I SOGNI SONO DI PER SE’ IRRISOLTI. SI CONCLUDONO QUANDO, PER QUALSIASI MOTIVO – SIA ESSO OCCASIONALE O MENO – TI SVEGLI; NON CERCATE DI TROVARE UNA CONCLUSIONE PERCHE’ NON VI POTRA’ ESSERE
Stavolta è la “sirena” di un’ambulanza nottirna ad interrompere i miei sogni – stavolta però decido di non riaddormentarmi e cerco di ricordare il mio sogno: leggo Gramsci.
Una firma, un contratto collettivo di acquisto – immobili, appartamenti con giardino – sale cinematografiche utilizzate per convegni (Gallerie e Platee) “Gallerie” piene di proletari e “Platee” zeppe stracolme di “pottini incravattati”.
Un appuntamento all’altezza di un Supermercato di cui non ricordo il nome, ma che si trova a Pozzuoli sulla strada verso Quarto (“via Campana”).
Fogli volanti già predisposti per essere firmati – mi appresto a sottoscriverli laddove c’è stampato il mio nome e cognome e mi accorgo che su uno di essi la mia firma c’è già malamente contraffatta. Il cibo per tutti gli ospiti di una colazione sull’erba era già preparato in modo rustico in grandi capienti ceste – c’erano delle piadine piegate a libretto con insalate le cui foglie sottili e lunghe fuoriuscivano in modo disordinato…
Tra i presenti alcune facce note, come quella di Michele che mi sorride…
In un luogo sconosciuto composto da una collina come quella di Los Angeles arriva un mezzo abbastanza strano a metà tra un tram antico ed un vagone ferroviario ultramoderno; da questo scendono alcune persone tra le quali un signore claudicante…
Nel giardino del palazzo da acquistare un gran disordine come di un campo dissodato da qualcuno che è alla ricerca di qualcosa che vi è celato o da un esercito di talpe….
