20 novembre 2021 CINEMA storia minima – parte 25 – per la parte 24 vedi 14 settembre

CINEMA storia minima – parte 25 – per la parte 24 vedi 14 settembre

Riprendo a trattare in modo “minimo” la Storia del Cinema seguendo una linea cronologica. Sempre nel 1944 (cui appartengono “Prigionieri dell’oceano” di Alfred Hithcock e “La fiamma del peccato” di Billy Wilder, di cui abbiamo trattato nel blocco 24) esce uno dei film più noti di Frank Capra, del quale abbiamo già accennato circa i precedenti “L’eterna illusione” – vedi blocco 14 – e “Orizzonte perduto” – vedi blocco 11. E’ un’operazione ben diversa, di certo meno ambiziosa, quella di mettere in scena una commedia di successo come “Arsenico e vecchi merletti” di Joseph Kesserling. Il successo era scontato, ma a realizzarlo contribuirono non poco le scelte del cast: un protagonista assoluto in una delle sue più riuscite interpretazioni fu Cary Grant, coadiuvato da Peter Lorre e dalle due “ziette” Josephine Hull e Jean Adair, senza dimenticare Raymond Massey che interpreta lo psicopatico Jonathan Brewster, nel ruolo che
nella piece teatrale era stato di Boris Karloff. Il film che ha accompagnato molte generazioni, essendo stato tra i più gettonati dai canali televisivi, non ha avuto molti riconoscimenti ufficiali, ma è stato inserito nella lista AFI’s 100 Years…100 Laughs” come uno dei migliori prodotti della commedia statunitense, alla trentesima posizione. https://it.wikipedia.org/wiki/AFI’s_100_Years…_100_Laughs

Passando a un altro genere ma ugualmente significativo dal punto di vista storico troviamo Howard Hawks con il suo “Acque del Sud”. Lo menzioniamo per poter poi avviare nei prossimi blocchi un recupero di sue realizzazioni che dal 1944 fino alla fine degli Anni Sessanta ne caratterizzarono in modo più significativo la sua carriera mettendo maggiormente in evidenza la sua eclettica professionalità. Nel film i due protagonisti sono interpretati da due mostri sacri del grande schermo, come Humphrey Bogart e Lauren Bacall, che dopo alcune brevi esperienze teatrali a Broadway e l’inizio di una brillante carriera come fotomodella era appena all’esordio. Per parafrasare il grande Poeta, “Galeotto fu…il film…e chi lo diresse” o, meglio, chi li mise insieme. Tra i due scoppiò la passione. La differenza di età (tra i due ve ne erano 25, Bogart aveva 44 anni, Bacall 19) non li scoraggiò e l’anno dopo si sposarono e come nelle più belle “storie” vissero “finchè morte non li separò” (nel gennaio del 1957 Humphrey Bogart morì). Va ricordato che il film è tratto da un romanzo di Ernst Hemingway ed è collegabile sia per lo stile che per i fatti narrati ad uno dei film più noti interpretati da Bogart, cioè “Casablanca”.

Rimanendo negli Stati Uniti e nello “star system” non si può non ricordare l’esordio cinematografico di una stella di prima grandezza come Elizabeth Taylor. Si tratta di “Gran Premio” diretto nel 1944 da Clarence Brown ed interpretato da altre due stelle del firmamento cinematografico come Mickey Rooney e Angela Lansbury. Si tratta di un prodotto tradizionale “per famiglia” con il quale viene raccontato un rapporto di fiducia tra un’umana ed un cavallo; una di quelle storie in cui la cinematografia americana si è distinta, in modo particolare nel settore preferito dall’universo disneyano non solo quello di animazione. Al film vennero due alti riconoscimenti con l’Oscar del 1946 alla migliore interpretazione non protagonista, ad Anne Revere (il doppiaggio italiano di questa attrice fu affidato alla grande attrice di teatro italiano Wanda Capodaglio) ed al montatore Robert Kern.

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