EPIFANIE – CAPRICCI DI BAMBINI – parte 5

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CAPRICCI DI BAMBINI – parte 5

Il Supermercato oggi è pieno di luci, più del solito è addobbato con centinaia di festoni colorati; Natale è ancora lontano ma già da metà novembre ci si prepara. Ed arrivano anche le super offerte vantaggiose per i soci e quelle per i clienti abituali 3 x 2, cassette di vini, spumanti e liquori di marca, frutta secca, dolci vari dai più piccoli ai più voluminosi e via via, via dicendo. Gli scaffali sono una fantasmagoria di colorazioni che attirano i clienti come fanno con gli insetti i fiori e tu, se non sei accorto, compri di tutto ed accumuli offerte inutili nei ripostigli e nelle dispense traboccanti spesso dimenticando il tutto sotto le nuovissime offerte vantaggiose dello stesso o di altri supermercati fino a quando poi non scopri che la data di scadenza è superata da qualche mese ed a volte da più di un anno. Anche Valeria ha deciso questo pomeriggio di partecipare a questa comune e diffusa frenesia. Oggi non lavora, il suo ultimo datore di lavoro ne utilizza le competenze a progetto e da una settimana Valeria è a casa, in attesa di una nuova chiamata. Vive da sola con Ginevra di poco meno di un anno; il suo compagno, diciamo così “quello stronzo” l’ha lasciata non appena gli aveva detto di essere incinta. Una consuetudine purtroppo frequente che spinge molti uomini, diciamo così “maschi”, a non assumersi le proprie responsabilità. Ginevra è una bambina solare, sorridente, socievole con tutti; è proprio un amore di bimba, l’unico vero amore per Valeria, la cui famiglia di origine vive a Roma: i suoi sono ancora, diciamo così “giovani”, e lavorano entrambi al Ministero degli Esteri, ha un fratello di poco più grande che si interessa di teatro ed è, anche per questo, ancora sulle spalle dei genitori, ed una sorella più piccola che studia ancora Filosofia.
Ginevra è come sempre, anche oggi, festosa, seduta sulle griglie del carrello di fronte alla mamma che lo sospinge. Già, lo sospinge! Come sarebbe bello per Ginevra guidarlo semmai lontano da quei strani contenitori con quella roba verdolina (è ovvio che il colore lo decretiamo noi per far capire che si tratta di foglie di insalata o di verdure) che non le piace, che non le è mai piaciuta. E come vorrebbe dirlo! “Via da questi cavoli e da quella roba giallina” che la mamma ogni giorno sbuccia e sminuzza nell’acqua che intanto si avvia a bollire sul fuoco. “Spostati mamma, spostati mamma e, diamine!, andiamo di là dove c’è quella roba rosa, quella che mi piace tanto, e quelle palline arancioni che tu mi premi e poi le versi nel biberon a merenda.”
Valeria avverte un po’ di agitazione in Ginevra che si muove e si spenzola dal carrello in maniera pericolosa; ma è anche intenta ad acquistare con oculatezza, guardando i prezzi e soppesandoli da brava massaia. Ha comprato carote, pomodorini, delle zucchine e supera la frutta ( a casa ne ha ancora da consumare ) per andare verso le patate. Ginevra è spazientita, sbuffa e lancia un gridolino prolungato e stridulo; poi si cheta. Ora la sua mamma è interessata a comprare del formaggio ma Ginevra ha buttato gli occhi su alcuni pacchettini pieni di biglie marroni e vorrebbe dire alla mamma di avvicinarsi a quelle ma Valeria è distratta da una sua amica, che non vedeva da settimane e si intrattiene a parlare dei loro comuni problemi di lavoro. La bambina è irrequieta ed allora inusualmente comincia a gridare, a piangere, ad urlare, e non basta che Valeria, lasciando l’amica, la prenda in collo, mentre con una sola mano guida il carrello. Si allontana da quelle splendide biglie e le lacrime scorrono sul volto di Ginevra, povera dolce bimba incompresa.

CAPRICCI DI BAMBINI – parte 5 fine – continua…

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