LA REGIONE TOSCANA RIVEDA IL PIANO SANITA’ – NON SI PUO’ RISPARMIARE SULLA SALUTE SOPRATTUTTO QUELLA DEI PIU’ DEBOLI

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Un Paese iniquo perché i loro “leader” sono tendenzialmente iniqui non può essere “riformato”.
La parola “equità” è semplicemente un “boccone avvelenato” offerto al popolo assetato di giustizia. La si prepara come fosse una “torta” per propinarla agli affamati; soprattutto gli ultimi Governi – da Monti a Renzi – hanno utilizzato come arma impropria il timore di interventi “esterni” sull’Economia per andare ad intaccare nel profondo più di quanto sia necessario il “welfare” soprattutto quello della “povera gente” sempre più povera e sempre più affollata (anche la classe media è toccata dalla crisi economica). I detentori della “ricchezza” sono sempre più ricchi; prevale la furbizia della “legalità”, ovverosia la capacità di utilizzare a proprio vantaggio le pieghe delle leggi sempre più costruite a favore dei “potenti” dai loro fedeli servitori. Di fronte agli scandali miliardari che hanno caratterizzato la storia recente e nei quali sono state coinvolte in maniera diretta donne ed uomini che della Politica hanno fatto il loro unico e redditizio “mestiere” si è voluto diffondere l’unico obiettivo di stringere i cordoni della borsa pubblica ma non si è proceduto nel contempo ad una vera e propria moralizzazione. Le forze politiche cui quegli “illustri” esponenti facevano (e fanno) riferimento non hanno per niente avvertito il dovere di operare un reale cambiamento al loro interno ma si sono impegnati fortemente ad intervenire sulla “spesa pubblica” tagliando le risorse ad essa destinate, sostenute in verità in questo loro intento da un’ opinione pubblica passionalmente sospinta nella richiesta di “giustizia ed equità”. Di fatti sta accadendo che gli interventi sulla “spesa pubblica” finiscono per mortificare gli onesti mantenendo inalterata la forza dei disonesti. Ne è prova certa l’intervento sulla Sanità che riducendo gli spazi “pubblici” per la Medicina di base e preventiva incentiva l’intervento “privato” anche per quelle fasce di reddito medio-basse, escludendo del tutto e relegandole verso le agenzie e gli organismi caritatevoli quelle sulla soglia ed oltre della miseria.

E’ quello che accade dappertutto ed un esempio ne è la scelta scellerata della Regione Toscana. In nome della “spending review” si chiudono alcuni Distretti sanitari ed il caso di Prato sollevato da questo BLOG ne è l’esempio. Qui di seguito quello che scrivevo l’11 novembre; subito dopo alcuni cittadini membri di un’Associazione locale ed altri membri del CIRCOLO ARCI di via Cilea si sono impegnati a raccogliere delle firme per una petizione.

LUNEDì 22 alle ore 21.00 presso il Circolo ARCI Borgonuovo in via Lorenzo da Prato ci sarà un’iniziativa dei cittadini per chiedere che la Regione faccia TOTALMENTE marcia indietro.

SMANTELLIAMO IL SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE in nome e per conto dell’Austerity
– PRATO DUE ESEMPI LOCALI –

Capita, e sì che capita, che in una certa parte della nostra vita si abbia più bisogno di cure, analisi, medicine e via dicendo, si abbia maggior bisogno della Sanità. E di certo ne hanno ancor più bisogno coloro che non sono vissuti negli agi e nella ricchezza; coloro che hanno tribolato, arrancato nelle loro attività lavorative e si trovano nella parte discendente della loro vita, semmai rinunciando ai costosi mezzi di trasporto personali, con difficoltà progressive nella deambulazione. La società anziana e sempre più povera con la crisi crescente subirà nuovi attacchi alla qualità della sua vita con altri interventi che si assommano a quelli già in atto. Per quel che riguarda la Toscana e Prato utilizzo due esempi concreti sui quali intenderei avere anche sostegni e risposte.
Il primo riguarda ciò che è già in atto e che appare un vero e proprio attacco al Servizio Sanitario Nazionale; non so se quel che accade qui in Toscana avvenga anche altrove, ma capita che per tantissime persone, sia per la mancanza di servizi adeguati sulla diagnostica (soprattutto radiografie, TAC e Risonanza Magnetica) sia per i costi, sia maggiormente conveniente servirsi di strutture private. In questo modo si profila il depauperamento del SSN ed il conseguente arricchimento dei “privati”.
Il secondo esempio ha caratteristiche locali. A Prato, a breve, il Distretto Sanitario Prato Ovest in via Clementi – San Paolo chiuderà i battenti. Qualcuno potrebbe dire che da pochi mesi a due passi c’è il “nuovo” Ospedale, ma già si sentirebbero opporre la certezza che quella struttura, per ampiezza (si fa per dire; è più piccolo di gran lunga rispetto al “vecchio”) e per competenze esplicate non ha alcuna possibilità di supplire alla operatività del Distretto di via Clementi. Qualcun altro potrebbe dire che gli ambienti di via Clementi sono angusti ed inadatti ad ospitare tali funzioni; bene! se i politici e gli amministratori si fossero guardati meglio intorno si sarebbero accorti che vi sono decine, forse centinaia di capannoni inutilizzati proprio in quell’area e che, dunque, prima di decidere lo smantellamento dei servizi, si attivassero sullo stesso territorio di San Paolo a trovare soluzioni utili per la collettività.
Il territorio di San Paolo e zone limitrofe è abitato densamente da una popolazione anziana e la chiusura del Servizio Sanitario di via Clementi apporterà un ulteriore arretramento della loro “qualità della vita”.
Il Circolo ARCI San Paolo di via Cilea si fa promotore di una raccolta firme a sostegno del “provvisorio” mantenimento dei servizi sanitari di via Clementi in attesa che venga reperito uno spazio più ampio e dignitoso dove espletarlo in futuro.

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“SCRITTURA SOTTOLUCE” Testi del Premio Michele Sovente – I e II Edizione a cura de “Il diario del viaggiatore” – Introduzione di Angela Schiavone

Casina Vanvit

“SCRITTURA SOTTOLUCE” Testi del Premio Michele Sovente – I e II Edizione a cura de “Il diario del viaggiatore” Edizione Valtrend – Introduzione di Angela Schiavone

Sabato 27 dicembre alle ore 17.00 ci vediamo alla Casina vanvitelliana sul Lago Fusaro per chiudere la III Edizione del Premio Sovente e la VII del Festival “Libri di mare libri di terra” e proiettarsi verso, rispettivamente, la IV e l’VIII. Sono invitatei tutte le persone (poetesse e poeti, scrittrici e scrittori, autrici ed autori) che hanno partecipato alle diverse Edizioni ed ovviamente sono invitati tutti coloro che vogliano condividere questo progetto nel prossimo futuro, collaborando a farlo crescere con il loro contributo e la loro eventuale partecipazione. Nell’incontro, sostenuto in primis dalla Città di Bacoli con la cooperazione della città di Monte di Procida e del Comune di Pozzuoli, verrà presentato il libro “Scrittura controluce” nel quale sono raccolte tutte le opere presentate nelle due precedenti edizioni del Premio intitolato a Michele Sovente. Il libro è edito da Valtrend.
In questo mio post come già annunciato presento l’Introduzione al libro scritta dalla Presidente dell’Associazione “Il diario del viaggiatore”, prof.ssa Angela Schiavone.

Introduzione di Angela Schiavone

Il premio Michele Sovente nasce dall’amore per questa poesia radicata nel territorio dei Campi Flegrei ma capace di estendere le sue radici all’universo.
Michele è, per lui adopererò sempre il presente, un poeta che sapeva dove voleva e poteva andare, ma è rimasto qui per quello strano miscuglio che rende alcuni cittadini del mondo nell’anima e abitanti sempre dello stesso luogo.
Nella silloge “Scritture sottoluce” ci sono i testi inediti che hanno partecipato alle prime due edizioni, 2012; 2013, dall’Associazione “Il diario del viaggiatore”.
Una testimonianza di Sovente è datata già nel festival “Libri di mare Libri di terra” del 2008 e, dopo la scomparsa del poeta, abbiamo sentito il bisogno di creare un momento di condivisione aperto a tutti.
L’atteggiamento col quale abbiamo promosso questi incontri flegrei è quello col quale Adriano Olivetti creò, proprio a Pozzuoli, la prima “fabbrica aperta” del mondo (ricordiamo che sue sono le “Edizioni di Comunità”) e, in anni in cui si dialoga essenzialmente in modalità telematica, il nostro desiderio è fondare una fabbrica del pensiero adeguata ai tempi e al genius loci.
Posso testimoniare come promotrice degli “Incontri” che la risposta del pubblico è stata confortevole, quasi si sia riusciti a intercettare una domanda di condivisione e di ascolto. Stare insieme agli altri, condividere emozioni e progetti potrebbe essere una modalità che ristabilisca contatti tra persone, ridandoci quella fiducia, quella energia capace di modificare sensibilmente il nostro territorio al fine di riscoprire sotto “la terra dei fuochi”, innaturale e criminale farcitura, la terra del fuoco, il valore magmatico della trasformazione e della rigenerazione.
La forma partecipativa degli incontri è leggera, aperta a chiunque comprenda la differenza tra i “parlanti” e i “dicenti” ed ha ambizioni multidisciplinari allo scopo di garantire un costante ricambio e germogliare di idee. Altresì, questa raccolta e le altre che verranno potrebbero servire per una mappatura delle energie culturali di stampo non accademico, pluriverse e operative. Il primo incontro, avvenuto presso le Cantine Grotte del Sole, gentilmente messe a disposizione dalla famiglia Martusciello. È stato caratterizzato da un reading poetico, dalla premiazione dei vincitori e da una performance di Lady Marion. Il secondo incontro presso le Terme Stufe di Nerone, struttura messa gentilmente a disposizione dalla famiglia Colutta, si è arricchito dell’intervento critico di Mimmo Grasso su aspetti della poesia di Sovente tratti dal suo libro “Il territorio dei versi i versi del territorio”, da una esposizione di quadri e fotografie, da performance artistiche e dalla premiazione.
Pregevoli i testi che hanno partecipato alla selezione dei due incontri e che costituiscono la struttura di questa prima silloge.
I ringraziamenti vanno al Presidente della Giuria Elio Pecora e ai giurati tutti per la collaborazione, all’amico Mimmo Grasso, sostegno culturale e organizzativo, ai performer che hanno arricchito, con i loro interventi, gli incontri, alle Cantine Grotta del Sole e alle Terme Stufe di Nerone, per aver accolto con grande ospitalità le due edizioni, al pubblico intervenuto e, per ultimo, per sottolineare il loro valore, ai partecipanti che hanno voluto contribuire al progetto.

Festival Pozzuoli