DOPO GLI “ESAMI DI STATO” – “MORTE AGLI ITALIANI – IL MASSACRO DI AIGUES-MORTES”

 

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“MORTE AGLI ITALIANI – IL MASSACRO DI AIGUES MORTES” di Enzo Barnabà

In quel falso “reloaded” de “Gli Esami (di Stato) non finiscono mai” che ho pubblicato qualche giorno fa annunciavo nuovi post nei quali sottolineare alcuni elementi che hanno agito da stimolo, durante l’ultima sessione di Esami, riportando alla mia attenzione alcune passioni ed alcuni temi che ho avuto modo di trattare sia come docente che come organizzatore di eventi in tutti questi anni. Accennerò oggi all’incontro con uno degli allievi del Liceo Classico “Cicognini” di via Baldanzi ed in particolare con alcuni aspetti che appartengono alla sua Storia ed all’elaborazione che, ispirata anche da questa, ha prodotto la sua ricerca presentata al colloquio d’Esame. Niccolò Lair ha voluto evidenziare le sue radici “provenzali” in un lavoro sui temi dell’immigrazione (nel caso in esame,  dell’”emigrazione” italiana in Francia) recuperando un episodio drammatico che coinvolse alcuni italiani nella Provenza tirrenica, la “Camargue”, dove si trovano ancora oggi (ed è possibile visitarle anche da turisti) le saline di Aigues Mortes. La vicenda è narrata con ampiezza di documentazione da un docente di Lingua e Letteratura Francese, originario di Valguarnera Caropepe in provincia di Enna, ma anche inguaribile giramondo (ha svolto compiti di Addetto culturale in varie ambasciate), Enzo Barnabà. Enzo è mio personale amico dai tempi (anni Settanta) in cui ero a Feltre (operavamo entrambi nel Sindacato Scuola della CGIL, lui da Segretario Provinciale io da delegato locale) ed è tornato a trovarmi a Prato dopo poco meno di trenta anni proprio in occasione della presentazione del libro “Morte agli italiani – Il massacro di Aigues-Mortes”. Aveva già scritto altri libri in questi anni ed avevo avuto modo di seguirlo (in particolare ricordo quello relativo a “I Fasci siciliani a Valguarnera” del 1981 e l’altro più recente “Dietro il Sahara. Africa nera tra mondo magico e modernità (I giardini di Pogo)” che riporta la sua esperienza di insegnante addetto culturale in Costa d’Avorio. L’edizione di “Morte agli italiani” che posseggo è quella del 2001 e porta la prefazione del prof. Alessandro Natta “illuminista, giacobino e comunista” (pen)ultimo segretario del PCI: è stata poi preparata una ulteriore edizione nel 2009 con la prefazione di Gian Antonio Stella, mantenendo il contributo di Natta sotto forma di Introduzione. La vicenda narrata (che si riferisce ad eventi storici ed è corredata da ampie documentazioni) è emblematica se posta in riferimento ad alcune particolari situazioni contemporanee (penso ai fatti recenti di Castelvolturno ed a quelli di Rosarno del 2010). Il culmine di questi eventi fu il massacro che si compì il 17 agosto 1893 nel quale furono uccisi da una folla inferocita nove operai italiani. Ad Aigues-Mortes veniva lavorato il sale e soltanto nel mese di agosto occorrevano lavoratori temporanei per le ultime fasi, dette di battage e di levage, che debbono essere svolte velocemente per evitare che la pioggia vanifichi tutto il lavoro pregresso. Nella zona le attività produttive principali erano la pesca e la viticoltura, che in quegli ultimi anni per diversi motivi erano in forte crisi e la consuetudine di ricorrere per la frantumazione (battage) ed il trasporto finale (levage) del sale a manodopera straniera, in particolar modo italiana, anche in quel 1893 veniva confermata. Come troppe volte accade anche ai nostri giorni sembra che ad alcuni lavoratori locali che si erano presentati per chiedere lavoro fosse stato risposto che non potevano essere assunti perché si aspettavano degli italiani; inoltre c’erano rancori sopiti relativi ad una rivalità costante che risiedeva nella convinzione che i lavoratori italiani fossero più produttivi di quelli francesi e, quindi, volavano insulti e rimproveri da una parte e dall’altra che trovarono il culmine in quelle giornate d’agosto del 1893. Il libro di Barnabà, a partire dalla Prefazione di Natta, documenta in modo storico impeccabile tutta la vicenda con un ampio corollario di testi distribuiti e riportati nelle Note finali ma anche a piè di pagina sotto ai vari capitoli. La Bibliografia in modo innovativo è anticipata rispetto alla stessa Prefazione ed è suddivisa fra testi in italiano e testi in francese. Barnabà analizza poi i fatti di Aigues-Mortes partendo dal contesto storico in Francia ed in Italia analizzando le varie posizioni politiche. Interessante è l’analisi che svolge sulla “psicosi dell’invasione” che ci richiama all’attualità. Il libro si sofferma poi sulle cause degli eventi dell’agosto 1893 e sulle conseguenze (le reazioni della stampa francese – gli stereotipi sull’Italia e gli italiani – le ripercussioni sulla politica interna italiana e sulle relazioni tra i due paesi) analizzando in conclusione anche la posizione che ebbero i partiti socialisti italiano e francese.
In conclusione, oltre a sollecitare i lettori del Blog alla lettura del libro di Enzo Barnabà voglio riportare parte della Prefazione di Gian Antonio Stella all’Edizione del 2009 “Il libro… è una boccata d’ossigeno. Perché solo ricordando che siamo stati un popolo di emigranti vittime di odio razzista…si può evitare che oggi, domani o dopodomani si ripetano altre cacce all’uomo. Mai più Aigues-Mortes. Mai più”. Purtroppo sappiamo, vivendo nel 2014, che non è stato così!
Qui termina questo “post” ma nel prossimo parlerò di un altro argomento “culturale” che l’allievo Niccolò Lair mi ha sollecitato a trattare.
Guardate il video e ditemi se non provate, come il sottoscritto, invidia per Enzo Barnabà che vive a Grimaldi di Ventimiglia a pochissime centinaia di metri dal confine con la Francia, uno dei luoghi più incantevoli del mondo.

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