DAL CONDIZIONALE ALL’IMPERATIVO DAL CONDIZIONALE ALL’IMPERATIVO – IN RISPOSTA all’invito di Falcone e Montanari “ASSEMBLEE PER COSTRUIRE UNA SINISTRA”

DAL CONDIZIONALE ALL’IMPERATIVO
DAL CONDIZIONALE ALL’IMPERATIVO – IN RISPOSTA all’invito di Falcone e Montanari “ASSEMBLEE PER COSTRUIRE UNA SINISTRA”

Settembre potrebbe essere, in questo anno dispari, in attesa di quello pari, nel quale la competizione politica elettorale potrebbe presentare aspetti di notevole interesse, decisivo per le sorti della Sinistra.

Sui social da qualche tempo continuano ad apparire post di militanti semplici iscritti o dirigenti a vario livello del Partito Democratico che annunciano scelte definitive di abbandono.
Non sono soltanto anziani come me, la cui “stanchezza” a volte si mescola con una forma passiva di rassegnazione; sono persone quasi tutte mature ma non attempate, che avvertono di poter ancora essere utili per produrre un’inversione di rotta nel corpo della Politica italiana di Sinistra, quel “cambiar verso” di renziana memoria professato solo a parole, quelle parole che hanno tentato – a volte e per un certo periodo riuscendovi – di sedurre un elettorato bisognoso di rinnovamento, doppiamente ora tradito nelle sue legittime attese.
I miei consueti lettori, che non superano nel numero quelli presupposti dal grande Manzoni, conoscono il mio pensiero: da una parte questi annunci che si sono susseguiti a raffica ed a scrosci (e continuano a diluviare) confermano la mia scelta espressa in tempi ormai lontani e non sospetti, dall’altra mi preoccupano perché non sono molto chiari nella loro caratteristica gli esiti del futuro percorso alternativo, soprattutto in presenza di gruppi che lo interpretano come “braccio esterno” del Partito Democratico, prevedendo già dai primi passi un accordo con quella leadership.
“Che senso abbia” è uno degli aspetti misteriosi della Politica nei suoi giochi che non consente l’espressione libera di numerosi cittadini elettori che si sentono di Sinistra e che rischiano di non trovare alcuna rappresentanza, finendo per accedere nel novero del “non voto”, facendolo crescere oltre misura e comunque non intaccandone la sua già rilevante consistenza, che tende a lievitare oltre il 45%. Occorrerebbe oltre tutto chiederci a cosa sia servita la “lezione” del voto referendario dello scorso dicembre con quell’alta partecipazione popolare.
Il mio è un invito a passare dall’uso del condizionale ideale a quello di un concreto imperativo progettuale, procedendo con la costituzione nel prossimo mese di settembre di un soggetto politico unico che abbia come riferimento l’assunzione dei principali valori democratici e progressisti, tipici di una formazione di Sinistra che non abbia come obiettivo un accordo con il Partito Democratico, senza tuttavia poter escludere un esito realistico, in presenza di un significativo risultato, di confronto con quel Partito, allo scopo di contribuire fattivamente a modificarne la linea a trazione renziana. Per poter giungere a questo è indispensabile costituire un rapporto di forza senza indulgere ad essere portatori di bandiere con delle linee deboli di sudditanza.

Occorre superare le ambiguità finora espresse da Campo Progressista ed in subordine dallo stesso Art.1-MDP e mettere da parte le titubanze delle altre forze.

Sono attratto dalle argomentazioni di Anna Falcone e Tomaso Montanari esposte nel loro documento dal titolo “Assemblee per costruire una sinistra” con l’invito ad “organizzare nell’ultimo fine settimana di settembre tante assemblee in tutta Italia, non importa se piccole o grandi”; sono interessato a raccoglierne le sollecitazioni, estendendole alle compagne ed ai compagni che vorranno intraprendere questa strada.

E’ l’ora di darsi una mossa, prima che sia troppo tardi. Non potrete dire che non vi siano state offerte occasioni per migliorare il futuro vostro e dei vostri figli e nipoti.

Joshua Madalon

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