“Io è un’altra – cose che le donne non dicono” di Anna Barbato Edizioni “ad est dell’equatore” 2014 rappresenta uno sguardo impietoso con qualche lieve vena ironica qua e là (ma le analisi, pur partendo da una constatazione semplice sulle caratteristiche particolari di ciascuna delle tipologie di “donne” esaminate, si dirigono poi anche sugli effetti quasi sempre nefasti che queste scaricano sui loro partner, sui malcapitati maschietti). Sembra quasi che vi sia da parte dell’autrice un certo sadismo non solo nei riguardi delle “vittime” ma anche delle “carnefici”. Il libro dunque dovrebbe spingere ad una riflessione autocritica delle donne che tuttavia difficilmente accetteranno di riconoscersi in quelle tipologie, anche perché non è mai certo che una donna sia soltanto “una” di esse; e dovrà far riflettere i maschi soprattutto perché siano più cauti nel lasciarsi condurre con troppa superficialità verso il consolidamento di rapporti con una delle donne tipologicamente descritte: in ognuna di esse ovviamente troveranno elementi negativi e positivi. Di certo, il manuale dell’Anna Barbato, se fossimo in altri tempi ed in altri luoghi (ma non sia mai detto non vi sia un revival di oscurantismo e di imbarbarimento tardo-medievale), sarebbe posto all’Indice perché scoraggia i legami tradizionali della famiglia come ci vengono indicati da Santa Romana Chiesa. Nella lettura si sorride amaramente; ho il –forse- ragionevole dubbio che capiti a me come rappresentante di una categoria “diversa” da quelle delle donne. Con questo non intendo sottolineare che i ragionamenti della Barbato non siano dal punto di vista letterario gradevoli; anzi, la lettura scorre piacevolmente (il ritardo con cui pubblico questo commento è collegato alla difficoltà di avere praticamente fra le mani il cartaceo; non leggo facilmente dal computer- sono vecchio stampo!). Per ritornare al contenuto del libro, le tipologie “femminili” trattate sono ventisei, tante; e vanno dalla “Silicon girl” alla “Toy girl”, dalla “Flash girl” all’ “Ipocondriaca”, dalla “Formica” alla “Taccagna”, dalla “Soica” alla “Silenziosa” e via dicendo. Per fortuna di tanti di noi, alla fine ci si innamora, ed è un elemento non secondario che supera tutti gli stereotipi da una parte e dall’altra (“andrebbe seguita la semplicissima regola di essere se stesse, supportata…da un fatto inconfutabile: quando un uomo perde la testa per una donna, anche una che rientra nelle tipologie ironicamente conosciute in queste pagine, non c’è difetto fisico e comportamentale che lo fermi.”), anche perché non è per niente vero che gli uomini siano tutti uguali. E forse, al di là di tutto, anche a loro occorrerebbe dedicare un nuovo libro. Ci prova Pino Imperatore in coda con il divertente “’o mandrillo” nel quale traccia il ritratto di un uomo, un prototipo di “sciupafemmine” che entra in contatto con la maggior parte dei “tipi” o meglio delle “tipe” di cui Anna Barbato parla in questo “IO E’ UN’ALTRA – cose che le donne non dicono”. Con Anna ci incontriamo sabato 27 settembre a Bacoli presso la Villa Ceriello nell’ambito del Festival della Letteratura nei Campi Flegrei – Libri di mare libri di terra.
Vi aspettiamo