Commento a “LA SOFFITTA INVISIBILE” di Rossella Fabbri, un libro delizioso che avvicina al mondo misterioso delle nostre eterne fantasie ed a quello straordinario della MUSICA (con una mia introduzione ad hoc)

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Commento a “LA SOFFITTA INVISIBILE” di Rossella Fabbri, un libro delizioso che avvicina al mondo misterioso delle nostre eterne fantasie ed a quello straordinario della MUSICA (con una mia introduzione ad hoc)

Una settimana fa, arrampicato su una scala per raggiungere le parti più alte di una delle mie librerie, cercavo non so più che cosa: ogni tanto mi prende il ghiribizzo di vedere cosa ci sia lassù, anche perché sottilmente desidero smentire l’assunto che mia moglie di tanto in tanto pontificando esprime secondo cui “quel che dimentichi di avere puoi anche perderlo”. Devo dirlo? Non sono per niente d’accordo; e lo sono per prassi pluriennale acquisita. Sarò infantile: lo ammetto, ma divento euforico, quando, mettendo le mani fra libri ed incartamenti vari in recessi complicati da raggiungere normalmente, ritrovo qualche oggetto prezioso dimenticato lì dietro, lì sopra, lì sotto da anni. Gli esempi si sprecano: la mia prima Enciclopedia, varia, colorata, ricolma di curiosità che mi si scioglievano nella tarda infanzia. Ci sono poi decine di libri collegati alla mia attività di studente universitario…e poi in fondo in fondo proprio in quest’ultima occasione ho ritrovato due libretti consumati dall’uso con una bellissima dedica del mio maestro di scuola elementare. Che gran bel ricordo ne ho; si chiamava Federico Lamberti.
E questa attività che di tanto in tanto svolgo tra librerie alte ed inaccessibili e garage ricolmo di scatoloni mi ha riportato alla memoria una delle mie “imprese” cinematografiche: la trasposizione in immagini di una novella di Maupassant, “Capelli”, nella quale si parla di un signore maturo e schivo, tendente ad un isolamento aristocratico, che, appassionato di antiquariato, tende ad identificare negli oggetti che acquista le storie degli uomini – ma soprattutto delle donne – che li hanno posseduti.
Ho ritrovato la stessa spinta ideale di me, maturo signore quasi settantenne, nella protagonista del libro di cui vi parlerò. E mi piace essere considerato ancora un ragazzo pieno di curiosità non ancora soddisfatte.
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Tratterò di un libro delizioso, “La soffitta invisibile”, che Rossella Fabbri ha scritto e che mi è stato consegnato ai margini di un Save Art della Giunti qualche settimana fa da sua sorella Fabiana. Avevo annunciato un commento già quattro giorni dopo; lo avevo letto di getto, durante le mie notti insonni, e ne ero rimasto affascinato. Il libro si rivolge essenzialmente a donne ed uomini dagli otto anni in su; ho interpretato così quel che viene indicato nel risvolto di copertina sotto la sinossi anche perché trovo che sia estremamente significativo – anche per i cosiddetti adulti – il messaggio che ne promana: non dimenticate mai che siete state/i “bambine/i” e che in quel periodo siete andate/i alla scoperta del mondo. Così come accade a Tea, la protagonista del racconto, che afferma di essere “l’unica…a pensare che certe creature possano davvero esistere”, riferendosi alle “fate e folletti”. Già dall’inizio, nel rapporto con Sara, la sua migliore amica, si evidenzia la peculiarità di Tea che, con tenacia, persegue il suo obiettivo di addentrarsi nei “segreti” di un antico palazzo gentilizio nel cuore di Roma, al quale accede perché vi abita il nonno Tancredi. Sara è una bambina che mantiene i piedi per terra, non sogna, non accetta le fantasie di Tea, che tuttavia in una delle sue segrete incursioni nelle soffitte di Palazzo Zuccari scopre un antico strumento musicale, “una specie di pianoforte…Doveva essere un clavicembalo!” e, suonandolo, crea la magia che la porterà a scoprire il mondo dei suoi sogni, delle sue fantasie. E questo rapporto con il mondo della “musica” è elemento centrale del libro che si propone anche come strumento di avvicinamento all’ascolto ed alla pratica di questa arte in maniera completa, soprattutto se rileviamo come nel nostro ordinamento scolastico questa materia, che si riferisce alla Storia del nostro Paese, sia stata bistrattata ed umiliata continuamente.
Ai genitori ed ai docenti consiglio vivamente la lettura di questo libro; all’autrice chiedo di proseguire in quest’ambito per realizzare altri lavori come questi. “La soffitta invisibile”, edizionicorsare, si avvale anche delle splendide illustrazioni di Maria Cristina Costa.