Un’involuzione involuta a forma di spirale (per capirci un po’) solo un’introduzione

Un’involuzione involuta a forma di spirale (per capirci un po’)

Era attesa. La linea di deriva autolesiva ha preso decisamente forma davanti agli occhi della società. L’errore fondamentale era insito nel suo stesso DNA, anche se probabilmente era costitutivo ma non è stato in grado di corrispondere coerentemente poi alle modifiche delle condizioni politiche e sociali in cui il Movimento 5 Stelle si è imbattuto per propria scelta nel corso di questo quinquennio. Era del tutto inevitabile: se “partecipare” ad una contesa elettorale ha naturalmente come obiettivo l’ottenimento di consensi ciò produce – tra le variabili – anche la possibilità di vittoria, pur se si trattasse di maggioranze relative oltremodo significative, come quella del 2018 (32,68%).

Il M5S era del tutto impreparato a sostenere il nuovo ruolo, così rapidamente conquistato; solo i suoi sostenitori esultarono, in modo particolare tutta la parte della società che sognava rivincite contro le ingiustizie sempre più diffuse, sempre più nel corso degli anni trascurate dalla Politica delle forze governative (in modo particolare quelle della Sinistra, cui tradizionalmente si guarda, come difenditrice degli interessi dei più deboli).    Non era facile (non lo sarebbe stato per chicchessia) cambiare immediatamente strategia; nè tanto meno “tattica”, anche se non essendo possibile governare un Paese con una minoranza pur se considerevole, era proprio necessario attivare un processo di trasformazione repentina. La fretta non può essere buona consigliera, a meno che non ci si infili in una spirale tirannica, per attivare la quale, però, non si può parimenti agire all’impronta: occorre una preparazione accuratamente disposta in anticipo.

Per governare dunque c’era bisogno di accordi e questo contraddiceva nel profondo l’essenza del Movimento.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *