“GIOVANNA” DI GILLO PONTECORVO extra – un tentativo di metanarrazione ad uso personale etc. quarta parte
Perla sottolinea gli aspetti organizzativi e detta l’agenda dei prossimi appuntamenti, ma non dimentica le riflessioni politiche sulla condizione della donna che, dopo un periodo di avanzamento, sta vivendo un poderoso regresso riportando le lancette della storia indietro di parecchi anni: i dati della crisi occupazionale mettono in rilievo l’aumento vertiginoso della disoccupazione femminile: la “donna” ritorna ad essere considerata da una società maschilista, che a livello politico si nasconde dietro i parametri delle “quote”, quella che era ritenuta “sposa e madre esemplare o angelo del focolare” dalla retorica del Ventennio famigerato della prima parte del secolo scorso. Dopo la Perla interviene la Rosanna che accentra la sua attenzione sulle conseguenze del cosiddetto “jobs act” (n.d.a. perché utilizzare la lingua inglese per contrassegnare una “riforma del lavoro”? forse vi è la necessità di ammorbidire l’impatto con una società ancora arretrata come la nostra e lanciare messaggi “positivi” di soggezione ai diktat europei) che sferra un attacco poderoso ai temi di equità e legalità che vengono messi in discussione all’interno di un apparato legislativo bizantino che finisce per annullare decenni di battaglie politiche nonché sindacali ricreando un rapporto ottocentesco tra padrone e lavoratore. E la Rosanna rifacendosi al film “Giovanna” rileva appunto come esso sia significativo ancor più oggi rispetto a venti anni prima per comprendere il nostro tempo e per capire cosa si stia correndo il rischio di perdere. Intervengono poi due compagne del Sindacato, Manuela Marigolli e Manuela Parigi soffermando la loro analisi sulla destrutturazione del welfare e sui tagli alla Sanità ed in genere a tutto il comparto sociale. Anche per loro il film “Giovanna” risulta essere elemento di riflessione sulla realtà attuale. Esso rappresenta uno “sguardo all’indietro” e serve per poter meglio capire dove e come abbiamo vissuto, dove e come stiamo vivendo e dove e come vogliamo che vivano i nostri figli ed i nostri nipoti. Prima di concludere parla Paola Baglini, Assessora di Cascina ricostruendo, attraverso la sua storia di donna che dalla società civile, associativa, è stata poi chiamata ad assolvere un ruolo istituzionale, un possibile percorso dell’emancipazione femminile nella nostra società, rilevando tuttavia come, dopo un ventennio berlusconiano nel quale la società italiana è stata in grado di fronteggiare – non senza difficoltà – gli attacchi della Destra, si stia andando verso una deriva di tipo plebiscitario pericolosissima senza riuscire a frapporre una visione alternativa capace di bloccarla.
Si va alle conclusioni della giornata: la Perla rivolge ringraziamenti e ricorda la figura di Anna Fondi con una frase che ella pronunciò poco tempo prima di lasciarci: “Dal lavoro si va in pensione, dalla lotta mai!”
Torniamo a casa; la giornata è stata caratterizzata da un clima positivo: non c’è rabbia, ma è forte la consapevolezza che occorra tenere alto il livello di attenzione nei confronti di un Governo che, al di là dell’aspetto bonario di alcuni suoi esponenti – in primis Renzi – va realizzando un modello di società non molto dissimile da quello progettato dalla Destra berlusconiana, che si ispirava chiaramente a parti considerevoli del Programma della P2 di Licio Gelli. I TEMPI CAMBIANO! Non c’è dubbio: ma lo fanno in peggio!
Ci diamo appuntamento a Napoli, il 14 marzo. Credo di poterci essere.