IL DESTINO DELLA SINISTRA….è nelle nostre (le tue, le sue, le loro, le mie) mani

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IL DESTINO DELLA SINISTRA….è nelle nostre (le tue, le sue, le loro, le mie) mani

Una delle maggiori (e peggiori) responsabilità del Partito Democratico (voi dite che siamo sempre alle solite? Che ce la prendiamo sempre con gli stessi soggetti? Sarà!) non è l’aver pivilegiato una politica molto lontana, sempre più, dal sentire comune della gente, del popolo che ha rappresentato il punto di riferimento prioritario delle forze politiche “genitrici”. E’ soprattutto quello di aver contribuito a dare fiato alla parte peggiore del nostro Paese, incoraggiando anche la più debole forma di razzismo, quella che non si riusciva neanche ad immaginare per se stessi (io….ma non sono razzista!) e che oggi non fa velo di sentirsi ed essere xenofoba.
Detto questo che oggi è semplicemente tautologico e davvero per non perdere altro tempo prezioso trovo fuori luogo l’idea che per fronteggiare l’attuale forza e l’avanzata ulteriore delle Destre sia necessaria ed utile una coalizione di tutte le forze della Sinistra. Innanzitutto chiariamoci una volta per tutte: il Partito Democratico avrebbe potuto essere una forza di Sinistra ma le sue scelte sin dalla nascita sono andate sempre più in altra direzione, perseguendo una forma di riformismo mortificante per quella parte di donne ed uomini che avevano indirizzato ed intendevano proseguire il loro cammino con più forza alla conquista di nuovi diritti e la difesa di quelli già con tanti sacrifici conquistati.
La “discesa in campo” di Matteo Renzi ha contribuito ancor più ad allontanare quella parte di sostenitori. In generale dietro di lui si sono fatti strada, posizionati, acquartierati, sistemati, vecchi e nuovi politicanti, molto lontani e diversi dai prototipi di base sia democristianpopolari sia comunistipidiessini.
Non c’era davvero molto da capire: i “nuovi” soprattutto i più spavaldi e aggressivi sbeffeggiavano tutti coloro che “non avevano compreso il cambiamento” (guarda un po’? il “cambiamento”!). in effetti il “cambiamento” ci sarebbe stato: basta andare a rivedere l’accoglienza che venne riservata ai candidati al Comitato elettorale con una congerie di gioventù in giacca cravatta e tailleur eleganti per comprendere come la trasformazione antropologica stava compiendo il suo corso. Poco tempo prima con lo stesso entusiasmo un candidato sarebbe stato accolto dai volontari che rendevano possibili grandiose Feste de l’Unità semmai in tuta da lavoro ed in ogni caso in abito informale. E’ un “amarcord” dal quale tuttavia alcuni di noi si sono affrancati. Lentamente ma inesorabilmente e definitivamente.
In queste condizioni e con la prospettiva che nulla cambi, e soprattutto senza alcuna volontà di cambiamento concreto (purtroppo a questo punto non bastano le chiacchiere: va completamente azzerata una classe dirigente, che si faccia da parte e semmai fondi un nuovo Partito senza menzogne ideologiche), non si può pensare ad una coalizione della quale faccia parte, insieme al PD, la Sinistra. Considero questa ipotesi deleteria, controproducente, antistorica. Allo stesso tempo ritengo priva di possibilità realizzativa, utopica a dirne bene, l’ipotesi avanzata come suggerimento al Partito Democratico di non presentarsi alle elezioni amministrative (anche le Europee?). Ma, di più: questa ipotesi laddove fosse accolta dovrebbe “anche” prevedere che nelle liste non ci siano “sempre” gli stessi che ci sarebbero stati con una lista PD?
Antistorica è in ogni caso anche il Fronte! Non ha mai prodotto, fosse in “grande” o fosse in “piccolo” il risultato di aggregare consensi. E’ stato sempre un disastro, anche e soprattutto perché (vedasi il risultato di LeU il 4 marzo) se un elettore non vuole votare per un Partito non basta che ce ne sia un altro, alleato, che si incarichi di collegare quei consensi. E non solo! C’è anche da sottolineare il rapporto di sottomissione che i piccoli sono costretti a subire, che non incoraggia affatto la partecipazione dell’elettorato al quale ci si rivolge.

Joshua Madalon

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