UN DOCUMENTO pro memoria – 12 dicembre 2006 – quarta parte

Pubblico questo testo in più parti per evidenziare quanto si sarebbe potuto realizzare e quanto si sia perduto – Oggi abbiamo solo una strada: quella della SINISTRA Unita ed Alternativa

UN DOCUMENTO pro memoria – 12 dicembre 2006 – terza parte


COMITATO DI PRATO PER IL PARTITO DEMOCRATICO DELL’ULIVO

Prato 12 dicembre 2006 –
Dopolavoro Ferroviario
Incontro con i Partiti

(…vedi prima parte 20 settembre, seconda parte 21 settembre e terza parte 23 settembre)

UN DOCUMENTO pro memoria – 12 dicembre 2006 – quarta parte

4.
Conosciamo la “fatica” della politica, la pazienza nel costruire le relazioni, nell’intraprendere il confronto ed il dialogo, la capacità di saper ascoltare prima che del saper argomentare: è un lento processo nel quale bisogna far emergere le grandi doti politiche. Ad esso, ed in esso, dobbiamo formare le nuove generazioni di politici ed amministratori del futuro Partito Democratico. E per riuscire a far questo dobbiamo promuovere maggiormente la “partecipazione”.
Per far questo occorrerà che la Politica non presenti idee e progetti pre-confezionati ad uso e consumo dei pochi eletti; anche i programmi non possono essere scritti nel chiuso delle stanze dei Partiti con la partecipazione di qualche illustre professionista dei diversi settori, e basta. Se si continua di questo passo, aumenterà la solitudine di qualche amministratore e di qualche politico e la gente sarà ancor più delusa e frustrata.

Prato è la nostra città, è quella che meglio conosciamo; dunque, in essa dobbiamo impegnarci. Ed il silenzio che la pervade è anche dovuto al fatto che vi è una profonda stanchezza da parte di chi, a volte, più che una risorsa, è visto come un ingombro scomodo se nell’intervenire sottolinea quegli aspetti poco chiari o quelle parti che non lo convincono del tutto o per niente.

Questo stato di cose va affrontato anche all’interno di quel percorso di rinnovamento della Politica e di rinvigorimento del processo democratico che vuole essere il Partito Democratico.

Il Comitato intende da questo punto di vista accreditarsi in modo concreto come elemento catalizzatore di quest’ansia, giusta ed equilibrata, democratica di cambiamento, un elemento catalizzatore di tipo dunque né populistico né demagogico per la società civile.

Il Comitato vuole partecipare da protagonista a questo progetto inserendosi in un percorso di Coordinamento; noi non pensiamo di doverne avere il monopolio, la leadership o il copyright: saremmo felicissimi se a Prato si costituissero altre forme associative come la nostra aventi gli stessi obiettivi.

E’ importante avere gli stessi obiettivi ed infatti nel nostro Regolamento all’art. n.10 abbiamo sottinteso che il mutamento eventuale, laddove con un colpo di mano pur democratico si verificasse, dell’obiettivo equivarrebbe alla conclusione dell’esperienza dello stesso Comitato.

Il Comitato anche per questo intende agire da stimolo sia verso le forze politiche sia verso l’associazionismo organizzato sia verso le singole ed i singoli cittadini, e con tutte queste realtà intende cooperare per il raggiungimento dell’obiettivo. A tale scopo cercheremo di utilizzare tutti gli spazi, tutti i mezzi a nostra disposizione ed alla nostra portata per far procedere in avanti la costruzione del Partito Democratico. Ed è così che nel percorso da compiere verso l’obiettivo principale ribadiamo che non intendiamo affiancare i Partiti perché consideriamo ciò come limitativo della necessaria autonomia, necessaria per poter essere maggiormente entrambi funzionali alla società civile.

Intendiamo però stringere un patto fra gentiluomini con le forze del Centrosinistra interessate a questo progetto per costruire insieme le regole, per condividere tutti insieme i valori, per riavviare una discussione che ha avuto finora, come abbiamo detto, fasi alterne e non è mai completamente “decollata”. Confermiamo dunque di non voler avere nessun tipo di monopolio ma di voler essere uno dei punti di riferimento sul territorio.

…fine quarta parte…continua

a cura di Joshua Madalon

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…a poche ore dall’esito delle elezioni in Germania pubblico un mio post scritto alcuni giorni prima… nelle prossime ore aggiungerò altre riflessioni…

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…a poche ore dall’esito delle elezioni in Germania pubblico un mio post scritto alcuni giorni prima… nelle prossime ore aggiungerò altre riflessioni…

Ma sì! E’ proprio vero che si sta lavorando per far ottenere al Movimento di Grillo (poi, sarà vero che verrà sostituito da Di Maio? quel ragazzotto per bene che rappresenta la media verso il basso del giovane italiano?) un risultato migliore rispetto a quello del 2013. “Risultato migliore” rischia di essere un mero eufemismo perché certamente il M5S non avrà di questi problemi: il PD sta facendo di tutto per perdere, grazie (!) all’arroganza della sua classe dirigente a tutti i livelli dal locale al regionale al nazionale. Un altro problema è che, di fronte all’insipienza di quel Partito, non si intravede alcuna volontà di organizzarsi da parte della galassia (a questo punto sempre più melassa indistinta) della Sinistra. C’è una forma di passività sospetta, di sciatteria politica, che rende vieppiù incomprensibili le argomentazioni dotte e pseudoragionate (quelle “parole-parole-parole” inutili e dannose) che parlano di costruzioni alternative che poi alternative non sono e se sembrano tali ora non lo saranno poi.
Poichè ho avviato un ragionamento intorno ai destini del M5S vorrei ricordare a coloro che dovrebbero essere miei compagni di stare ad osservare con più attenzione i sondaggi settimanali che, perdurando le innumerevoli “cavolate” di cui a torto o a ragione (più questa che quello, ed è qui il dramma più serio) i leader di quel Movimento sono protagonisti (non c’è giorno che passi e la città di Roma sale al novero delle cronache amministrative a segnalare l’inadeguatezza della Sindaca ed in altre realtà non si fa meglio), fanno crescere i consensi sul loro Movimento. Credo che uno dei motivi di questa evidente discrepanza sia da assegnare alla sempre più scarsa credibilità del mondo dell’informazione, che è oggettiva, alla luce delle esperienze locali (tralascio qui di stare a segnalare le innumerevoli difficoltà a far passare sulla stampa notizie su iniziative che non appartengano al Potere, e mi fermo qui!), per cui una notizia – ed in questo caso una sequenza di notizie – che prosegua a denunciare le inefficienze di un’Amministrazione come quella capitolina finiscano per creare un effetto del tutto opposto a quello voluto (è una specie di quel falso “Al lupo! Al lupo!” che genera una sorta di assuefazione e poi, quando il lupo c’è davvero….voi tutti sapete come va a finire!).
E quindi i sondaggi favorevoli a quel Movimento crescono: cosa volete? E sarà anche ora la stessa cosa: il pasticcio delle “Primarie”(!), la piattaforma che non funziona, i candidati fasulli, i maldipancia di alcuni pentastellati, invece di farli arretrare vistosamente consentiranno loro forse un decimo in meno forse qualche decimo in più ma rimangono là, sono ancora i primi con tutto quello che ciò significa per un Paese dove la Cultura dovrebbe essere al primissimo posto, dove la Conoscenza dovrebbe avere il giusto riconoscimento, dove il Merito dovrebbe essere valorizzato, dove dovrebbero essere incentivate le Ricerche.
Ma invece no! e allora, miei cari occhiuti osservatori: dopo tutto questo cosa si fa? Si gioca, si scherza, si propongono accordi “strategici”(!!! è una parolona, che piace tanto ai gigioni panciuti salottieri “sotuttoioetunonsaiuncazzo”) per andare a sbattere semmai in compagnia del PD, infangandosi nelle sabbie mobili di una Politica che serve sempre più alle classi (eh già! Le “classi”! le ricordate?) medio-alte (l’industria del lusso non conosce crisi, vi dice qualcosa?) e sempre più meno a quelle basse, sempre meno tutelate ( il Welfare arranca a reggere i costi, anche a causa della differenziazione di cui sopra: più soldi ai ricchi significa meno gettito fiscale, anche perché con le aliquote attuali ad un ricco conviene evadere; ma, strano a dirsi: conviene evadere anche ad un giovane che con questo regime fiscale è costretto a sborsare quasi la metà dei miseri guadagni, se li dichiarasse tutti). Ma suvvia! Vogliamo davvero scherzare? Come lo volete chiamare voi un “rivoluzionario” che in modo palese o meno vuole accordarsi con questo PD? Io lo indico come “cortigiano”! e non nel senso alto del termine….

Joshua Madalon

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ANNIVERSARI 1917-2017 VERSO CAPORETTO alcune testimonianze

ANNIVERSARI 1917-2017 VERSO CAPORETTO alcune testimonianze

CAPORETTO nell’immaginario collettivo è stato un simbolo negativo che ha contraddistinto, marchiandolo a lettere cubitali ed indelebili, il carattere dell’italiano. Ma in verità non è proprio così: Caporetto è d’altra parte il segnale dell’arroganza e della testardaggine dei pre-fascisti (si fa un bel dire che Cadorna stia per essere riabilitato: egli rappresenta in toto il carattere militaristico ottuso dei grandi ufficiali che su tutti i fronti, quello a Sud, quello ad Ovest con la Francia e quello ad Est con la Russia, non si curavano molto delle vite dei militari e il più delle volte, trascurandoli anche nelle trincee invivibili, li mandavano al massacro, sapendo molto bene quale sarebbe stato il loro destino); altro che codardia, altro che sottovalutazione, altro che insubordinazione!

Qui di seguito trascrivo una delle tante lettere dei militari: la loro cultura era molto varia; c’era chi non avrebbe nemmeno saputo tenere in mano una penna, non avendo frequentato neanche un giorno di scuola e c’era chi in modo approssimativo ed intraprendente ma con grande sincerità scriveva agli amici ed ai parenti. Questa era la condizione dei militari.

20 dicembre 2016
Lettere dal fronte censurate
Zona di guerra 2 febbraio 916
Mio Caro Compagno
mi onori di accenarvi il piccolo movimento della nostro Guerra.
Voi non potete immagginare la brutalita che ci ussa sotto le armi il giorno scorso meso sono stato fucilato tre italiani dai nostri fratelli di italia per l’onore di Vittorie emmanuele Re di Italia.
Vigliachi anno impiantata la Guerra per distrucere il popolo e il popolo con le armi in mano si fà massagrare e non risento nulla io mia appello ai miei Cari che io ò trovato il mezo di potermi salvare il mezo e quello di farmi rinchiudere nelle scure priggioni.
Ma non sollo io tutti cuelli che non vogliono dare il sangue alla Patria quindi noi cia affidiamo avoi che quando sara il giorno della pace di vendicarvi dei vostri fratelli che vivevano nelle scure priggione altri mezzi non si possono addopperare per salvare la vitta durante la vita borghese mio fato sempre onore e oggi mi tocca fare il boia à nò io per sino a questo momento non ò avuto mai il coraggio disparare a unaltro uomo come me e non avro mai coraggi chie crede che gli austriaci siano lore nemici che vengano a ucciderli che io non le voglio ucciderli io in prima linea per sino a questo momento non ci sono mai stato […]
Caro i nostri superiore usano tutti i mezi che possono addoperare per condure una Compagnia al macello quanto la Compagnia e ditruta il Collonnello è premiato con la midaglia d’ore e passera Magg. Generale e poi mantano le circolare chi more per la Patria e Vessuto assai ville e vigliachi io mi tro a loslavia dove ci sono migliaia e migliaia di morti e di ferito che cercano auto (aiuto n.d.a) e non si possono autare perche perche si more senza altro.
Ora è uscito unaltro legge che si tolgono le cinquanta centesimo che ci davano quando fa una piccola manganza i prete non lasciano un palmo di terà senza della sua simpatica parola e poi dicono la messa e al termino io benedica le armi e faranno fortuna sempra chesia una chiesa di olivo lori dicono che noi saremo Vittoriosi perché per dare una buona avvenire ai nostri figli i villi mentre io moio e mia moglie sarra posseduta da chi dai signore ò dai preti per la necessita del pane che macello sara certo il governo
mi onore e scrivetemi.