COSA RESTERA’ DI QUESTI ANNI?

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Cosa resterà di questi anni?
Difficile saperlo; legittimo supporlo! Da qualche tempo, però, ho la sensazione che stiamo procedendo verso un vero e proprio “disastro”. Quelli che la pensano come me vengono etichettati come “gufi” e come “quelli che dicono sempre NO” ma intanto la “prova di forza” avviene su questioni che, sì, sono molto importanti ma che non attengono ai veri interessi del Paese. Sono “importanti” direi anche importantissime ma non producono effetti tangibili se non l’amor proprio di un gruppo di Potere che potrà dichiarare di avere piegato alle proprie scelte la “minoranza” di turno! E sono importanti, anzi tremendamente serie, le scelte che si vanno a compiere e che dovrebbero contare su una maggioranza molto ampia che vede convergere alle proposte del PD anche la Destra di Forza Italia che, nei dibattiti televisivi, attraverso suoi incontestati ed incontestabili leaders, appare molto più convinta di quanto lo siano gli stessi “Democratici”. Ciò che vedo io non è di certo quello che altri non vedono e c’è ben poco da interpretare se tu vedi a difesa delle scelte della Boschi e di Renzi in primo piano la Gelmini, la Ravetto e compagnia “bella”. E’ mai possibile che si sia smarrita la capacità analitica della realtà, obnubilati da un incantatore di serpenti emule di un venditore di tappeti? Sinceramente non mi piace per molti motivi il leader che si è appropriato grazie a voti di non iscritti del Partito Democratico a cui ancora tengo: 1) non siamo di certo ai suoi ordini ed il nostro cervello non è in vendita; 2) è un Presidente del Consiglio la cui provvisorietà è legata ad un’investitura “discutibile”; 3) la vittoria alle Europee (così come si è delineata) non lo autorizza a considerare modificato il peso del Partito Democratico a livello parlamentare.
Le modalità con cui si propone appartengono ad ambienti che non abbiamo mai amato e temiamo che di questi anni, dopo il “disastro” renziano ci rimarrà la sua irriverenza, la sua sfrontatezza, l’arroganza di un giovane che non possiede nessuna capacità di riconoscersi come fra i principali responsabili dell’attuale crisi, perché figlio di quella classe dirigente che solo a parole dice di voler superare ma della quale si è servito e si serve per mantenersi in sella.
Dico quello che penso e forse lo faccio anche per coloro che pensano e non dicono; ma, si sa, c’è chi la coerenza la esprime nei fatti e nelle parole e chi di tanto in tanto la utilizza per nascondersi.
G.M.

DUOMO DI SAN PROCOLO MARTIRE al Rione Terra di Pozzuoli (NA).

 

 

Stemma Pozzuoli 2

 

Stemma araldico di Pozzuoli

Foto pozzuoli 2

Palazzo Migliaresi

 

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Fianco Est del Tempio d’Augusto – Duomo

 

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Via Vescovado – parallela

 

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Via Vescovado

 

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Il Seminario con la chiesetta del Coretto

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Lato Est con le colonne Corintie

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Interno con colonne Corintie – Lato Ovest

 

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Interno, controfacciata in cristallo con serigrafie delle colonne mancanti e soffitto a cassettoni
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Interno restaurato, con soffitto a cassettoni
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Interno con volta a botte e lunette unghiate, con Coro e Presbiterio

 

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Resti del Portale d’ingresso originale

 

San Procolo- A. Gentileschi

San Procolo_A. Gentileschi       

Foto Pozzuoli 12

Decollazione di San Gennaro, Agostino Beltramo 1635

Ringrazio Enzo per questo splendido contributo – fra aprile e maggio scorso ho potuto assistere alla riapertura di questo vero e proprio tesoro dell’arte. Pozzuoli ha una storia plurimillenaria che non può essere annullata dall’incuria – dobbiamo difenderla così come dobbiamo difendere la STORIA di migliaia di altre realtà che ci sono state lasciate dai nostri avi come patrimonio culturale su cui far crescere il futuro dei nostri figli e dei nostri nipoti. (J.M.)

La Cattedrale-Duomo, è dedicata al martire cristiano Procolo, patrono di Pozzuoli, formata dall’unione di tre chiese alquanto vetuste: l’antico Duomo, la chiesa della SS. Trinità e la piccola chiesa del Corpo di Cristo detta anche Coretto adiacente al Tempio, dalla cui Porta Santa si accede al suo interno. Essa fu edificata intorno al VI sec., sui resti dell’antico Capitolium detto “Tempio di Augusto”, e che l’incendio del 1964 portò alla luce le Colonne in stile Corintio, che prima erano coperte dalle mura. L’edificio, in seguito ai terremoti del 1538, (eruzione del Monte Nuovo) fu restaurato nel 1544 e in seguito verso la metà del XVII sec., con la sapiente abilità di Cosimo Fanzago che lo trasformò in uno splendido edificio barocco. Risale a questo periodo l’ampliamento della struttura, a cui veniva annessa l’adiacente chiesa della SS. Trinità (già presente nel sec. XII). L’interno, si presenta maestoso e scenografico, a una sola navata coperta da una volta a botte unghiata e con cappelle laterali. Ospita notevoli capolavori della pittura del ‘600 napoletano – (tra cui dipinti di Massimo Stanzione, Artemisia Gentileschi (San Procolo e la madre, San Gennaro nell’Anfiteatro, Martirio di San Procolo, l’Adorazione dei Magi), , Giovanni Lanfranco (Martirio di Sant’Artema, Arrivo di San Paolo a Pozzuoli), Cesare Fracanzano (l’Adorazione dei pastori, Gesù nell’orto degli ulivi), Agostino Beltramo (Decollazione di San Gennaro e martirio dei suoi confratelli nei pressi della Solfatara, opera posta nell’Abside sull’Altare Maggiore), Giacinto Diano il Pozzolano, (28/marzo/1731- Napoli, 13/08/1803), suoi sono gli affreschi del soffitto dello scalone del seminario di Pozzuoli (1755) , le tele di S. Raffaele (Martirio di s. Caterina, (1758); Incoronazione della Vergine; Guarigione di Tobia, 1760, sul soffitto della sagrestia; nonché il Ritratto di don Domenico d’Oriano, che mostra una stampa tratta dal dipinto di N. M. Rossi del 1749 raffigurante Tobiolo e l’angelo). Il Duomo, venne dichiarato Monumento Nazionale dal 1940 e dal 1949, divenne Basilica Minore Pontificia ad opera di papa Pio XII.
Il vescovo della diocesi di Pozzuoli, Gennaro Pascarella, ha inaugurato domenica 11/maggio/2014, la riapertura e la conseguente restituzione ai fedeli della Cattedrale-Duomo di San Procolo Martire del Rione Terra, a cinquant’anni dall’incendio, che nella notte tra il 16 e il 17/ maggio/1964, la distrusse completamente. Ancora da ristrutturare e recuperare sono la Sagrestia e il Campanile. Il Duomo si presenta con una facciata esastila in stile Corintio, di cui solo 2 colonne (laterali) ci sono pervenute quasi intatte, mentre le altre 4 centrali, sono serigrafie su cristallo, i due fianchi si presentano con un aspetto maestoso e in forma octastila, sempre in Stile Corintio. La parte restaurata anteriore si presenta in bell’aspetto con dei cristalli giganteschi, tenuti magnificamente insieme con delle strutture a tiranti d’acciaio, che ben si sposano con il magnifico restauro. Il restauro è opera progettata dal prof. Marco Dezzi Bardeschi, che vinto il concorso internazionale, bandito dalla Regione Campania e dalla Sovrintendenza, iniziò i lavori. Le prime attività di restauro iniziarono nel 1968, dopo l’incendio divampato tra il 16 e il 17 maggio del 1964 che distrusse l’edificio in stile barocco come precedentemente detto. La costruzione della chiesa, avvenne tra il 1632 ed il 1649, su commissione del vescovo Martín de León y Cárdenas, innalzata sulle rovine dell’antico tempio romano preesistente. Il fenomeno del bradisismo che colpì Pozzuoli nel 1970 e, poi, quello più grave nel 1983, costrinse il governo centrale “all’allontanamento forzato”-(1970)- dell’intera popolazione dalla rocca del Rione Terra, all’insaputa dell’allora sindaco-prof. Angelo Nino Gentile. L’intervento di restauro che, seguendo il principio delle carte internazionali sul restauro del “minimo intervento”, ha consentito la salvaguardia del monumento e la sua corretta conservazione che ha restituito alla chiesa la sua originaria funzione di luogo di culto, e di Monumento di eccezionale valore storico-artistico e culturale. L’apertura del Duomo e del percorso archeologico rappresentano solo una minima parte dell’acropoli puteolana, intervento realizzato grazie ai fondi dello Stato e dell’Unione europea. Una speciale menzione va a Maria Pia Corsale  che ha curato, sotto la direzione dei lavori dell’Ing. Magliulo,  il restauro dei marmi e della conservazione delle tele del Duomo-Tempio. 

Alcune notizie storico-artistiche, sono state tratte da fonti riconducibili alla Treccani editore.

Prof. Vincenzo Neri, docente di Disegno e Storia Dell’arte in pensione.

Alcune notizie storico-artistiche, sono state tratte da fonti riconducibili alla Treccani editore.

Le foto che illustrano il Duomo e le sue opere interne ed esterne, sono di proprietà del sottoscritto, coperte da proprietà intellettuale.

Notizie di carattere informativo:
Il Duomo-Cattedrale di San Procolo Martire di Pozzuoli, potrà essere visitato ogni sabato e domenica (ingresso gratuito). Sabato, dalle 9,30 alle 13,00 e dalle 16,00 alle 19,00 con la celebrazione della Messa nel Duomo alle 19,00, Domenica, dalle 9,30 alle 12,00 e dalle 16,00 alle 21,00 con la celebrazione della Messa alle ore 12,00.
La visita all’interno della Rocca del Rione Terra è libera e gratuita.
Se il viaggiatore lo desidera, per le visite guidate, può rivolgersi all’associazione culturale di volontariato NEMEA: telefax 081.853.06.26 – cell. 388.112.71.88 – 388.101.97.12 e-mail: assnemea@hotmail.com .
Per raggiungere la Rocca del Rione Terra di Pozzuoli (NA), si può utilizzare il servizio metropolitano per chi viene da Napoli, mentre, per chi proviene da fuori e munito di mezzo di locomozione privato o pubblico (autobus), è presente sul territorio l’AutoTerminal, sito in via Vecchie delle Vigne, nei pressi della Solfatara dove è possibile parcheggiare.