SUL CONCETTO DI “ONESTA’” – CONTRO LA PROPOSTA DI RIFORMA COSTITUZIONALE IO VOTO NO

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SUL CONCETTO DI “ONESTA’” – CONTRO LA PROPOSTA DI RIFORMA COSTITUZIONALE IO VOTO NO

Alcune amiche ed amici che sostengono la proposta di modifica costituzionale del Governo continuano a sottolineare come da parte dei sostenitori del NO vi siano posizioni al limite (e anche oltre “il limite”) dell’offensivo. Mi riferisco in modo particolare al rilievo che mi è stato fatto circa il concetto di “onestà”.
Utilizzerò un “paradosso” di tipo storico, operando però sulla mia pelle viva.

Ho sempre pensato che, se fossi vissuto agli inizi del secolo scorso, avrei potuto “naturalmente” (essendo di razza umana) schierarmi o con i regimi che poi hanno assunto carattere dispotico o contro di essi (ho qualche difficoltà, conoscendo il mio carattere a pensare che sarei stato un conformista neutrale).

Ho sempre affermato questo dubbio persino in un documento ufficiale che è il mio documentario “Appunti sull’Olocausto”.

Se qualcuno va a rileggere il Programma del PNF del 23 marzo 1919 redatto a Milano in piazza San Sepolcro ci troverebbe (absit iniuria verbis) molti elementi che avrebbero galvanizzato tanti di noi anche ai nostri giorni. Noi tutti però poi sappiamo quel che è accaduto: non avverranno le stesse cose nel nostro futuro? Non lo sapremo esistenzialmente mai! a meno che non siano vere le idee consolatorie di coloro che hanno fede nella vita eterna!

Cosa voglio affermare con questo “paradosso” e perché si tratta di un “paradosso”?

Abbiamo vissuto comunque negli anni Cinquanta e seguenti sino a tutti gli anni Ottanta nel clima della guerra fredda e ci siamo scontrati – con alcuni esiti drammatici – difendendo posizioni ideologiche ma anche di basso profilo legate ad interessi spiccioli. C’è chi ha costruito personali immeritate posizioni di rilievo facendosi portatore con inganno degli interessi generali. E c’è chi ha incoraggiato e fiancheggiato, spesso in buona fede e per propria debolezza culturale, questi comportamenti.

Tutto questo che vado dicendo è a disposizione di chi volesse contestarlo.

“Onestà” ovviamente è un termine molto elastico; come la “Coerenza” è il classico lenzuolo corto che ciascuno tira dalla sua parte lasciando i suoi contrari all’altra parte. Ed è inevitabile, volendo difendere le proprie posizioni, proprio nello scendere nel merito delle questioni, arrivare allo scontro. Chiaramente non è certamente disonesto chiunque, senza mirare a quegli interessi personali di cui sopra, difenda la propria posizione.
Mi limito a sottolineare questo: una maggioranza che è diretta da un personaggio come Renzi che – già solo dalla sua gestualità e dalla comunicazione verbale e non verbale (la cosiddetta “prossemica”) – tradisce una essenza arrogante e presuntuosa (arrivo e vi aggiusto, vi rottamo, vi spiàno etc etc etc) e che poi introduce, attraverso le “sue” riforme, una supervalutazione delle posizioni imprenditoriali a scapito di quelle sindacali (le cui responsabilità immense non vanno nascoste ma non possono essere addotte a giustificazioni che valorizzino la parte padronale) non può essere considerata come propria da chi ha difeso gli interessi dei lavoratori “onesti” (quelli che si fanno il “culo” a portare avanti per pochi euro la propria famiglia).

Se i miei amici e le mie amiche ritengono che questa maggioranza stia facendo gli interessi dei lavoratori “onesti” e che sia in linea con tutto il resto anche la proposta di Riforma costituzionale, ebbene devo dirlo: saranno sempre più meno amici ed amiche anche se – da parte mia sperando in una vittoria sonora del NO – dico loro che ci rivedremo subito dopo per capire meglio cosa fare.

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