ESTATE 2020 – parte 5 Venturina (per la 4 vedi 28 settembre)

ESTATE 2020 – parte 5.

Ci fermiamo per osservarle. C’è Alda Merini, Margherita Hack, Fernanda Pivano, Frida Khalo, Malala, Maria Callas, Maria Montessori, Marie Curie, Monica Vitti, Bebe Vio, Madre Teresa di Calcutta, Tina Anselmi, Nilde Iotti, Samantha Cristoforetti, Mina, Rita Levi Montalcini, Rosa Ballistreri, Rosa Luxemburg, Rosa Parks e tante altre: in tutto 54 ritratti, che mi fermo a riprendere.

E’ una Mostra permanente realizzata nell’ambito della collaborazione tra il Comune di Campiglia e l’Accademia di Belle Arti di Firenze con il titolo “CampigliAccademia, giovani artisti e committenza pubblica”. Il titolo è “Fiera!” e con esso si sottolinea la straordinarietà delle figure femminili di cui l’umanità deve essere orgogliosa.

La Fiera è ancora chiusa, deserta: la pandemìa ha fermato tutte le operazioni di conoscenze e di scambio  intorno ai prodotti, locali e non solo, di artigianato, industria, commercio e agricoltura. L’ingresso principale è spalancato ed il piazzale è vuoto.

Subito dopo c’è la sede del Comune davanti alla quale fa bella mostra una installazione complessa in bronzo che ricorda proprio il mondo del lavoro. Abbiamo già un appuntamento fissato: il desiderio è di fermarsi per osservare ma proseguiamo affidandoci alle mappe elettroniche, che in modo straordinario stanno funzionando. Passiamo anche accanto alla deviazione per Campiglia, la superiamo e superiamo anche quella per il Calidario. Imbocchiamo una stradina collinare che ci conduce ad un fronte chiuso, oltre il quale ci sono uliveti. La voce del dispositivo ci dice che “siamo arrivati a destinazione”. Ed in realtà, usciti dall’auto, vediamo una giovane donna in un giardinetto che, avendo intuito (come peraltro noi) il motivo del nostro arrivo (d’altra parte in quella strada non c’è molto movimento umano), ci sorride e ci saluta, da noi pienamente ricambiata. Un’appassionata di giardinaggio non può non palesarsi che in tuta da lavoro e con un rastrello, con il quale sta raschiando il terreno, un po’ disordinato, e capiremo subito il perché. E’ una villetta un po’ trascurata, forse per qualche tempo (uno o due anni) abbandonata, composta da un seminterrato, che non vedremo, perchè non disponibile per l’uso da noi richiesto, da un piano rialzato che è suddiviso in due porzioni abitative ed un primo piano. A noi interessa una delle porzioni del piano rialzato, quella che contiene due camere da letto o comunque la possibilità di almeno quattro posti letto. La padrona di casa è molto cortese e ci spiega perchè mai nella proposta di affitto si parla di “Villetta con giardino “LE TARTARUGHE””, facendocene incontrare alcune lungo il cammino che porta all’ingresso riservato all’appartamento: sono lì tranquille a consumare foglie di insalata. Ci accompagna precedendoci verso l’ingresso che è posto sul retro del fronte strada dove c’è anche uno spazio semicoperto dove poter organizzare, all’occorrenza, pranzi e cene, colazioni e merende con barbecue e forno. Il resede è dotato anche di tavoli e sedie sotto un piccolo pergolato. All’appartamento si accede attraverso pochi scalini. Dalla porta si accede subito allo spazio cucina, collocato in un vano corridoio, piccolo sì ma adatto di certo ad una sosta breve pur di un mese intero. Di sicuro, ben inserito per poter servire chi volesse utilizzare gli spazi esterni per i momenti conviviali.

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