Il rottamatore impenitente verso il declino

Il rottamatore impenitente

Avrei desiderato fare a meno di scrivere intorno a questo tema, ma finisco per cedere alla provocazione inferta al Paese da quel personaggio davvero inqualificabile nel senso peggiorativo del termine che non si è posto alcun riguardo verso una realtà sempre più emergenziale le cui responsabilità non possono essere addebitate in modo esclusivo o prevalente al Governo ed al suo attuale Premier.

Non sono stato tenero e silente sulle manchevolezze dell’Esecutivo, pur riconoscendo oggettivamente (non sarebbe molto difficile comprovare quel che in tantissimi hanno affermato) che non vi fosse  – e non vi sia – un’alternativa migliore. Chi oppone critiche molto spesso populistiche nel senso peggiore di questo termine al lavoro del Governo non ha mostrato di possedere le qualità per affrontare la crisi pandemica: in qualche caso le “proposte” (oscene) dell’Opposizione apparivano ed appaiono di gran lunga molto – ma molto – più pericolose per la Salute pubblica. Tra costoro sarebbe stato logico non ci fosse stato alcun rappresentante della coalizione al Governo.  Invece l’impazienza e una profonda incapacità politica che fa impallidire lo stesso ceppo di provenienza del protagonista di tali esternazioni, e cioè quel comportamento tipicamente “democristiano” cinico e spietato, a “qualcuno” non sono mancate. Le battaglie politiche si sono da sempre svolte in campo aperto anche in modo crudo ma si usciva dai consessi con visioni unitarie, in modo particolare nei periodi più difficili della nostra storia repubblicana.

Sbagliato lo stile, sbagliato il modo, sbagliato il “tempo” e soprattutto l’esito.

C’è un coro unanime di disapprovazione ed il riconoscimento di una profondissima irresponsabiità, che è stata utilizzata per scopi incomprensibili se non attinenti ad una prevalenza egoistica di poter “finalmente” ritornare “in auge”(!) sulla scena politica. Indubbiamente il signor “poco più che nulla” c’è riuscito e probabilmente così facendo sembra si stia anche giocando una parte dello scarsissimo consenso che aveva “acquistato”(!).

In queste ore si avverte una forma tardiva di resipiscenza, anche se si potrebbe semplicemente trattare di un escamotage per mantenere compatto il gruppetto di parlamentari; mostrare disponibilità  a rivedere le proprie posizioni  giocando semmai su qualche virgola o punto e virgola di cui poter vantare, a ragione o “a torto”, la primogenitura.

Ad ogni modo, poiché ho notato che anche nel Partito Democratico la sortita non è piaciuta, spero proprio che sia stato, questo degli ultimi giorni, se non proprio l’ultimo, uno degli ultimi tentativi di truccare le carte del gioco nobile della Politica da parte dell’Infante recalcitrante e rottamatore “fallito”.