ROMA CAPUT MUNDI? di certo CAPUT ITALIAE
Quello che sta accadendo a Roma è la naturale conseguenza di una deriva generalizzata dei luoghi del Potere. Qualcuno nei giorni scorsi mi ha riparlato di Berlinguer e di quella che lui chiamava “questione morale”; dopo di lui e della sua scomparsa improvvisa vi è stata “Mani Pulite” ma generalmente anche dopo quella fase che ha dato vita alla Seconda Repubblica si sapeva che la corruzione dilagava in modalità diverse più coperte, avendo i corruttori ed i corrotti imparato dalle espereinze precedenti. Negli ultimi mesi abbiamo assistito ad una progressiva e purtroppo oggettivamente inarrestabile deriva: i casi si moltiplicano e non è solo Roma ad essere protagonista di queste malefatte, ma il Paese intero. Oggi i politici più in vista del panorama italiano dichiarano di essere “schifati” da quanto sta accadendo. E’ il Festival dell’IPOCRISIA. Delle due l’una che vale l’altra. O hanno subito tale realtà e non sono stati in grado di prevenirla o l’hanno coltivata strumentalmente accettandone il “voto”. In entrambi i casi dovrebbero trarre le necessarie conseguenze e dimettersi. E non parlo solo del Comune e della Provincia di Roma. Le mie orecchie hanno sentito affermazioni aberranti dal punto di vista etico-politico riferite sia all’accettazione di voti da qualsiasi persona essi provengano sia nella valutazione dell’impegno amministrativo teso alla ricerca di vantaggi anche economici personali.