Note a margine di un seggio elettorale

signature_4

Note a margine di un seggio elettorale

Sono rappresentante di lista per LeU in una Sezione elettorale di Prato. Ho staccato per un breve pranzo e per quei servigi consueti all’interno della famiglia. Ai seggi ho trovato ambienti cordiali ed il confronto con i rappresentanti di altre liste del Centrosinistra sono stati buoni. Ma devo tuttavia rilevare uno scambio increscioso – da me non cercato – di battute tra due coniugi elettori convinti del Partito Democratico e me.
Quel che più mi dispiace è il rilievo che viene fatto a chi – da Sinistra – non accetterebbe di essere messo da parte in contrapposizione con chi, venendo da esperienze democristiane avrebbe sopportato con santa pazienza la segreteria Veltroni e quella di Bersani (soprattutto quest’ultima). E’ un rilievo folle ancor di più perché fatto a me, che in quel primo percorso, pur rimanendo ancorato ai valori della Sinistra, ho sostenuto la rappresentante più autorevole di provenienza “Popolare” e cioè la Rosy Bindi, riconoscendo in lei – pur sapendo che avrebbe svolto un ruolo di minoranza – il mio punto di riferimento per la intelligenza e la passione che l’hanno sempre contraddistinta.
Non ho portato avanti la discussione in quanto ci trovavamo all’interno del plesso scolastico davanti ad un viavai di persone e non era il caso di questionare. Ho però aggiunto che ci saremmo rivisti non in tono minaccioso ma conciliatorio. Non so se accadrà, ma laddove ciò fosse possibile intenderei rilevare
1) che il malessere nel Partito Democratico è iniziato sin dal momento in cui esso è nato ed in quell’occasione il sottoscritto come altri non era in maggioranza ma – pur con qualche difficoltà – si riusciva a discutere;
2) che nel prosieguo della storia del PD, a Prato (parlando di un luogo che tutti noi conosciamo), è stato sempre più difficile confrontarsi sulle scelte e sui metodi (vedasi la vicenda Carlesi, che diede il via alla sconfitta del 2009);
3) che una certa speranza di recupero della democrazia interna era venuta dalla meteora Fabrizio Barca, che è stata poi neutralizzata del tutto dall’era Renzi;
4) che l’arrivo di Renzi è stato accompagnato da presenze che poco o niente – più niente che poco – hanno a che vedere con la tradizione democratica progressista e “cristiana”.
Ho menzionato quest’ultima apposizione senza pensare di potermi esprimere pienamente in quella direzione, ma davvero ben poco hanno a che vedere gli affarismi generali (non solo le Banche) che caratterizzano una parte dei protosostenitori renziani, senza tacere su quanti per aggiustare i propri destini si sono aggregati: questi ultimi forse hanno il gradimento dei “coniugi” di cui sopra ma certamente non meritano la mia stima.

Joshua Madalon

LOGO