lotto”) sarebbero comunque rimaste vuote molte aule, che avrebbero, a tal punto, potuto essere utilizzate dal “Copernico”.
Mi rendo conto che non sia facile, oggi, a venti anni di distanza, comprendere l’assurdità della scelta che venne poi fatta, ma tant’è: di certo non furono adottati metodi corretti; ed avevo da tempo pensato di ritornare a precisare quel che accadde allora. Ed ora lo sto facendo.

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