abbiamo bisogno di una Sinistra, vera! prima parte

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abbiamo bisogno di una Sinistra, vera!
Prima parte

Intanto, chiariamoci una volta per tutte (anche se non sarà l’ultima, credo!): se esiste una Destra possiamo presupporre che vi sia una Sinistra. Politologi e massmediologi nel corso degli ultimi decenni hanno propinato a larghe mani la sciocchezza che dietro al fallimento del comunismo reale (quello sovietico) tutta la Sinistra sia fallita. Complici interessati o utili idioti, inconsapevoli dei danni che avrebbero provocato, hanno dato fiato a questa teoria, rincorrendo il neoliberismo sfrenato accompagnato dalla globalizzazione economica. Anche una parte di coloro che prima del 1989 dicevano di appartenere alla Sinistra si adeguarono e cominciarono a costruire una profonda revisione del loro passato ideologico. Si dedicarono al sostegno delle pratiche economiche neoliberiste trovando sostegno nelle lobbies finanziarie internazionali che dettavano sempre più la loro legge anche nel nostro Paese. Indubbiamente la conseguenza di tutto questo divenne conferma della causa. Il mondo del lavoro subì, soprattutto ma non solo ai livelli bassi di operatività, una profonda trasformazione che costantemente e progressivamente tese a modificare a vantaggio del padronato le condizioni. Negli ultimi anni a sostegno di questi ultimi in Italia abbiamo avuto governi di Centrodestra e governi di Centrosinistra, che hanno contribuito in modo concorde a smantellare i diritti acquisiti dal movimento operaio nel corso degli anni Settanta del secolo scorso. Ma non solo nel mondo del Lavoro è importante segnare la differenza tra la Destra e la Sinistra: nella società contemporanea molto dipende dalla capacità di comunicazione. Troppe volte la Politica mente. Lo fa soprattutto per rendersi più credibile, solleticando i bisogni e le paure della gente. Tende a convincere che dalla loro parte è la difesa degli interessi comuni. Non può essere così! Se la Centrodestra è sostenuta dal punto di vista economico dalla società neocapitalistica, essa non può ergersi a difesa degli ultimi. Di converso in condizioni simili non lo può fare il Centrosinistra, soprattutto non il Partito Democratico a trazione renziana. Ritornando per un rapido esempio al mondo del Lavoro, il Job’s Act vede il sostegno convinto al 200% di Confindustria e la contrapposizione di larga parte del mondo operaio e lavorativo: una Legge “zoppa” che non è stata concordata con i veri protagonisti e li ha voluti subalterni.
Il mondo dell’Istruzione ha visto sempre più prevalere la burocrazia e l’aziendalizzazione della Conoscenza; è diventato sempre più lontano da una sua funzione umanistica e la tendenza si è spostata sempre più verso una “privatizzazione” anche nella scuola “pubblica”. La Sanità ha subito un decorso analogo, rendendo un pessimo servizio quello pubblico e conveniente per chi possiede mezzi propri quello privato. L’Ambiente è sottoposto all’incuria delle amministrazioni pubbliche e dei cittadini irrispettosi, interessati più al consumo mordi e fuggi che alla costruzione di un futuro ecologicamente corretto.
Non ci sono giustificazioni accettabili; non di certo il riferimento al trasferimento di risorse sempre più alto dallo Stato centrale alle periferie, accolto con scarsissime rimostranze da queste ultime, nell’accettazione supina di una “spending review” che ha finito per continuare a colpire i più deboli a vantaggio dei potenti.
Continuerò nelle prossime ore a riflettere sui motivi per cui abbiamo bisogno di una Sinistra, vera!

Joshua Madalon – prima parte —

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