DOVE E’ “LA BUONA SCUOLA”?

DOVE E’ “LA BUONA SCUOLA”?

Ieri, in relazione ad un video che avevo postato sul mio account Facebook nel quale veniva riproposta la contestazione portata da una insegnante a Matteo Renzi in una puntata di “Porta a Porta” dello scorso novembre al mio commento

Punto uno: “La demagogia di Renzi è partita proprio con questa “centralità” della scuola che è chiaramente solo “FUMO”!” – Punto due: “Come si fa a cambiare se a dirigere il Ministero è stato nominato una delle rappresentanti più alte della “BARONIA”?” e via dicendo….

sono arrivate due risposte – che in calce riporto – da parte di una docente giovane. Il terzo blocco è mio.

1. Non sa cosa rispondere, il Matteo. Ovviamente, perché sotto la demagogia non c’è nulla. Ieri ho letto la notizia di una circolare del Miur che direbbe agli istituti di pagare “a metà” i supplenti, visto che non ci sono soldi. Peccato che “metà” stipendio voglia dire metà possibilità di mantenersi, di mangiare, di mantenere una famiglia, di pagare la benzina per raggiungere la scuola e così via… Poi per me, che lavoro da fine settembre, già “metà” sarebbe qualcosa, visto che ancora non ho visto una lira e che pago l’affitto da mesi con i risparmi. E come me ci sono molti altri precari che non stanno vedendo lo stipendio e che lamentano che se avanti così, saranno costretti a rinunciare all’incarico perché non sanno come affrontare le spese che vivere fuori, per lavoro, comporta. Queste persone rinunceranno a stipendio e punteggio dei prossimi mesi, perché lo Stato è moroso e non gli paga quanto gli deve. Io andrò avanti finché i risparmi durano, a credito. Ovviamente facendo più ore di lavoro di quelle ufficiali, perché per “sostenere” realmente i ragazzi che ne hanno bisogno, due ore alla settimana (in alcuni casi una) sono ridicolmente insufficienti… e non sto menzionando le ore di lavoro a casa e a scuola fuori dalla classe. Si parla di alternanza scuola-lavoro, ma non c’è una lira, al solito, e i docenti che si occupano dei progetti lo fanno per volontariato. In tutto ciò promettono “stabilizzazioni” senza ricostruzioni di carriera, ovvero due spiccioli elargiti che vengono da soldi tolti ad altri docenti. E si permettono anche solo di suggerire che i lavoratori della scuola possano essere pagati “un po’ sì e un po’ no”, nel totale disprezzo non solo dei titoli di studio e della centralità del lavoro svolto da queste persone, ma prima ancora, del fatto che le persone “normali”, lavorano, tra l’altro, per vivere…

2. Io pensavo che Renzi fosse un nulla arrivato lì un po’ per caso, ora comincio a credere che ci sia un chiaro progetto di distruzione dello stato sociale approfittando delle condizioni “oggettive” di crisi. Distruzione dei servizi sociali, e distruzione della dignità dei lavoratori, più o meno qualificati, in base al principio che meglio qualcosa che nulla, e quindi ci accontentiamo e speriamo, a tempo indefinito.

3. Ho sin dalla sua apparizione avvertito “odore di bruciato” (qualcun altro più ideologico ha avvertito odore di incenso, ma no mai avuto queste preclusioni, anche essendo stato convintamente “comunista”) e dunque non mi è parso proprio il più adatto alla carica di Segretario del PD e ancor di più a quella di Presidente del Consiglio. Demagogico ed imbroglione, come il suo “padre putativo” ha cominciato proprio con la Scuola promettendo balle spaziali senza alcun senso ed affidando l’incarico di ministro ad una “barona” dell’Università dal volto sorridente (ricordati Silvia che “chi ride fotte a chi chiagne”) ma assolutamente inadeguata proprio per un cambiamento necessario che premi il merito ed escluda gli incapaci (il mestiere di insegnante è nobile e delicato e non è per tutti, ma nella Scuola c’è posto anche per attività culturali “diverse” e non è umiliante lavorare nelle Biblioteche o seguire organizzativamente i progetti. C’è chi non è tagliato per un rapporto diretto con gli studenti e va orientato diversamente; a tale scopo occorrerà lavorare anche in questa direzione e superare il “nozionismo” dei vecchi Concorsi a vantaggio delle capacità di relazione.

In serata (20.12.2014) Gramellini riportava il caso della insegnante precaria che come tredicesima ha ricevuto 1 (un) euro.
Ecco: dove è la “buona scuola” di cui si è riempita la bocca RENZI?

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VIAGGIATORI – I GIORNI 1972 – parte 23.

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VIAGGIATORI – I GIORNI 1972 – parte 23.

C’era un sole fortissimo, quel pomeriggio.
Mi accarezzava per scherzo. E lui soffriva.
Veniva sul mare con me. E lui moriva, steso sulla spiaggia, con gli occhi nella sabbia per non vedere, come ad aspettare la morte.
Ballava con me, stretta, con lo sguardo e le labbra sensuali. Gli occhi, pieni di una libidine contratta che si vantava di apparire recitata. Lui si sedeva là, al solito posto, e aspettava che lei lo guardasse, come la mamma fa con il suo bambino. Si sentiva tenera e lo accarezzava anche con un po’ di burla affettata. Così come non accarezzava me. Faceva sul serio, con me. Lo si scopre sempre un po’ tardi. Sembrava uno scherzo. Ora so che lo sconfitto non era solo l’altro.
Poi, la partenza. Era settembre e, strano come siano tutte così le giornate dell’addio, pioveva.
Avevamo deciso di partire, quel pomeriggio. Restare di più, a cosa sarebbe valso? Eravamo rimasti per due giorni soli. Ora non ci interessava altro che partire.
Sulla spiaggia, gente di ogni paese, di lingua diversissima, di ogni razza umana. E nulla più ci attirava fuor che partire.
Frontone era tutta ciottoli. Alle spalle, dove si trova lo sbocco della vallata, un ristorante ed un campeggio. Al centro, il piccolo pontile d’attracco per i battellini serviva da trampolino per un gruppo di ragazzini rumorosi.
Giù nell’acqua con un tuffo. Ad un metro o poco più dalla riva, non toccavi. E le acque erano limpide. In apnea, occhi aperti, distinguevi le gambe di una persona a molti metri di distanza. Rara esperienza per i viventi. Accenno qualche bracciata. Mi sento bene.
Ero diventato noioso, per qualcuno. Al mare, quel qualcuno, poco tempo prima era diventato noioso per me. Scherzi di ogni genere. Irripetibili umiliazioni. Accondiscendenza ed impotenza.
Avrei dovuto abbandonare. Ma così giovane, quasi bambino, ad avere la forza…. Io non l’avevo.
“Sei una bugiarda!”. Lo era. Ma anche innamorata di un altro. Era una bugiarda e lo sapevo da tempo. Avrei dovuto abbandonare. Ma così giovane, quasi bambino, ad avere la forza. Io non avevo la forza…
Dal mare, senza gli occhiali, un mondo tutto opaco, per lo più grigio. Il mio amico, sull’asciugamani gigante, ad abbronzarsi. Una coppia un po’ strana accanto. Una famigliola dall’altro lato. I bambini sul bordo riva a costruire castelli con la sabbia ed i ciottoli più piccoli. Una ragazza, nuotando, mi passò accanto molto vicina e mi guardò come fossi uno strano animale. Di forza, nemmeno un po’ per rompere il ghiaccio.
Una ragazza faceva acrobazie con il suo reggiseno, ora che il suo ragazzo si era allontanato. Il gioco non sembrava minimamente impressionarla, né l’eccitava esteriormente. Lo lasciava cadere e senza molto scomporsi lo rimetteva in maniera imperfetta, per lasciarlo cadere di nuovo. Uno spettacolo così, deleterio per tipi come noi, in quel particolare momento.
Non per lei, ci alzammo e andammo via. C’era un battellino pronto al pontile. Ci avvicinammo con immensa difficoltà camminando ed incespicando sui ciottoli. Altre ragazzine sul pontile facevano tuffi in evoluzioni piroettando. Ci imbarcammo.

fine parte 23 – continua

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