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IO NON SO… (LE MACERIE DELLA DEMOCRAZIA)

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LE MACERIE DELLA DEMOCRAZIA

E sì, IO NON SO se ha fatto bene o ha fatto male Cofferati a decidere di lasciare il Partito Democratico che ha contribuito a fondare… ponendosi in contrasto con chi – forse – va contribuendo ad af-fondarlo. Sta di fatto che con più modestia alcuni di noi che avevano operato per un reale cambiamento, un rinnovamento dell’agire politico nel segno dell’ “Etica” mal si adattano ad un “rampantismo” che non fa mistero alcuno di avvalersi della cooperazione “ad ampio raggio” (intendasi “da qualsiasi parte vengano i voti per me sono ben accetti”) pur che si prenda il Potere, ecco “alcuni di noi” hanno già da qualche mese imboccato altre strade e non intendono ritornare sui propri passi.
L’Ipocrisia che è uno dei peggiori mali che ci affligge fa dire ad esponenti che hanno abbandonato del tutto – in nome del Potere proprio – la bandiera della Rivoluzione Etica che le avevano fatte assurgere ad “eroine tipo Giovanna d’Arco” (ovvero la Debora d’Udine) che “non si può lasciare solo perché si perde”, dimenticando che a perdere di certo credibilità è lo stesso Partito Democratico, dove quest’ultima parola appare sempre più paradossalmente accomunata ad Anarchia, a confusione, ad annacquamento dei profondi e più alti valori morali sbandierati solo per attirare giovani gonzi.
Personalmente e forse a nome di un gruppo (attestazioni in tal senso mi sono pervenute) ho già dichiarato su questo Blog le mie scelte che non sono nemmeno più dolorose perché mi concedono grande tranquillità a significazione che non vi era altra possibile via da percorrere.

Non ricordo se l’ho già dichiarato, ma in questo caso mi ripeto: non affollerò le schiere degli astenuti, facendo il gioco “catastrofico e miope” del renzismo (meno persone vanno a votare più alta è la percentuale con cui potremo cantar vittoria: e sì, una vittoria sulle “macerie della Democrazia”!).

“Le famiglie (italiane) paradossalmente si stanno arricchendo” parola di Renzie, l’ineffabile Premier

“Le famiglie (italiane) paradossalmente si stanno arricchendo” parola di Renzie, l’ineffabile Premier

Se ascoltate il Premier Renzie, l’Infante d’Italia per grazia “napoletanica” ricevuta in questa clip dal minuto 3 al minuto 5, riceverete la bellissima notizia che “Le famiglie (italiane) paradossalmente si stanno arricchendo”. Certo, è paradossale! Come è paradossale un Premier che non si rende conto della sofferenza diffusa di migliaia e migliaia di lavoratori sempre più costretti ad accettare condizioni di lavoro (quando questo c’è!) ai limiti dello schiavismo (lavoro nero, sottopagato, che genera poi arricchimento per pochi).
C’è da chiedersi perché mai ci si sia scandalizzati quando il Cavaliere, altro degno rappresentante di questa itaglia truffaldina, si sperticava in altri paradossi con i ristoranti pieni e gli aeroporti stracolmi ed oggi noi che protestavamo contro le fregnacce berlusconiane dovremmo stare zitti e buoni.

J.M.

PERCHE’ LA PARTE PIU’ ATTIVA DEL CIRCOLO PD SAN PAOLO DI PRATO NON HA RINNOVATO L’ADESIONE AL PARTITO

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PERCHE’ LA PARTE PIU’ ATTIVA DEL CIRCOLO PD SAN PAOLO DI PRATO NON HA RINNOVATO L’ADESIONE AL PARTITO

Avevo annunciato un mio intervento (ad amici ed ex compagni) a fine dicembreprimi di gennaio proprio per testimoniare con la chiusura dell’anno che nemmeno “in extremis” avrei preso la tessera del PD del 2014. Non passa giorno che si riconfermino in me (parlo per me ma condivido lo sdegno di altri amici e compagni) le ragioni per questa scelta che ha davvero la caratteristica di un allontanamento definitivo non riconoscendo più nell’attuale Partito quello che ho contribuito insieme a tanti a fondare con passione, convinzione ed entusiasmo. Ciò che abbiamo scritto (e molti sanno che in gran parte vi ho personalmente contribuito ricevendone condivisioni e critiche valutate ed accolte) nell’atto fondativo del nostro Circolo non erano parole vuote di trita retorica ma piene convinzioni cui si può solo obiettare un idealismo utopistico al quale sarebbe bene, pur nella furia del preteso rinnovamento, non rinunciare del tutto. So che a molti fra quelli che altrettanto idealisticamente rincorrono le promesse di cambiamento e vanno affermando che “il mondo è cambiato e che una parte del – vecchio Partito – non se ne è accorta” non riusciremo senza che si verifichino “disastri” a farci comprendere; ed è anche per questa “incomunicabilità” con la parte sana, quella in buona fede, che si rinuncia a far parte della comunità degli “iscritti”; anche se una gran parte di coloro che hanno partecipato alla fase iniziale di quel “cambiamento” si guardano bene dal desiderare di farne parte. Il Partito Democratico è nelle mani di persone che non hanno avuto rispetto per la vera richiesta di rinnovamento democratico (se ne accorge oggi Cofferati ma ce ne eravamo accorti già noi qui a Prato per le varie “Primarie” inquinate non solo per la presenza di esponenti del Centrodestra ma anche per l’organizzazione di gruppi di pseudo elettori che arrivavano ai seggi senza neanche sapere cosa fare ed allora toccava ai vari “capibastone” locali indirizzarli adeguatamente). Il gruppo dirigente ha fatto terra bruciata intorno a sé di coloro che proponevano il vero rinnovamento soprattutto dal punto di vista etico (quello che è accaduto a Roma è solo un “assaggio” mediaticamente visibilissimo della irrisolta purtroppo questione morale; quelle figure così discutibili di certo hanno mosso voti ed hanno contribuito a scegliere amministratori e dirigenti). A Prato la parte più attiva del Circolo PD San Paolo si fa da parte per testimoniare l’imbarazzo e lo sdegno nei confronti di un gruppo dirigente che ha offeso, umiliato e sbeffeggiato il loro impegno e lo ha fatto semplicemente perché ha considerato la buona fede di quelle affermazioni e la loro pericolosità nella denuncia di coloro che hanno esclusivamente inteso difendere un percorso che portasse a valorizzare i propri interessi a scapito di quelli “comuni” (si osservi ad esempio tutta la vicenda dell’Aeroporto).
E’ del tutto evidente che questa nostra scelta rischierà di essere strumentalizzata dagli avversari di Destra; lo si è messo in conto ma si vuole dichiarare a piena voce che è finito il tempo di comportamenti ipocriti con il turarsi il naso davanti a miasmi ormai insopportabili.
E d’altra parte, lo scrivo io indirizzandolo al Sindaco Biffoni che in coda ad un evento artistico-culturale mi esortava a non abbandonare la POLITICA, non intendiamo rinunciare a fare POLITICA. Quelle affermazioni che facemmo nel Documento Fondativo del Circolo rimangono punto di riferimento inalterato ed inalterabile per un PARTITO realmente aperto e DEMOCRATICO che riesca a parlare non alla pancia ma al cuore e non con false ed impossibili PROMESSE.
Ne sia prova il nostro impegno sul territorio; un impegno culturale e politico pieno con la nostra presenza all’interno di “progetti” ed interventi che tendono a riconfermarci come punto di riferimento ad ampio raggio.
Andiamo avanti!

GIUSEPPE MADDALUNO

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JOSHUA MADALON – Cari amici questo blog è anche vostro BUON ANNO

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QUESTO BLOG APPARTIENE A GIUSEPPE MADDALUNO ED OGNI SCRITTO E’ DI SUO PUGNO (E LA RESPONSABILITA’ DI QUANTO SCRIVE E PUBBLICA E’ SUA) A MENO CHE NON VI SIA CHIARAMENTE SCRITTO IL COGNOME ED IL NOME DEL PROVVISORIO COLLABORATORE O LA FONTE DA CUI LO SCRITTO DERIVI

 

Cara amica e caro amico questo BLOG può essere anche “tuo”! Si occuperà di CULTURA in tutte le sue declinazioni: CULTURA scientifica, CULTURA ambientale, CULTURA economica, CULTURA sociale, CULTURA ambientale, CULTURA letteraria, CULTURA storica, teatrale, cinematografica… CULTURA in ogni senso. L’Italia, il nostro Paese ha vissuto e sta vivendo una profonda crisi per mancanza di CULTURA, per l’incapacità e la rapacità di una classe dirigente politica ed imprenditoriale che ha generato i populismi di Berlusconi, Grillo e Renzi che sono stati e sono i profondi persuasori di un popolo che non riesce più a decifrare i processi storici e politici per una profonda mancanza di riferimenti culturali.E’ chiaro che non posso nascondere la profonda delusione che provo nel conoscere la caratteristica di una parte dei “riciclati” e degli “imbucati” nelle diverse “squadre” che sostengono a livelli diversissimi il nuovo leader del Partito Democratico. Ed è anche per questo che non mi ci riconosco più! Punto

Questo Blog è dunque uno dei tentativi di fare “resistenza” a questo appiattimento generalizzato che si va diffondendo all’interno di una mutazione antropologica peggiore di quella di cui parlava Pasolini. Passi indietro in un baratro di ignoranza.

 

 

 

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DOVE E’ “LA BUONA SCUOLA”?

DOVE E’ “LA BUONA SCUOLA”?

Ieri, in relazione ad un video che avevo postato sul mio account Facebook nel quale veniva riproposta la contestazione portata da una insegnante a Matteo Renzi in una puntata di “Porta a Porta” dello scorso novembre al mio commento

Punto uno: “La demagogia di Renzi è partita proprio con questa “centralità” della scuola che è chiaramente solo “FUMO”!” – Punto due: “Come si fa a cambiare se a dirigere il Ministero è stato nominato una delle rappresentanti più alte della “BARONIA”?” e via dicendo….

sono arrivate due risposte – che in calce riporto – da parte di una docente giovane. Il terzo blocco è mio.

1. Non sa cosa rispondere, il Matteo. Ovviamente, perché sotto la demagogia non c’è nulla. Ieri ho letto la notizia di una circolare del Miur che direbbe agli istituti di pagare “a metà” i supplenti, visto che non ci sono soldi. Peccato che “metà” stipendio voglia dire metà possibilità di mantenersi, di mangiare, di mantenere una famiglia, di pagare la benzina per raggiungere la scuola e così via… Poi per me, che lavoro da fine settembre, già “metà” sarebbe qualcosa, visto che ancora non ho visto una lira e che pago l’affitto da mesi con i risparmi. E come me ci sono molti altri precari che non stanno vedendo lo stipendio e che lamentano che se avanti così, saranno costretti a rinunciare all’incarico perché non sanno come affrontare le spese che vivere fuori, per lavoro, comporta. Queste persone rinunceranno a stipendio e punteggio dei prossimi mesi, perché lo Stato è moroso e non gli paga quanto gli deve. Io andrò avanti finché i risparmi durano, a credito. Ovviamente facendo più ore di lavoro di quelle ufficiali, perché per “sostenere” realmente i ragazzi che ne hanno bisogno, due ore alla settimana (in alcuni casi una) sono ridicolmente insufficienti… e non sto menzionando le ore di lavoro a casa e a scuola fuori dalla classe. Si parla di alternanza scuola-lavoro, ma non c’è una lira, al solito, e i docenti che si occupano dei progetti lo fanno per volontariato. In tutto ciò promettono “stabilizzazioni” senza ricostruzioni di carriera, ovvero due spiccioli elargiti che vengono da soldi tolti ad altri docenti. E si permettono anche solo di suggerire che i lavoratori della scuola possano essere pagati “un po’ sì e un po’ no”, nel totale disprezzo non solo dei titoli di studio e della centralità del lavoro svolto da queste persone, ma prima ancora, del fatto che le persone “normali”, lavorano, tra l’altro, per vivere…

2. Io pensavo che Renzi fosse un nulla arrivato lì un po’ per caso, ora comincio a credere che ci sia un chiaro progetto di distruzione dello stato sociale approfittando delle condizioni “oggettive” di crisi. Distruzione dei servizi sociali, e distruzione della dignità dei lavoratori, più o meno qualificati, in base al principio che meglio qualcosa che nulla, e quindi ci accontentiamo e speriamo, a tempo indefinito.

3. Ho sin dalla sua apparizione avvertito “odore di bruciato” (qualcun altro più ideologico ha avvertito odore di incenso, ma no mai avuto queste preclusioni, anche essendo stato convintamente “comunista”) e dunque non mi è parso proprio il più adatto alla carica di Segretario del PD e ancor di più a quella di Presidente del Consiglio. Demagogico ed imbroglione, come il suo “padre putativo” ha cominciato proprio con la Scuola promettendo balle spaziali senza alcun senso ed affidando l’incarico di ministro ad una “barona” dell’Università dal volto sorridente (ricordati Silvia che “chi ride fotte a chi chiagne”) ma assolutamente inadeguata proprio per un cambiamento necessario che premi il merito ed escluda gli incapaci (il mestiere di insegnante è nobile e delicato e non è per tutti, ma nella Scuola c’è posto anche per attività culturali “diverse” e non è umiliante lavorare nelle Biblioteche o seguire organizzativamente i progetti. C’è chi non è tagliato per un rapporto diretto con gli studenti e va orientato diversamente; a tale scopo occorrerà lavorare anche in questa direzione e superare il “nozionismo” dei vecchi Concorsi a vantaggio delle capacità di relazione.

In serata (20.12.2014) Gramellini riportava il caso della insegnante precaria che come tredicesima ha ricevuto 1 (un) euro.
Ecco: dove è la “buona scuola” di cui si è riempita la bocca RENZI?

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DEMAGOGIA D’ACCATTO

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DEMAGOGIA D’ACCATTO

Riprendo una parte dell’articolo di Gianni Trovati sul “Sole 24ore” di oggi sabato 20 dicembre 2014 per ampliare la mia riflessione su quel disastro che si è avviato dietro la volontà “giusta” di ridurre o perlomeno riordinare la spesa pubblica. Molti di noi lo hanno più volte detto: “Fate attenzione che a cavalcare la DEMAGOGIA non si finisca poi per doversi pentire!” Soprattutto perché alla fine ad essere penalizzati saranno sempre gli stessi e non si affronteranno i nodi reali del problema: NON LA SPESA PUBBLICA MA I BENEFIT, LE RUBERIE, LA DISTRIBUZIONE DI RISORSE AGLI AMICI ED AGLI AMICI DEGLI AMICI VANNO ELIMINATI- a chi ha “rubato, fatto rubare e distribuito in modo criminoso le risorse pubbliche vanno fatte pagare le spese della crisi”. E’ questo il coraggio che manca a RENZI e compagnia bella e qualche dubbio sulle motivazioni per cui ad una persona così coraggiosa manche il coraggio mi viene; a dire il vero l’ho sempre avuto!

J.M.

La riforma delle Province, da passepartout per una politica in cerca di consensi, rischia così di trasformarsi in una guerra fra poveri. Su un fronte ci sono i dipendenti, “colpevoli” di essere stati assunti in un ente oggi considerato «inutile», e i contrattisti, che senza una proroga in extremis gonfierebbero dal 1° gennaio gli elenchi dei disoccupati. E sull’altro ci sono i tanti, giovani e meno giovani, che hanno affrontato con successo un concorso pubblico e oggi temono di vedere le loro prospettive, già ridotte da tagli di spesa e vincoli al turn over, occupate dai lavoratori in uscita dalle Province, con vincitori ed ex provinciali a giocare una partita da cui gli idonei rischiano di essere esclusi del tutto. Su questo scenario, meglio evitare una “guerra” parallela, combattuta però dai politici di Comuni e Regioni a suon di richieste incrociate di risorse. Non sarebbe un bel vedere.

Gianni Trovati sul “Sole 24ore” di oggi sabato 20 dicembre 2014

Una risposta a MARCO (una sola? non credo)

Caro Marco vado accumulando motivi su motivi per spiegare la mia dolorosa scelta e non c’è né ora né giorno che passi senza che la “collezione” si accresca. Quando arriverò al 31 dicembre ci sentiremo; insieme agli AUGURI immancabili per il nuovo Anno esplicherò anche i motivi, tanti, per il fatto che “cambio verso”. D’altronde qualcuno ce lo voleva indicare come “stile di vita”, no?
Cordialmente
J.M.

LUNEDI’ 22 ORE 21.00 – al circolo BORGONUOVO di via Lorenzo da Prato i cittadini discutono della ventilata “chiusura” delDISTRETTO SANITARIO di via Clementi

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LUNEDI’ 22 ORE 21.00 – al circolo BORGONUOVO di via Lorenzo da Prato i cittadini discutono della ventilata “chiusura” delDISTRETTO SANITARIO di via Clementi

Da questo BLOG è partito in modo ufficiale (nelle strade, nei mercati e negli uffici e nei circoli se ne parlava da tempo) la richiesta di BLOCCARE l’iter scellerato della chiusura del Distretto Sanitario di via Clementi a Prato. Questa scelta sarebbe un colpo mortale ad una realtà demograficamente fitta socialmente sempre più povera e sostanzialmente anziana. Il Circolo ARCI di via Cilea attraverso questo BLOG lanciò l’idea di preparare una petizione, raccogliere firme per evitare questa scelta; si è contestata la motivazione legata all’inidoneità degli ambienti di via Clementi (per i quali l’ASL paga l’affitto), soprattutto perché in quella zona vi sono centinaia di capannoni ed ambienti vari sfitti che potrebbero essere utilizzati per il “trasferimento” della struttura (e non , dunque, per la sua definitiva struttura). Tra l’altro le funzioni del Distretto non verrebbero in alcun modo compensate dal nuovo Ospedale che non è in grado nemmeno di sopperire alle necessità correnti. I membri del Circolo hanno trovato cooperazione in Umberto Valdambrini e la nuova Associazione che si andava appena allora costituendo ed in Cristina Sanzò, consigliera comunale del PD Presidente della Commissione Bilancio che ha preparato e discusso ieri giovedì 18 una sua Interrogazione, ricevendo la disponibilità e l’impegno da parte del Sindaco e dell’Assessore al Sociale per ricercare sul territorio di San Paolo strutture utili ad ospitare il Distretto Sanitario evitandone la chiusura e la conseguente mancanza dei servizi di prevenzione e cura per i cittadini.

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LA REGIONE TOSCANA RIVEDA IL PIANO SANITA’ – NON SI PUO’ RISPARMIARE SULLA SALUTE SOPRATTUTTO QUELLA DEI PIU’ DEBOLI

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Un Paese iniquo perché i loro “leader” sono tendenzialmente iniqui non può essere “riformato”.
La parola “equità” è semplicemente un “boccone avvelenato” offerto al popolo assetato di giustizia. La si prepara come fosse una “torta” per propinarla agli affamati; soprattutto gli ultimi Governi – da Monti a Renzi – hanno utilizzato come arma impropria il timore di interventi “esterni” sull’Economia per andare ad intaccare nel profondo più di quanto sia necessario il “welfare” soprattutto quello della “povera gente” sempre più povera e sempre più affollata (anche la classe media è toccata dalla crisi economica). I detentori della “ricchezza” sono sempre più ricchi; prevale la furbizia della “legalità”, ovverosia la capacità di utilizzare a proprio vantaggio le pieghe delle leggi sempre più costruite a favore dei “potenti” dai loro fedeli servitori. Di fronte agli scandali miliardari che hanno caratterizzato la storia recente e nei quali sono state coinvolte in maniera diretta donne ed uomini che della Politica hanno fatto il loro unico e redditizio “mestiere” si è voluto diffondere l’unico obiettivo di stringere i cordoni della borsa pubblica ma non si è proceduto nel contempo ad una vera e propria moralizzazione. Le forze politiche cui quegli “illustri” esponenti facevano (e fanno) riferimento non hanno per niente avvertito il dovere di operare un reale cambiamento al loro interno ma si sono impegnati fortemente ad intervenire sulla “spesa pubblica” tagliando le risorse ad essa destinate, sostenute in verità in questo loro intento da un’ opinione pubblica passionalmente sospinta nella richiesta di “giustizia ed equità”. Di fatti sta accadendo che gli interventi sulla “spesa pubblica” finiscono per mortificare gli onesti mantenendo inalterata la forza dei disonesti. Ne è prova certa l’intervento sulla Sanità che riducendo gli spazi “pubblici” per la Medicina di base e preventiva incentiva l’intervento “privato” anche per quelle fasce di reddito medio-basse, escludendo del tutto e relegandole verso le agenzie e gli organismi caritatevoli quelle sulla soglia ed oltre della miseria.

E’ quello che accade dappertutto ed un esempio ne è la scelta scellerata della Regione Toscana. In nome della “spending review” si chiudono alcuni Distretti sanitari ed il caso di Prato sollevato da questo BLOG ne è l’esempio. Qui di seguito quello che scrivevo l’11 novembre; subito dopo alcuni cittadini membri di un’Associazione locale ed altri membri del CIRCOLO ARCI di via Cilea si sono impegnati a raccogliere delle firme per una petizione.

LUNEDì 22 alle ore 21.00 presso il Circolo ARCI Borgonuovo in via Lorenzo da Prato ci sarà un’iniziativa dei cittadini per chiedere che la Regione faccia TOTALMENTE marcia indietro.

SMANTELLIAMO IL SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE in nome e per conto dell’Austerity
– PRATO DUE ESEMPI LOCALI –

Capita, e sì che capita, che in una certa parte della nostra vita si abbia più bisogno di cure, analisi, medicine e via dicendo, si abbia maggior bisogno della Sanità. E di certo ne hanno ancor più bisogno coloro che non sono vissuti negli agi e nella ricchezza; coloro che hanno tribolato, arrancato nelle loro attività lavorative e si trovano nella parte discendente della loro vita, semmai rinunciando ai costosi mezzi di trasporto personali, con difficoltà progressive nella deambulazione. La società anziana e sempre più povera con la crisi crescente subirà nuovi attacchi alla qualità della sua vita con altri interventi che si assommano a quelli già in atto. Per quel che riguarda la Toscana e Prato utilizzo due esempi concreti sui quali intenderei avere anche sostegni e risposte.
Il primo riguarda ciò che è già in atto e che appare un vero e proprio attacco al Servizio Sanitario Nazionale; non so se quel che accade qui in Toscana avvenga anche altrove, ma capita che per tantissime persone, sia per la mancanza di servizi adeguati sulla diagnostica (soprattutto radiografie, TAC e Risonanza Magnetica) sia per i costi, sia maggiormente conveniente servirsi di strutture private. In questo modo si profila il depauperamento del SSN ed il conseguente arricchimento dei “privati”.
Il secondo esempio ha caratteristiche locali. A Prato, a breve, il Distretto Sanitario Prato Ovest in via Clementi – San Paolo chiuderà i battenti. Qualcuno potrebbe dire che da pochi mesi a due passi c’è il “nuovo” Ospedale, ma già si sentirebbero opporre la certezza che quella struttura, per ampiezza (si fa per dire; è più piccolo di gran lunga rispetto al “vecchio”) e per competenze esplicate non ha alcuna possibilità di supplire alla operatività del Distretto di via Clementi. Qualcun altro potrebbe dire che gli ambienti di via Clementi sono angusti ed inadatti ad ospitare tali funzioni; bene! se i politici e gli amministratori si fossero guardati meglio intorno si sarebbero accorti che vi sono decine, forse centinaia di capannoni inutilizzati proprio in quell’area e che, dunque, prima di decidere lo smantellamento dei servizi, si attivassero sullo stesso territorio di San Paolo a trovare soluzioni utili per la collettività.
Il territorio di San Paolo e zone limitrofe è abitato densamente da una popolazione anziana e la chiusura del Servizio Sanitario di via Clementi apporterà un ulteriore arretramento della loro “qualità della vita”.
Il Circolo ARCI San Paolo di via Cilea si fa promotore di una raccolta firme a sostegno del “provvisorio” mantenimento dei servizi sanitari di via Clementi in attesa che venga reperito uno spazio più ampio e dignitoso dove espletarlo in futuro.

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UTILE PROMEMORIA PER GLI ITALIANI ED IL SUO ATTUALE PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

Un rapido promemoria utile agli italiani ed al Presidente della Repubblica

16 novembre 2011 – Governo Monti (senza elezioni)
28 aprile 2013 – Governo Letta (dopo elezioni ma nominato da Napolitano)
8 dicembre 2013 – Primarie del PD aperte a tutti – Renzi le vince e diventa Segretario del PD
22 febbraio 2014 – Governo Renzi (dopo Letta nominato da Napolitano senza elezioni)
Le elezioni di cui il Presidente Napoletano teme l’anticipazione sarebbero semplicemente un atto dovuto per restaurare la “DEMOCRAZIA” in questo Paese. PUNTO
Occorre spiegarlo?
Attualmente c’è un Presidente del Consiglio non eletto dal POPOLO, chiamato a dirigere un Governo con un Parlamento di eletti in situazione assai diversa da quella attuale; e c’è un Segretario del Partito di maggioranza relativa (assai relativa visto che sarebbe il M5S ad aver ottenuto la maggioranza dei voti relativi) eletto a tale carica con il contributo di persone del tutto sconosciute ai valori della Sinistra.
Le elezioni sarebbero semplicemente “NECESSARIE”!
Dopo di che fate voi! Ma non pensate minimamente che io vada ad accrescere l’area dell’astensionismo! E lavorerò affinché ogni italiano senta il dovere di votare, anche come forma di protesta!

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