LA SINISTRA – oltre il PD

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LA SINISTRA – oltre il PD

Non è certo una “fissazione”, anche se più di qualcuno lo pensa (e forse anche per questo intendo sottolinearlo), il ritenere concluso il percorso della Sinistra dal PCI al PD. Non possiamo certo dire che in quel vecchio Partito dal quale molte/i di noi, vecchi arnesi, provengono non vi fossero elementi discutibili. Non è un mistero che lo stesso Berlinguer avesse fatto aprire la “stagione” della questione morale e non è un mistero che quel che disse Craxi in aula avesse un riferimento con la realtà delle cose. La corruzione era già presente, il familismo (il nepotismo allargato) era pratica diffusa nella Politica e le ingiustizie sociali già producevano danni nel tessuto democratico. Nel corso di questi anni dal 91 con il PDS al 98 con i DS fino al 2007 con il PD gli innesti che si sono innervati stabilmente nel cuore di quella forza ne hanno profondamente modificato l’essenza, allontanando progressivamente la sua anima di Sinistra, con una mutazione antropologica che appare ormai irreversibile, con la costituzione di un blocco di maggioranza che nulla ha più a che spartire con la Storia del principale Partito della Sinistra.
A quella parte minoritaria che si considera ancora depositaria di quel retaggio occorre aprirsi, purché comprendano quanto sia impossibile per loro agire all’interno di quel Partito, difendendo la propria anima di Sinistra. Se saranno capaci di distinguersi, affrontando l’onere doloroso della scissione, che è tuttavia espressione di coerenza con quanto da tempo esprimono, senza andare verso la giusta scelta, metteranno in evidenza nettissima la collocazione “centrista” del PD, aiutando la società italiana a fare scelte chiare e rispondenti ai bisogni sociali di sempre più larga parte del popolo italiano.
Ovviamente chi si va adoperando per costituire un raggruppamento di Sinistra valuti queste scelte, approfondendo le vicende politiche degli ultimi tre anni, che non lasciano margine di dubbi sul percorso da intraprendere. Chi ancora parla di possibili accordi con il PD, ma rileva queste “nuove” problematiche (“nuove” perché hanno reso ancor più distante la forbice tra le classi sociali) denunciandole nei loro interventi pubblici, si trincera dietro la “realpolitik”, il “pragmatismo” degli accordi semmai per la “governabilità” considerandoli “nobili gesti”. E’ pura ipocrisia, della quale la Sinistra deve saper fare a meno. Una connotazione chiara di Sinistra (mi chiedo perchè mai c’è chi si ostina a ripetere che questa parola , “Sinistra”, non sia necessariamente da menzionare nei nostri documenti! Me lo chiedo e non so spiegarmelo, mi si creda) sarebbe un toccasana, una ventata di purezza nel panorama demagogico cupo del nostro Belpaese. Diamoci da fare, dunque! Con le armi della Pace, della Democrazia, del Progresso e della Libertà.

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