ANNIVERSARI – 2017 perche?

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ANNIVERSARI – 2017 perche?

Perchè andiamo proponendo questo contenitore chiamato ANNIVERSARI ?

La scelta fa seguito ad un impegno che già alcuni di noi hanno svolto nel corso degli anni passati. C’è un “filo rosso”, un legame, un collegamento molto forte tra Pier Paolo Pasolini, al quale abbiamo voluto dedicare (nel 40ennale dalla morte) insieme ad Altroteatro un lavoro di recupero originale su tutto il territorio italiano con alcune incursioni estere, e Gramsci.

Pasolini scrive una raccolta di poesie (poemetti) dedicate proprio alla figura dell’autore delle “Lettere dal carcere” considerando lontano e tragicamente superato il “maggio italiano” nel quale il giovane Gramsci delineava “l’ideale che illumina”. E Pasolini e Gramsci hanno entrambi forti collegamenti con don Lorenzo Milani.

Il primo si occuperà costantemente delle azioni ed opere del priore di Barbiana, soprattutto la sua scuola rurale sì ma soprattutto innovativa ed antesignana nell’uso della parola e delle tecnologie audiovisuali e multidisciplinari; e Gramsci con il suo “magistero” civile fu molto affine a don Milani e quest’ultimo identificò l’uomo politico come “santo laico” utilizzandone l’opera civile. Ad entrambi toccò una diversa sorte nel comune esilio: Gramsci nel carcere “fascista”, don Milani nell’eremo di Barbiana costretto dalla gerarchia religiosa del suo tempo. Straordinario è inoltre il collegamento tra don Milani e Danilo Dolci per il loro impegno sociale a difesa degli “ultimi”: il primo tra gli operai-contadini di Calenzano e tra i contadini-montanari di Vicchio, il secondo tra i braccianti del Belice, abituati ad arare le loro terre con le unghie. E tutti, da Pasolini a Gramsci, da don Milani a Danilo Dolci, si impegnarono nella difesa dei diritti e nell’applicazione rigorosa della Costituzione italiana (mi riferisco in modo particolare a don Milani e Danilo Dolci) soprattutto gli articoli che regolano i Principi fondamentali: sia don Milani che Danilo Dolci professarono la non violenza e si ersero a difesa degli obiettori di coscienza (art.11); sia don Milani che Danilo Dolci si impegnarono a che fossero superati gli “ostacoli di ordine economico e sociale che limitavano la libertà e l’uguaglianza dei cittadini” (art.3).

Ed è così che unendo le storie, le azioni e le opere di questi grandi uomini, ci occuperemo anche della grande Rivoluzione d’Ottobre e della nascita della nostra Repubblica, rafforzata dalla sua legge fondamentale, la nostra Costituzione.

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SINISTRA

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A San Paolo ci sono degli spiriti liberi incondizionati ed incondizionabili da canalizzare, depotenziare, neutralizzare perlopiù normalizzare. Ci hanno provato anche nella scorsa campagna elettorale e, forse, vogliono riprovarci. Gli spiriti sanpaolini sono liberi e non hanno alcun desiderio di farsi strumentalizzare; tuttavia non mancano di contribuire al dibattito, non vogliono sottrarsene apportando la loro “critica” alla ragion d’essere di un raggruppamento che vuole interpretare il necessario bisogno di Sinistra vera nel nostro Paese e nelle nostre periferie.

La Sinistra deve imparare a costruire progettualità utilizzando le idee della Sinistra, pluraliste, progressiste, democratiche e, per tutto questo, in un mondo dove invece prevale un forte soggiacimento al “mercato”, “rivoluzionarie”.
La Sinistra deve essere Sinistra senza avere il timore di essere temporaneamente “minoranza” nel Paese. La crisi che sta sconvolgendo il Pianeta, ed in modo particolare la nostra vecchia Europa, è dovuta principalmente alla incapacità – o alla non volontà soggiacente ed alle convenienze strumentali – delle classi dirigenti di Sinistra di ribellarsi a quello “stato delle cose” considerato ineluttabile. Si parte costituendo piattaforme di Sinistra e, poi, si barattano quelle idee per posizioni di comodo riservate vieppiù a pochi “eletti”.
La Sinistra ha forti responsabilità sulla deriva populistica e demagogica di alcune formazioni storiche e di altre formazioni più recenti, pericolose per la nostra Democrazia.

Occorre riprendere la rotta, assumendo il comando della navicella, indicando gli obiettivi con la massima chiarezza, senza lasciarsi condizionare dalle “sirene”.

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