A COSTANTINO SGAMATO: BUON COMPLEANNO – LA PRIMA COSA BELLA A POZZUOLI 28 FEBBRAIO 2014

Facebook è prezioso. Oggi, 10 luglio, è il compleanno di Costantino Sgamato. E così insieme agli auguri di rito in questa occasione scriverò ancora una volta de “La prima cosa bella – Esordi d’autore” del 28 febbraio in Palazzo Toledo – Polo Culturale della città di Pozzuoli. Fin dal 22 giugno avevo anticipato, in una prima generale presentazione degli eventi realizzati quest’anno insieme a Mariateresa Moccia Di Fraia ed a Giuseppe Borrone, che avrei parlato in modo più specifico e diretto di Costantino Sgamato e della sua famiglia, interamente impegnata nella produzione di immagini e di eventi nella loro factory, la BrainHeart. Nelle tappe conoscitive di avvicinamento all’evento del 28 febbraio avevo concordato con Costantino di vederci nel pomeriggio del 26 a casa mia; per arrivarci mi è stato sempre difficile spiegarlo perché occorre conoscere la zona a ridosso della stazione del Metrò e, dunque, gli do appuntamento proprio sulla Piazza della Metropolitana. Arriva – con qualche minuto di ritardo – insieme ad una ragazza che poi saprò essere la sua sorella, Marina, giovanissima ma già molto esperta di Arte fotografica. Ho detto che la famiglia Sgamato è una delle espressioni culturali ed artistiche più straordinarie nel contesto flegreo partenopeo e l’ho già mostrato nei precedenti articoli, soprattutto quello dedicato ad Emma Cianchi (25 giugno) ed a Maria Di Razza (26 giugno), evidenziando come la realizzazione di “dOVesOnonata” della prima e di “Forbici” della seconda sia fortemente collegata alle intuizioni ed all’ingegno tecnologico-artistico di Costantino. A piedi ci rechiamo a casa mia dove fra un convenevole e l’altro di primo approccio preparo un tè alla meglio con dei cioccolattini e dei biscotti; ed è poi così che mentre sorseggiamo il tè Costantino mi parla della sua scuola e scopro che è stato anche allievo, al Liceo Classico, di uno fra i miei amici più cari di gioventù, un personaggio del quale forse dovrei più diffusamente trattare in uno dei prossimi miei post, Raffaele Adinolfi, docente di Latino e Greco, archeologo, poeta, scrittore ma soprattutto maestro di vita, purtroppo prematuramente scomparso circa sei anni fa. Mi parla della sua passione per la poesia, il suo primo vero amore (ed infatti se andate a curiosare in fondo all’articolo del 22 giugno ci troverete il suo primo video, “Mani”, ed ascolterete leggendoli, i versi di una delle sue poesie) e poi, insieme alla pittura, parla della scoperta della tecnologia digitale, della grafica e dell’animazione 2D e 3D. Da autodidatta, aiutato da alcuni corsi ai quali si iscrive ma di cui effettivamente non ha bisogno, si avvia a realizzare, all’interno di un autonomo percorso di sperimentazione visiva, produzioni varie che valorizzano la sua capacità di esprimersi attraverso le immagini e le colonne sonore. Gli amori e le passioni ideali e culturali che caratterizzano la sua produzione sono immediatamente percepibili già nella sua prima opera, “Mani”(siamo nel 2003 e Costantino ha da poco compiuto 20 anni, essendo nato nel 1982), di cui abbiamo prima accennato. Parliamo con lui della genesi della sua vocazione affrontando tematiche filosofiche e psicoanalitiche evidenziando, come ricerca di elementi universali, la necessità dell’Altro da Sé e l’impulso a riconoscere se stessi attraverso gli altri. Parliamo con lui dei suoi modelli e mi cita Kubrick (si chiede cosa abbia spinto Kubrick a cominciare il suo percorso creativo), Chaplin, Buster Keaton, ed anche Hitchcock, Bergman, Woody Allen e Fellini. Accenniamo ad alcune delle sue produzioni, soprattutto quelle che presenteremo il 28 febbraio. “Sanacolor”, un video curioso ritmato da una colonna sonora variopinta con immagini che richiamano a tratti le ambientazioni di una “Metropolis” partenopea (siamo a “Città della Scienza” nel 2011 prima dell’incendio che la devastò su un paesaggio lunare postindustriale con i relitti dell’ILVA di Bagnoli) con uno scienziato ( Caligari, Stranamore, Frankenstein, dottor K o Mabuse?) che ri-genera colori e corpi umano danzanti non minacciosi ma per l’appunto ri-generanti. Il gruppo che lo realizza è già il segno dell’ensemble che continuerà ad operare. Marco Sgamato interpreta lo scienziato, Marina è la fotografa di scena, Maria Di Razza fa la segretaria di edizione, le musiche di Stefano Tedesco, soggetto sceneggiatura montaggio ed effettistica sono di Costantino. Il video è uno spot per il concerto reunion di Almanegretta, Raiz, Lydrica e Foja il 4 giugno 2011. Un altro video è “Intervallo Malazè” che è riferito ad una delle iniziative più interessanti fra quelle che da alcuni anni (quest’anno dovrebbe svolgersi la VIII edizione) si tengono nell’area flegrea allo scopo di “utilizzare l’enogastronomia tipica locale come veicolo per richiamare visitatori nei Campi Flegrei e valorizzare il settore della gastronomia, della pesca e dei vini che affondano le loro radici nella storia del territorio”. Costantino Sgamato dal 2009 è regista e promotore ufficiale di questa manifestazione. Nel video egli riesce ad alternare sotto la colonna sonora degli intervalli della RAI una serie di immagini tipiche “flegree” modificandole graficamente all’insegna dell’enogastronomia per cui, solo per fare un esempio, il cratere della Solfatara diventa un uovo al tegamino. L’altro video che vedremo e di cui parliamo con lui è fra i più premiati, “Scala cromatica”, un sintetico simbolico invito a difendere l’armonia delle diverse apparenze in un’umanità sempre più complessa e sempre meno diversa; il tutto posto in evidenza dall’unione necessario dei tasti bianchi e di quelli neri in un pianoforte. “Scala cromatica” ha ottenuto numerosi premi. Discorrendo tranquillamente con Costantino emerge la sua centralità nel settore della produzione audiovisiva e della comunicazione in questa parte del mondo. Marina che ci segue, con un sorriso dal quale emerge la curiosità e l’intelligenza creativa che le permette di cogliere nella loro significazione molti attimi con la sua strumentazione, è lì ad ascoltare me e Costantino. Anche per lui avrei preferito che gli fosse dedicato un esclusivo evento de “La prima cosa bella”. Vedrò, gliel’ho promesso, di organizzarlo fuori Pozzuoli. Per ora, questo mio articolo serva a fargli gli AUGURI DI BUON COMPLEANNO ed IN BOCCA AL LUPO per tutto.