LE DESTRE si battono con la chiarezza non con gli inganni

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LE DESTRE si battono con la chiarezza non con gli inganni

“Uniamo le forze per battere le Destre!” è l’invito a volte pressante che molte anime belle indirizzano a coloro, a tutta evidenza “anime dannate”, che invece pensano a costruire un’alternativa chiara e riconoscibile a Sinistra, molto critica sulle politiche neoliberiste del Partito Democratico. Un assembramento intorno a quest’ultima forza politica non può prescindere dalla valutazione negativa sulle scelte depressive non solo e non tanto in campo economico ma soprattuto nel Sociale portate avanti dai Governi più recenti, che non si sono distinti da quelli precedenti della Destra berlusconiana e finiana. Peraltro, e qui svolgo un inciso, non più tardi di 12 ore fa il buon Matteo Richetti intervenuto a “Piazza Puulita” noto programma di approfondimenti poltici ha forse involontariamente sostenuto che l’attuale Governo grigioneroverde si va caratterizzando per molti aspetti in continuità con quelli precedenti. Anche questo ci mancava!
Un abbraccio pur condizionato da necessità varrebbe a dire che non ci si distingue e così come è accaduto per l’esperienza del 4 marzo con la lista LeU che ondeggiava tra l’alternativa ed il sostegno al PD il risultato sarebbe inevitabilmente disastroso. Potrebbe servire solo al PD per raggranellare qualche zero virgola in più ma mortificherebbe l’intelligenza della vera Sinistra. Potrebbe essere utile al PD per sterilizzare dei potenziali avversari ma non contribuirebbe a cambiare la sorte della contesa finale.
Negli ultimi giorni a Prato abbiamo assistito sia alla nascita di un nuovo soggetto plurale di Sinistra, “Prato in Comune”, del quale sto trattando ampiamente essendone partecipe, sia la discutibile uscita dal PD da parte di Massimo Carlesi per approdare a “Democrazia Solidale” un soggetto liberal chic del Centro strabico. Forse si rivolgerà al PD sostenendolo, facendosi portavoce di una realtà cattolico centrista moderata ma incerta e quella parte cattolica delusa dalle politiche amminsitrative dell’attuale Sindaco Biffoni. Su Carlesi che ben conosco dirò altro in prossimi post.
“Liberi e Uguali” da parte sua vive una profonda crisi di identità. A dire il vero questa viene da lontano, sin dalla sua nascita. A Prato non posso non ribadirlo si è assistito ad una pantomima assurda nell’atto stesso della costituzione di un piccolo gruppo consiliare che non è stato in grado di formulare un progetto alternativo che, d’altronde, da un lato avrebbe prodotto frizioni ma avrebbe dall’altro contribuito fattivamente a migliorare, rivitalizzandola, la politica locale. Non ci si è distinti ed anche il risultato locale e nazionale ne ha risentito: LeU è stata vista come una sorta di riserva di compensazione del PD da parte di quell’elettorato grillino che si voleva agganciare e di sacca di traditori da parte di molti elettori “democrats” che accusavano prima e dopo i sostenitori di quella lista di avere la responsabilità dell’insuccesso del Partito Democratico.
La distanza di sensibilità politica tra gli ex renziani sempre più renziani e il complesso della Sinistra si è acuita e qualsiasi tentativo di riavvicinamento ha l’aspetto del ricatto. Fronteggiare le Destre, a Prato ma anche nel Paese, si può: con una politica chiara che dia risposte serie e concrete ai bisogni, prendendo da chi ha troppo (e molto spesso quel troppo non ha origine nella legalità) e fornendo a chi ha meno o poco o niente il necessario per vivere dignitosamente non da solo (non parlo di reddito di cittadinanza ma di “salario minimo garantito”); con una politica che abbatta con efficacia le solitudini e che premi l’impresa sociale, che si occupi dei beni ambientali e culturali rivitalizzandoli, che affronti le emergenze senza isterie, che rispetti le differenze e le diversità riconoscendone e sviluppandone il valore.
Tutto questo (e altro) non lo si può fare con chi non lo ha saputo o voluto fare finora.

Joshua Madalon

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