GIL O DELL’AMORE E PASSIONE – parte 9

GIL O DELL’AMORE E PASSIONE – parte 9

Silvia abbozzò un sorriso ma con un retrogusto di timidezza. Capelli neri corti a caschetto con un paio di occhialoni dietro i quali occhi espressivi e pieni di energia tendevano a distogliersi dallo sguardo di Gil che: “Piacere, Gilberto – ma gli amici mi chiamano Gil –“ disse più impacciato e problematico del solito. “Sono Silvia, la sorella di Lisa…..mi ha parlato di lei…a dire il vero…non ha fatto che parlare di lei da alcuni giorni…” ribattè, presentandosi la ragazza, che poi si allontanò giustificandosi di dover andare in cucina a prendere altre tartine. Lisa, che aveva a tutta evidenza un caratterino molto spigliato “Non ci faccia caso, è davvero tanto timida, non riesce a legare con alcuno…studia e lavora, lavora e studia…” con una faccia da esperta sentenziò. Leo approvò senza parlare e chiese a Gil se sarebbe tornato in una delle ultime giornate di scuola a far lezione alla classe. “Non credo: quella è stata un’unica occasione per me…ed ho due esami da preparare e la tesi da discutere a fine anno” e così Leo e di concerto Lisa e qualche altro loro compagno scoprirono come era andata la faccenda e ne sorrisero a lungo.
Silvia riapparve ma sfuggiva gli sguardi indaffarata a deporre ordinatamente panini e tartine. E così fu Gil che le si avvicinò e le chiese di che cosa si occupasse, approfittando di un attimo non appena si era seduta dopo essersi versato un bicchiere di acqua ed aver addentato una delle ultime tartine. “Insegno in una scuola elementare e frequento l’Università: a rilento ma dovrei laurearmi il prossimo anno in Lingue, in Inglese…” e poi, quasi sciogliendosi “Lisa mi ha detto che ha parlato di Joyce e dei “Dubliners” ed è entusiasta della lettura che lei ha fatto di “Eveline””. Gil parlò dei suoi studi letterari e delle sue passioni cinematografiche e teatrali e non si accorse, come spesso accadeva, di esagerare, sottoponendo Silvia ad una prova di pazienza, anche perché quel che lui diceva non era una novità per Silvia, che per altre strade al di là del racconto entusiasta di Lisa era stata informata su cosa facesse ; sotto sotto era ugualmente incuriosita dal conoscere meglio quel ragazzo, ma non poteva dirglielo. Però quella sera, quando Gil – prima di andar via – le chiese di poterle parlare ancora e di avere il suo numero di telefono, glielo scrisse su un foglietto di suo pugno e si dispose a proseguire in altra occasione e con altra modalità tecnologica quel tipo di “tortura”.

….continua….